Le recensioni di Alexa: La Coscienza di Cain - Il Patto di Constance S.
Chiude la giornata Alexa. Scopriamo come ha trovato LA COSCIENZA DI CAIN - IL PATTO di Constance S., urban fantasy edito Genesis Publishing.
Titolo: La Coscienza di Cain - Il Patto
Serie: Vol. 1 della saga "La Coscienza di Cain"
Autore: Constance S.
Editore: Genesis Publishing
Collana: InFantasia
Genere: Urban fantasy
Data di pubblicazione: 10 ottobre 2018
Prezzo: 3.99 € ebook, 11.60 € cartaceo
Sinossi
«Non puoi ingannarmi, ti sento Alexandra. Percepisco ogni tuo pensiero, ogni emozione.
Come il battito del cuore che accelera ogni volta che mi avvicino a te e le pupille che si dilatano.
Persino il tuo odore cambia, quando ti sfioro.»
Cain è un Ingannatore di anime.
Non prova sentimenti. È inquieto, ribelle e non conosce l’umiliazione della sconfitta. Il suo unico desiderio è quello di sbarazzarsi della propria componente umana allo scopo di diventare un demone completo.
Un vincolo di sudditanza lo lega a Rafael Solano, dietro le cui sembianze di uomo di mezza età si nasconde una creatura malvagia dal passato misterioso, che si serve di lui per perseguire i propri scopi segreti.
Durante una missione affidatagli dall’odiato “padrone”, Cain si trova faccia a faccia con una ragazza dai poteri sbalorditivi, Alexandra Dominici, che si dimostra in grado di sventare i suoi piani diabolici. Incuriosito, il ragazzo si mette sulle sue tracce e le ruba l’anima per mezzo di un vile ricatto.
Tuttavia, il patto stipulato con la giovane umana e la sete di vendetta che nutre nei confronti di Rafael, gli costeranno cari.
Durante una sanguinosa battaglia nell’antico cimitero ebraico di Praga, il mezzo demone rischierà la morte per mano della Milizia degli arcangeli. Sopravvissuto miracolosamente ma torturato nel corpo da indicibili sofferenze, dovrà fare i conti con una lenta e dolorosa presa di coscienza che lo porterà a scoprire di essere attratto da Alexandra.
Ma il piano ambizioso di Rafael non ammette contrattempi. La lotta è iniziata e porterà i protagonisti ad affrontarsi nei vicoli antichi della Edimburgo sotterranea, dove l’ambiguo Cain si troverà, suo malgrado, a collaborare con i suoi presunti nemici tradendo invece coloro che considerava alleati… Nonostante tutto, è solo l’inizio e molte cose dovranno ancora accadere.
Recensione
Avete mai avuto la sensazione di leggere una storia diversa da come la trama ve l’ha
prospettata?
Beh, è ciò che è accaduto a me. Seguitemi e vi spiegherò perché.
Partiamo dai protagonisti innanzitutto.
Abbiamo: Cain, un ingannatore di anime, mezzo umano e mezzo demone, che non ha alcun rispetto per nessuno; Alexandra Dominici, una ragazza orfana trapiantata in America che è appena tornata proprio nel collegio da dove suo zio l’aveva portata via alcuni anni prima; padre Gabriel e padre Josef, due sacerdoti che sanno più di quanto dicono sul soprannaturale; Rafael Solano, un demone cattivo e ricco (che si autodescrive come Al Pacino ne “Il padrino”) e Tomas Ranieri, un commissario di polizia che rimane coinvolto suo malgrado nella vicenda.
La storia si svolge tra: Roma (dove si trova il convitto gestito da padre Gabriel in cui alloggia
Alexandra, dove nella borgata vive Cain mentre Rafael alloggia in un lussuoso albergo con vista sulla città), Praga e infine Edimburgo.
Il “lavoro” di Cain è stipulare patti faustiani con le persone più disperate in cambio di fama,
successo o altro e poi alla fine riscuotere, le loro anime appunto. E’ così che lo conosciamo e non
prova alcun rimorso per ciò che fa.
