Le recensioni di Stefania: "La felicità ha i tuoi occhi" di Chiara Trabalza
Eccomi di nuovo a parlarvi di un romanzo letto durante queste festività. Iniziato e finito in un giorno, anche qui abbiamo come tema centrale la violenza, fisica e psichica, che logora e distrugge le persone costrette a subire tali soprusi. Ma oltre a questo dall’altro lato abbiamo un altro argomento molto importante in amore. Anzi diciamo che molto si basa proprio su questa parola. Fiducia. Fidarsi di una persona è alla base di ogni rapporto, familiare, amoroso e in amicizia. Se manca questo, se manca il rispetto, manca tutto.
Autore: Chiara Trabalza
Editore: Self Publishing
Data di Pubblicazione: 29 novembre 2017
Prezzo: 1,99 euro
Genere: Contemporary romance - Autoconclusivo
Sinossi
Sara è una donna in fuga. Scappa da un amore sbagliato, fatto di soprusi e di violenza, ha lividi sul corpo e ferite nel cuore. Cerca un modo per ricominciare a vivere e tornare a sorridere. Per farlo si rifugia in un piccolo borgo sul mare, circondata dall'affetto di sua cugina e dei suoi zii, che gestiscono un ristorante. E proprio qui, Sara conosce Michele, un uomo rude e schivo, scorbutico e pungente. Tra i due sono subito scintille. Non si sopportano, sono agli antipodi e non perdono occasione per litigare. Eppure non possono evitarsi, perché Michele è lo chef del ristorante e dovrà insegnare a Sara i trucchi del mestiere. Tra litigi, battibecchi e divertenti schermaglie, tra un pizzico di cannella e una spolverata di zucchero a velo, Sara e Michele finiscono per innamorarsi. Ma il passato torna a bussare alla porta. Non è facile guarire le cicatrici dell'anima, ci sono ferite che fanno ancora male. Sara ha troppi lividi e troppa paura. Michele ha lottato tutta la vita e nasconde un grande dolore. Entrambi hanno un passato doloroso alle spalle e ricordi da cancellare. Ma il destino riserva delle sorprese inaspettate e rimescola le carte. Perché niente è facile, ma tutto è possibile. Si può sempre ricominciare, basta crederci. E la vita, qualche volta, regala una seconda occasione.
Una storia d'amore e di passione, divertente e ironica, deliziosa come una favola.
Un romanzo profondo, intenso, commovente. Un amore che profuma di mare, di sogni e di cioccolato.
Recensione
"La felicità
ha i tuoi occhi" ci racconta come l’amore possa nascere di nuovo dopo che
qualcuno ha fatto terra bruciata nel nostro cuore.
L’autrice
scrive:
“Nessuna persona nasce cattiva o disincantata, spesso è la vita a ferire così profondamente da renderci aridi e insensibili. Ognuno di noi ha la possibilità di scegliere cosa fare davanti al dolore.
Se smettere di vivere e perdere il sorriso oppure rialzarsi e scegliere di vivere al meglio ogni giorno che la vita ci dona perché nessun istante vada sprecato.”
In questo
romanzo abbiamo entrambe le categorie, come leggerete in entrambi i pov in prima
persona.
Sara, la
protagonista, nonostante le ferite nell’animo, i lividi sulle braccia e la poca
fiducia nel genere maschile è fermamente convinta che l’amore da fiaba, quello
del “..e vissero per sempre felici e contenti” esista veramente e, prima o poi, busserà alla sua porta. Ha tutte le ragioni per chiudersi a riccio e non voler
far avvicinare nessuno ma si mette in gioco. È una donna solare, positiva, dal
grande cuore e il sorriso contagioso. Il suo cuore appena arrivata a Praiano,
la sua terra d’origine, ha già scelto per lei e aspetta solo che se ne accorga.
