Le recensioni di Stefania: Il mercante di morte di Craig Robertson
Chiude il mese di ottobre la nostra Stefania che ha scelto
come sua ultima lettura un thriller targato Leone Editore. Scorrete la pagina e
leggete cosa ne pensa de IL MERCANTE DI MORTE di Craig Robertson.
Autore: Craig Robertson
Editore: Leone Editore
Genere: Thriller
Data di pubblicazione: 11 agosto 2018
Prezzo: 14.90 € cartaceo
Sinossi
All’alba di una fredda giornata d’aprile, i passeggeri del primo treno in partenza dalla stazione di Glasgow si trovano di fronte a uno spettacolo raccapricciante: il cadavere nudo e insanguinato di un giovane impiccato a un ponte. L’assassino, a bordo del convoglio, si gode compiaciuto il suo capolavoro. Per risolvere il caso, l’ispettrice Rachel Narey e il suo compagno, il giornalista Tony Winter, si concentrano sui vestiti della vittima. Perché sono stati lasciati in bella vista sotto al corpo? E dov’è finita la sua biancheria intima? I due indagano su una perversa ragnatela di collezionisti di cimeli di morte, mentre uno spietato serial killer si aggira per la città. Per sconfiggere questo male, Rachel e Tony dovranno addentrarsi nell’oscurità e affrontare un immenso pericolo…
Recensione
Ogni uomo deve avere un hobby.
Risposta di Ed Gain,
assassino e trafugatore di salme americano che fabbricò oggetti di uso
domestico ricavandoli da resti di corpi umani, quando gli è stato chiesto perché
avesse fatto quello che ha fatto.
Inizio così, con la citazione ad inizio libro. Questo thriller
vi sconvolgerà, scoprirete un mondo oscuro dove non ci sono limiti al cattivo
gusto e non c’è rispetto per chi non è più tra noi.
È il 21 aprile 2016, manca poco alle sei del mattino, quando
il primo treno parte dalla stazione di Glasgow colmo di persone. È un giorno
qualunque ma è anche il giorno in cui qualcuno ha deciso di mostrare al mondo
la sua arte.
“Tutti guardano. Tutti
guardano il ponte alla loro destra. Tutti guardano il ponte e il corpo nudo
appeso.”
Tutte le persone all’interno dei vagoni sono in preda al
panico, l’isterismo dilaga ma, nonostante lo choc e il disgusto per lo
spettacolo che si presenta davanti ai loro occhi, non possono non fotografare l’uomo
appeso al ponte ormai morto.
Solo uno sembra in pace con sé stesso. L’assassino.
Tony Winter, fotoreporter dello Scottish Standard, arriva sulla scena del crimine. Sarà la
fotografia che scatta ai vestiti accuratamente piegati e posizionati poco
lontano dal corpo e l’ombra dell’uomo su di essi a fare il giro del mondo
rendendo il tragico evento di dominio pubblico e allo stesso tempo dando la
massima visibilità a chi ha commesso il crimine.
Dall’altro lato abbiamo Rachel Narey, l’ispettrice arrivata
sul luogo, nonché moglie di Winter. Dovrebbe essere lei a capo delle indagini
ma per un motivo che non posso rivelarvi il posto viene assegnato ad un
collega. Rachel non è per nulla entusiasta, soprattutto considerando chi è il
prescelto, ma sarà proprio il motivo che vi sto celando a renderle la vita
ancora più difficile. Costretta a star lontano dal posto di lavoro non demorde
e pc alla mano e un forte intuito investigativo manda in avanscoperta il marito
Tony che, pur di farla stare serena (e al suo posto soprattutto), accetta di
essere suo complice. La giustizia prima di tutto.
Non sarà semplice, il terreno dove si stanno avventurando è
rischioso, ricco di pericoli nascosti e persone tanto malvagie quanto
insospettabili. Ma Rachel non può lasciare che il colpevole rimanga impunito,
anche a costo di mettere in pericolo se stessa e suo marito.
Disastri che lettura al cardiopalma. Questo thriller inizia
con un prologo che da solo lascia addosso una strana e brutta sensazione e
prosegue con l’incontro ravvicinato di uno spietato assassino che prova piacere
nel mostrare a tutti la sua cattiveria. Un uomo all’apparenza calmo, strano
forse ma assolutamente non un malvivente al primo sguardo, che in realtà possiede
una mente perversa ed è un pericolo per chiunque gli si avvicini anche per caso.
L’assassino si reputa
ad un livello superiore nella cerchia a cui appartiene, un gradino solo per
pochi. Leggete cosa lui stesso ci dice:
“… se c’era una cosa che aveva imparato dopo aver letto di
Dahmer, Bundy e gli altri, era che lui era come loro soprattutto per un
aspetto. La ragione. Lui lo faceva perché voleva, perché doveva. Ma,
soprattutto, lo faceva perché gli piaceva.”
A leggere queste parole non si può non rabbrividire. Non si
può non provare ribrezzo.
L’autore ha ideato e perfettamente riportato su carta una
trama spaventosa, cupa e dal forte impatto mentale. Leggere significa
immaginare e visualizzare in modo chiaro tutta la situazione e durante tutto il
testo ci si sente oppressi dalla raffica di informazioni che via via si
accumulano.
Da un omicidio isolato, la trama si ramifica in più parti ma
tutto ha il suo centro qui, su questo ponte. La città sarà teatro di altri
ritrovamenti, senza una probabile congiunzione ma tutti hanno la stessa firma e
forse opera da molto tempo e solo ora ha deciso di mostrarsi come l’autore.
“Adesso era il suo momento. E stava facendo in modo che
tutti si ricordassero di lui, per sempre.”
Rachel e Tony scavano in profondità, si addentrano in luoghi
sconosciuti e pericolosi rischiando la propria pelle, tutto per la verità.
Rachel è la colonna portante della coppia, ha molto potere verso il marito e
che si lascia piegare al suo volere. Come donna è molto carismatica,
intelligente e non ha limiti quando si tratta del suo lavoro. Tony è un
giornalista, predilige la fotografia ma in questo caso e dopo la foto che lo ha
reso famoso nell’ambiente si trova costretto
in prima linea, anche lui è molto attento ai dettagli ma a differenza della
moglie meno incisivo.
Il personaggio riuscitissimo dell'assassino è un elemento
vincente per la storia. Averlo reso protagonista è determinante per la riuscita
di tutta la storia proprio perché il lettore può conoscere e ascoltare la sua
storia.
In Il mercante di morte ci si sente schiacciati dalla
pressione, grazie alla trama così ben elaborata e avvincente non si ha un
attimo di noia. La mente è focalizzata su un obbiettivo ben preciso e anche se
sembra, magari, di essere fuori rotta solo alla fine scoprirete invece quanto
tutto sia collegato.
Lo stile adottato è veloce, intuitivo, capitoli brevi, tanti
punti focali a cui dare attenzione che si alternano in queste lunghe
quattrocento pagine. Arriverete all’epilogo di corsa ormai presi dalla
narrazione e dal bisogno di unire tutti i punti.
Amanti del genere, questo è un altro libro da avere nella
vostra libreria.
Commenti
Posta un commento