Alexandra, invece, la incontriamo che è da poco tornata a Roma, contro la volontà di suo zio Walter
che l’ha cresciuta, nel convitto che padre Gabriel gestisce. E’ una ragazza di quasi trent’anni e
suona il violoncello, Infatti si ritroverà a fare lezione nell’istituto. A parte questi piccoli dettagli, non
viene raccontato molto di lei. Durante la lettura, si apprende solo che è finita in terapia più volte
perché considerata pazza, in quanto sentiva le voci nella sua testa che, in realtà, sono una
manifestazione dei suoi poteri derivanti dal suo sangue angelico.
Con gli altri personaggi sia buoni che cattivi, si ritrova successivamente coinvolta in due battaglie: la
prima a Praga, per impedire che Rafael metta in atto un suo oscuro piano; la seconda ad
Edimburgo, per impedire che il mondo venga infettato da Pestilenza (uno dei quattro cavalieri
dell’apocalisse poi smentito come tale).
Nel mezzo di tutto questo, si scopre che esistono una congregazione segreta della chiesa che
indaga sui fenomeni soprannaturali e la Milizia degli Arcangeli, un’invincibile armata leggendaria,
che alla fine viene invece decimata.
Nonostante tutti questi elementi che potrebbero risultare interessanti, la storia fa fatica a
ingranare perché Alexandra ha sempre bisogno di essere protetta o salvata, non sa quasi niente del
soprannaturale né di cosa sia o meno capace. Dice di voler essere d’aiuto ma il risultato è
puntualmente l’opposto.
Oltre a tutto ciò, ho trovato una forzatura l’attrazione a cui Cain e Alexandra alludono nel finale dal
momento che, tranne le ultime due, le loro interazioni sono sempre state caratterizzate da paura e sfiducia.
E ora, ahimè, passiamo a quelli che sembrano veri e propri errori.
A Praga usano la corona ceca come moneta non l’euro.
Poi, come riesce il commissario di polizia a portarsi una pistola a Praga? Come fa a superare i
controlli in aeroporto? In un paese straniero, se non si collabora con la polizia locale, non ci si può
qualificare come poliziotti né portare armi (a meno che non le si compri o riceva sul posto) perciò,
la scena in cui il commissario tira fuori, senza remore, la sua pistola in un locale pubblico, è
inverosimile.
Insomma, avrete capito che questa storia non mi ha convinta. L’idea di base è buona ma ritengo
che non sia stata correttamente elaborata. Le parti descrittive le ho trovate un po’ insufficienti
perché troppo generiche.
Comprendo che nel primo libro di una serie vadano introdotti tanti elementi ma forse sarebbe
stato meglio andare per gradi, sviluppare più lentamente gli eventi e rimandare alcune cose ai libri
successivi. Per esempio, conosciamo a malapena il passato di Alexandra ma non sappiamo niente
di quello di Cain, che è il protagonista, mentre si scoprono parecchie cose sul passato di
Rafael, il personaggio più viscido e crudele del libro.
In conclusione, il libro mi è sembrato un pot-pourri di luoghi ispiratori di misticismo, personaggi e situazioni che mal si mescolano tra loro. In alcuni frangenti, la storia mi ha persino ricordato i
telefilm “Il tredicesimo apostolo” e “Shadowhunters”, cosa che non sarebbe stata affatto negativa,
se non fosse che gli elementi ispirati non contribuiscono a uno sviluppo coerente della vicenda.
Per tutti questi motivi, non posso consigliare questo libro, perché non funziona. Si salta da un
evento all’altro con troppa velocità e la mancata consequenzialità soprattutto temporale produce
solo confusione nel lettore.
Recensione
Avete mai avuto la sensazione di leggere una storia diversa da come la trama ve l’ha
prospettata?
Beh, è ciò che è accaduto a me. Seguitemi e vi spiegherò perché.
Partiamo dai protagonisti innanzitutto.
Abbiamo: Cain, un ingannatore di anime, mezzo umano e mezzo demone, che non ha alcun rispetto per nessuno; Alexandra Dominici, una ragazza orfana trapiantata in America che è appena tornata proprio nel collegio da dove suo zio l’aveva portata via alcuni anni prima; padre Gabriel e padre Josef, due sacerdoti che sanno più di quanto dicono sul soprannaturale; Rafael Solano, un demone cattivo e ricco (che si autodescrive come Al Pacino ne “Il padrino”) e Tomas Ranieri, un commissario di polizia che rimane coinvolto suo malgrado nella vicenda.
