Le Recensioni di Jane: "Criminal" di Ellie McLaren
Titolo: Criminal
Autore: Ellie McLaren.
Genere: erotic suspense
Data di uscita: 1 dicembre 2017
Prezzo: 1,99 €
Sinossi
Un anno dopo l’incidente in cui ha rischiato di perdere la vita, Megan riprende le redini in mano.
Ha un lavoro che ama, vive con il suo cagnolino in un appartamento luminoso e spazioso, ha una relazione con un uomo stupendo, in cui, però, non riesce a dare il cento per cento di sé stessa.
C’è una parte di Megan, la parte che non riesce a ricordare, una parte del suo passato, che sa che lei appartiene a un altro, ma a chi?
Quando incontra Curt Harris, un uomo silenzioso, dallo sguardo pericoloso e magnetico, i ricordi che aveva perduto iniziano a riaffiorare a poco a poco.
Cos’ha quell’uomo di diverso?
Perché si sente così pericolosamente attratta da lui?
Divisa tra passato e presente, tra due uomini opposti e i ricordi che le fanno rivivere qualcosa di spaventoso, Megan, scopre la verità.
Una verità amara. Dolorosa.
Megan si troverà di fronte a una scelta.
Da vittima a carnefice?
Tra amore e vendetta…
Io sono il suo sicario.
La sua pistola sempre carica.
Uccidi prima di farti uccidere.
Uccidi o morirai.
Porta sempre a termine la tua missione, non ammetto errori..
Recensione
È passato un anno da quel brutto incidente che costa a Megan la memoria, tutti i suoi ricordi: decide che è arrivata l’ora di riprendere in mano la sua vita. Vive in una bella casa con il suo cagnolino, ha una relazione con Jaxon… insomma, tutto sembra andare nel verso giusto, fino a quando…
Beh! Fino a quando la vita di Megan s’intreccia, di nuovo, con quella di Curt. Vi chiederete… e chi è Curt?
Curt è il maschio alfa per definizione. Un uomo attraente e misterioso, il braccio destro del boss della malavita. L’uomo di spicco, quello che riesce ad ammazzare a sangue freddo chiunque, guadagnandosi così il rispetto dei suoi “colleghi” e, soprattutto, del capo.
Ora… non voglio raccontare tutta la storia perché, essendo un libro con una trama e un intreccio particolare, è doveroso non raccontare molto ma, ahimè, ci sono alcuni aspetti che vanno evidenziati.
Come già vi ho anticipato poco fa, i due protagonisti si rivedono nella “seconda vita” di Megan; senza farvi la cronaca, vi dico solo che Curt la credeva morta. E questo mi ha portata a chiedermi una cosuccia: Curt, mio caro, ti si palesa davanti una che somiglia a Meggie, la tua Meggie… non te le fai due domande? Non ti viene in mente che possa essere lei? Anche perché… lei ha lo stesso profumo e la stessa voce, e pure lo stesso volto, visto che l’autrice non parla di plastica al viso..
A mio avviso, questa parte del libro avrebbe bisogno di una revisione, perché mi sembra davvero senza senso… voglio dire, una persona o la riconosci oppure no!
Ora… non voglio raccontare tutta la storia perché, essendo un libro con una trama e un intreccio particolare, è doveroso non raccontare molto ma, ahimè, ci sono alcuni aspetti che vanno evidenziati.
Come già vi ho anticipato poco fa, i due protagonisti si rivedono nella “seconda vita” di Megan; senza farvi la cronaca, vi dico solo che Curt la credeva morta. E questo mi ha portata a chiedermi una cosuccia: Curt, mio caro, ti si palesa davanti una che somiglia a Meggie, la tua Meggie… non te le fai due domande? Non ti viene in mente che possa essere lei? Anche perché… lei ha lo stesso profumo e la stessa voce, e pure lo stesso volto, visto che l’autrice non parla di plastica al viso..
A mio avviso, questa parte del libro avrebbe bisogno di una revisione, perché mi sembra davvero senza senso… voglio dire, una persona o la riconosci oppure no!
«Mi riporta indietro a quel profumo, quel dolce profumo che ho amato tanto e che mi ha fatto perdere la testa come il suo corpo, le sue mani, le sue labbra.»
e ancora...
«La sua voce è rotta dal pianto, ma non mi lascio intenerire. Lei non è lei»
Altra pecca, di natura più grave, il modo in cui la scrittrice affronta le scene di sesso; spesso mi sono sembrate forzate, ossia inserite lì solo per attirare il lettore, perché, oggettivamente, alcune si potevano risparmiare, specie quelle scene in cui la donna viene violentata. Vogliamo fare le emancipate, vogliamo fare le fighe e mai le bigotte, sia chiaro, ma non tollero proprio la violenza sulla donna, amata o meno dal proprio uomo.
