Le recensioni di Annalisa - LA FATTORIA DEI GELSOMINI di ELIZABETH VON ARNIM

Buon Lunedì Disasters.
Ultimamente mi capitano tra le mani vecchi libri che rivedo in libreria con una veste tutta nuova e che mi fanno tornare la voglia di rileggerli!
Così è stato per questo libro.


Titolo:La fattoria dei gelsomini
Autore: Elizabeth Von Arnim
CE: Fazi Editore
Prezzo: ebook 7,99 euro - cartaceo 15,00 euro

TRAMA.

Lady Daisy e sua figlia Terry hanno invitato alcuni ospiti a trascorrere il fine settimana nella loro dimora di campagna. Ma la padrona di casa, di solito ineccepibile, non si rivela all’altezza. Più passa il tempo, più il soggiorno, che culmina in un interminabile pranzo, diventa un supplizio per tutti: il caldo è insopportabile, le interazioni obbligate alla lunga sfiancano, e il dolce all’uva spina, causa di imbarazzanti malesseri, è il colpo di grazia. Sempre più insofferenti, Mr Topham e il misterioso Andrew trovano rifugio in una lunga partita a scacchi, che si protrae fino a notte inoltrata, quando tutti gli altri sono già a letto. Peccato solo che la candida Terry, il mattino dopo, sappia chi ha vinto. A questo punto i sospetti di adulterio della moglie di Andrew diventano certezza: alla giovane Rosie non resta che mettere a punto la vendetta. E quale miglior alleata, se non la madre, l’esuberante Mrs de Lacy, scaltra come poche, che non vede l’ora di irrompere sulla scena, avendo già fiutato l’occasione per guadagnarci qualcosa?

RECENSIONE.

La fattoria dei gelsomini è uno di quei libri che piacciono a me.
Non è un libro scontato né nella trama né nello stile.
È uno di quei libri da leggere con la mente aperta, dove ogni profumo, immagine, colore, parola ha un significato.
È un romanzo dove il lento scorrere del tempo nella prima parte è in contrasto con la fine affrettata, quasi frettolosa e senza senso apparente, della seconda parte.
In realtà tutto assume il suo significato e una volta chiuso il libro, il senso di speranza e leggerezza spinge un lettore attento a voler leggere più opere della Von Arnim.

La noiosa routine di una compagnia.di "amici" aristocratici viene sconvolta quando, dopo un'interminabile partita di scacchi, un commento fuori luogo detto dalla figlia della padrona di casa tramuta i dubbi di un tradimento in certezza.
Si apre così un gioco di vendetta che spinge la padrona di casa, tradita anch'essa dall'ingratitudine della sua stessa figlia, a scappare in Provenza, in una vecchia fattoria ereditata dal defunto marito.

All'inizio, la lentezza della trama e le descrizioni pesanti, non trovano collocazione...eppure col senno di poi sono necessarie per far vedere come l'apparente calma, compostezza, etica morale dei personaggi in questione altro non sono che una maschera. Un inganno imposto dalla società e dai ruoli che essa impone, ma non solo.
Perché dei valori cattivi non sono imputabili solo all'ambiente circostante o all'educazione, ma anche all'indole e al carattere dell'essere umano.

La Von Arnim è una maestra eccellente in questo...è arguta, pungente e ironica.
Non si smentisce mai. Come arriva dalla lussuosa e scintillante e boriosa vita londinese alla fattoria che profuma di sole e gelsomino è da assaporare...
E scoprirete che anche la fine, così frettolosa, quasi l'autrice non vedesse l'ora di finire la storia, ha un senso.
Chissà se arriverete alla mia stessa conclusione.

Unica nota negativa. La copertina. Come può un libro così avere una copertina così stilizzata e priva di spessore e poesia??
Meglio la versione della Bollati Borlinghieri che ho io piuttosto che l'attuale proposta dalla CE.





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