La storia si svolge tra: Roma (dove si trova il convitto gestito da padre Gabriel in cui alloggia
Alexandra, dove nella borgata vive Cain mentre Rafael alloggia in un lussuoso albergo con vista sulla città), Praga e infine Edimburgo.
Il “lavoro” di Cain è stipulare patti faustiani con le persone più disperate in cambio di fama,
successo o altro e poi alla fine riscuotere, le loro anime appunto. E’ così che lo conosciamo e non
prova alcun rimorso per ciò che fa.
Alexandra, invece, la incontriamo che è da poco tornata a Roma, contro la volontà di suo zio Walter
che l’ha cresciuta, nel convitto che padre Gabriel gestisce. E’ una ragazza di quasi trent’anni e
suona il violoncello, Infatti si ritroverà a fare lezione nell’istituto. A parte questi piccoli dettagli, non
viene raccontato molto di lei. Durante la lettura, si apprende solo che è finita in terapia più volte
perché considerata pazza, in quanto sentiva le voci nella sua testa che, in realtà, sono una
manifestazione dei suoi poteri derivanti dal suo sangue angelico.
Con gli altri personaggi sia buoni che cattivi, si ritrova successivamente coinvolta in due battaglie: la
prima a Praga, per impedire che Rafael metta in atto un suo oscuro piano; la seconda ad
Edimburgo, per impedire che il mondo venga infettato da Pestilenza (uno dei quattro cavalieri
dell’apocalisse poi smentito come tale).
Nel mezzo di tutto questo, si scopre che esistono una congregazione segreta della chiesa che
indaga sui fenomeni soprannaturali e la Milizia degli Arcangeli, un’invincibile armata leggendaria,
che alla fine viene invece decimata.
Nonostante tutti questi elementi che potrebbero risultare interessanti, la storia fa fatica a
ingranare perché Alexandra ha sempre bisogno di essere protetta o salvata, non sa quasi niente del
soprannaturale né di cosa sia o meno capace. Dice di voler essere d’aiuto ma il risultato è
puntualmente l’opposto.
Oltre a tutto ciò, ho trovato una forzatura l’attrazione a cui Cain e Alexandra alludono nel finale dal
momento che, tranne le ultime due, le loro interazioni sono sempre state caratterizzate da paura e sfiducia.
E ora, ahimè, passiamo a quelli che sembrano veri e propri errori.
A Praga usano la corona ceca come moneta non l’euro.
Poi, come riesce il commissario di polizia a portarsi una pistola a Praga? Come fa a superare i
controlli in aeroporto? In un paese straniero, se non si collabora con la polizia locale, non ci si può
qualificare come poliziotti né portare armi (a meno che non le si compri o riceva sul posto) perciò,
la scena in cui il commissario tira fuori, senza remore, la sua pistola in un locale pubblico, è
inverosimile.
Insomma, avrete capito che questa storia non mi ha convinta. L’idea di base è buona ma ritengo
che non sia stata correttamente elaborata. Le parti descrittive le ho trovate un po’ insufficienti
perché troppo generiche.
Comprendo che nel primo libro di una serie vadano introdotti tanti elementi ma forse sarebbe
stato meglio andare per gradi, sviluppare più lentamente gli eventi e rimandare alcune cose ai libri
successivi. Per esempio, conosciamo a malapena il passato di Alexandra ma non sappiamo niente
di quello di Cain, che è il protagonista, mentre si scoprono parecchie cose sul passato di
Rafael, il personaggio più viscido e crudele del libro.
In conclusione, il libro mi è sembrato un pot-pourri di luoghi ispiratori di misticismo, personaggi e situazioni che mal si mescolano tra loro. In alcuni frangenti, la storia mi ha persino ricordato i
telefilm “Il tredicesimo apostolo” e “Shadowhunters”, cosa che non sarebbe stata affatto negativa,
se non fosse che gli elementi ispirati non contribuiscono a uno sviluppo coerente della vicenda.
Per tutti questi motivi, non posso consigliare questo libro, perché non funziona. Si salta da un
evento all’altro con troppa velocità e la mancata consequenzialità soprattutto temporale produce
solo confusione nel lettore.
Commenti
Posta un commento