«Prendo una pezza e gliela infilo in bocca, poi la blocco con dello scotch, in modo che non possa sputarla. L’afferro per i capelli e la spingo verso il pilastro che c’è quasi vicino alla finestra e la lego lì, allargandole bene le gambe…» … «afferro delle forbici. Piange più forte quando mi avvicino e passo la punta affilata sul suo viso.»
Anche qui, mi sono fatta un paio di domande… ora, ti tagliano con le forbici i vestiti… ma tu a casa (e non solo) ma come ci sei tornata? Come ti sei presentata agli occhi degli altri, se gli unici vestiti che avevi erano quelli che indossavi? Cioè nessuno si è chiesto “ma questa va in giro solo in mutande”? In questo caso, decisamente manca un tassello alla scena.
So di essere troppo pignola per certi versi ma, essendo una gran lettrice, ho l’abitudine di osservare, di immaginarmi nel mezzo della scena… certe discrepanze saltano subito all'occhio.
Altra scena, che non riesco a capire, è sempre di sesso… cito…
«La tengo ferma per i fianchi, quando la penetro dietro, in quel culo che ancora non è stato toccato. Contrae l’ano e glielo lecco, facendola rilassare e solo dopo infilo due dita anche lì. Succhio ancora la sua fica mentre le dita la penetrano davanti e dietro e il mio cazzo pulsa nelle mutande.»Benedetta ragazza, manco stessimo giocando a Twister! Non credo che il povero Curt sia la Dea Kalì, ma hai letto che hai scritto? Tutto un controsenso. Prima la penetra poi, però, il suo cazzo pulsa nelle mutande; penetra e le bacia il sedere: secondo me, nemmeno D’Annunzio avrebbe potuto tanto, seppur senza una costola.
Immaginate la scena: lui con questo coso dentro di lei, intento a baciarle il sedere… no, spiegatemi che legge della fisica è, vi prego! Sono in casi come questi che viene avvalorata la mia tesi: certe scene di sesso, più o meno estremo, più o meno acrobatico, vengono inserite per “acchiappare”, senza guardare alla realtà, alla praticità o a quello che possono effettivamente dare alla storia.
Vorrei sorvolare sulla terminologia usata, a mio avviso una scena di sesso non ha bisogno di certe parole… ma probabilmente, sono gusti personali.
Vorrei chiedere all’autrice di rivedere i dettagli, i contesti… ma anche di ricontrollare il testo, la sua forma grammaticale. Concludo con un ultima frase, che mi ha lasciata perplessa. Molto perplessa.
Non penso ci sia bisogno di sottolineare l’errore, in questo caso, molto evidente.
«E’ morto, Megan, lo hai sparato»
Mi spiace aver sottolineato alcuni aspetti (e sorvolato per altri) così significativi di questo libro. La trama c’è. L’idea della storia mi piace molto, ingarbugliata, un rompicapo dove, solo alla fine, viene svelato tutto, ma non viene studiata nei particolari. In queste trame, dove la suspense è tutto, bisogna puntualizzare ogni passaggio, ogni dettaglio, per dare alla storia un vero senso.
Solitamente accetto le critiche, e non rispondo mai alle recensioni negative, perché ogni parere e soggettivo, ma in questa recensione leggo solo prese in giro, cosa che una blogger non dovrebbe assolutamente fare anche perché io non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Ci sta che il romanzo possa non piacere, non ci stanno le prese in giro.
RispondiEliminaDetto questo ci tengo a precisare che: Curt crede che la sua Maggie sia morta, per questo quando incontra per la prima volta Megan resta scioccato. Megan non lo riconosce (come può, ha perso la memoria!!) e lui è convinto che non può essere Maggie perché è MORTA.
Quindi ci stanno tutti i dubbi, il fatto che lui cerchi di prendere le distanze da lei nonostante sia IDENTICA alla sua Maggie, nonostante abbia il suo profumo ecc.
La scena di sesso che tanto non si capiva e non mi sembra che sia poi così contorta come scena, scrivo per ben TRE volte che la penetra con le dita, per questo motivo il suo pene è ancora nelle mutande. Molto difficile da comprendere questa scena.
Per quanto tu possa essere una gran lettrice mi pare che non abbia letto attentamente alcune cose.
Detto questo, ringrazio per il tempo che hai speso per leggere il mio romanzo.
Buona serata.