E poi c’è Michele, che invece è chiuso, scorbutico, acido. Non sorride quasi più. È rigido,
impostato. Ha le sue ragioni e di certo non si può pretendere troppo da un uomo
che in sostanza ha un passato come il suo. Ormai a 38 anni è disilluso, l’amore
per lui non esiste e, anche se ora si è tutto moine e bacini, un giorno non
troppo lontano la vera natura delle persone esce fuori rivelando le vere
intenzioni. Ormai vive di solo lavoro e famiglia, è molto protettivo, poco
socievole ed è veramente difficile decifrarlo. Un attimo irascibile e l’attimo
dopo dolce e gentile. Un vero enigma. Ma anche lui non è immune all’amore e
quando finalmente arriverà sarà un uragano di emozioni.
Questo è il terzo
romanzo che leggo di questa autrice. Avevo già adocchiato la storia e aspettavo
solo di poterla leggere. Sarò sincera, la lettura mi è piaciuta e non piaciuta
e ora cercherò di spiegarmi meglio.
L’ambientazione
è bellissima. Avete mai visto dal vivo o girando tra i vari siti Praiano? Situata
in Costiera Amalfitana, tra Amalfi e Positano, è una stupenda cittadina
affacciata sul mare. Uno spettacolo per gli occhi. Ed è qui che, nella cucina
dell’hotel di famiglia, i due si scontreranno e conosceranno meglio tra le
preparazioni dei vari menù, dall’antipasto ai dolci.
Ciò che mi
ha affascinata è la caparbietà di Sara. Mi è piaciuto il suo essere sempre e
comunque una donna attiva, decisa. Ha subìto un amore violento e malato e
nonostante il dolore non si abbatte. Torna a casa sua, a Praiano, per
ricominciare da capo e darsi una nuova possibilità di felicità. Mi è piaciuto
il suo lato battagliero nel relazionarsi con Michele e, diciamolo, è stata fin troppo gentile. Lo affronta e non si lascia intimorire dallo sguardo truce e la
freddezza con cui le sputa addosso il suo rancore. È un fiume in piena e quando
inizia a parlare non si ferma più.
Anche il
personaggio maschile è descritto bene. Si nota la differenza di atteggiamento. Con
il mondo intero sembra indifferente, con Sara un attimo calmo e l’attimo dopo
in piena eruzione e per finire con chi ama dolce, affettuoso ma sempre con il
pugno di ferro. Ciò che mi ha lasciata poco
positiva su di lui è il suo essere ad un certo punto convinto, deciso e poco
dopo in piena crisi esistenziale. Tutta la sua determinazione vacilla e me lo
ha fatto odiare un po’.
Altro personaggio
di forte simpatia è Elisa, cugina di Sara. È la solarità fatta persona oltre
che una buona consigliera. Sa stuzzicare, far aprire gli occhi e aiutare nel
momento del bisogno.
Come noterete
le due ragazze portano i nomi delle figlie dell’autrice, scelta molto dolce e
chissà se anche loro caratterialmente sono simili a queste due ragazze!!
C’è un altro
personaggio molto dolce ma non posso svelarvi chi è perché è proprio questa
persona con la sua ingenuità a far sorridere.
Ma ora il
tasto dolente. Ciò che mi ha fatto perdere la concentrazione sono le continue
ripetizioni, un continuo ripetere le stesse cose che a volte intensifica il
concetto ma altre volte infastidisce. I dialoghi sono semplici, le discussioni
all’inizio sono di impatto ma nel momento clou poco incisivi, tanto da lasciarmi
indifferente. Mi aspettavo di più, come mi aspettavo di più nella risoluzione di
tutto, e invece è un po’ scontato e mi lascia ancora di più indecisa sul
personaggio maschile.
La lettura, nel suo complesso, la consiglio perché ho sorriso, ho gioito e mi sono innervosita
insieme a Sara.
Merita inoltre
una possibilità per il messaggio che lascia. L’autrice infatti scrive:
“L’amore non tollera nessuna forma di violenza.
L’amore non toglie la dignità, non costringe, non violenta, non limita la libertà.”
Non dimentichiamolo
mai.
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