Le recensioni di Viola: Piano inferiore di Cristiano Pedrini


Oggi Viola ci parla di IL PIANO INFERIORE, romance M/M di Cristiano Pedrini. Le sarà piaciuto?

Titolo: Il Piano inferiore

Autore: Cristiano Pedrini

Editore: Self publishing

Data di pubblicazione: 10 novembre 2018

Prezzo: 2.99 € ebook


Sinossi

«Può un pesciolino domare uno squalo?». Per Charles Spencer Hoynes la risposta a questa domanda arriverà dopo l’incontro insolito e fortuito con Mathis Owen, un giovane avvocato fresco di laurea.
La sua presenza lo costringerà ad ammettere che oltre ai suoi metodi spregiudicati può esistere anche un altro modo di vivere la sua professione, opponendosi con pazienza, perseveranza e con voce gentile alle ingiustiziImmersi in una candida Washington imbiancata dalla neve, i due giovani impareranno che non sempre è facile amarsi e accettarlo, può far paura. Ma sotto la neve e alla vigilia del magico Natale, tutto può essere possibile!

Recensione

Mathis ha ventitre anni, è appassionato di storia, vive con la nonna Luise dopo la separazione dei suoi genitori e ha appena terminato gli studi di legge. E' riuscito a farsi assumere per lo stage nello studio legale di Horace Hasting, amico di famiglia, con l’unico incarico di fare le fotocopie per gli avvocati dello studio più esperti di lui. Ed è durante un pausa pranzo con tutto lo staff assente che si imbatte in Norman, un ragazzino di quattordici anni con già le idee chiare che gli chiede nell’atrio dello studio di compilargli una lettera di diffida da presentare al preside della propria scuola a suo avviso bigotto per il diniego a pubblicare l’articolo del ragazzo sul giornale della scuola. Mathis non sarà l’unico spettatore della richiesta di Norman poiché, durante il colloquio informale tra i due, un secondo cliente dello studio aspetterà il rientro degli altri avvocati rimanendo in disparte ma ascoltando comunque la richiesta del ragazzino e riferirà a Hasting in persona quanto accaduto in sua assenza.
Questo porterà Mathis ad un colloquio con il proprio datore di lavoro al quale risponderà a tono mostrando di avere la lingua un po’ troppo lunga ma che gli permette di essere se stesso e di perseguire i propri ideali che come leggerete vanno contro quelli di Hasting. Deciderà di abbandonare lo stage e finire con l’accettare la proposta di continuarli nello studio di Charles, il trentenne spifferone del colloquio con Norman nonché rinomato avvocato con un proprio studio legale.
Il primo giorno di lavoro nello studio Spencer Hoynes si rivela essere quasi peggiore dei giorni passati nello studio precedente, Mathis non si aspettava un ufficio tutto per se ma essere rintanato in una specie di magazzino al piano inferiore rispetto agli altri con tanto di targhetta col proprio nome scritta su un pezzo di cartone a pennarello e l’inserviente delle pulizie che invade il suo ristretto spazio durante la pausa pranzo proprio non se lo aspettava.
Charles è un avvocato rinomato, è facoltoso è una persona diretta e persegue il suo obbiettivo ed è dannatamente determinato a conquistare Mathis non nascondendogli il proprio interesse. Mathis dal canto suo non sa come reagire a quest’uomo che gli ha stravolto l’ultimo periodo della propria vita. Non sa se fidarsi, non pensa di essere alla sua altezza e non mancherà certo di ricordarlo al suo datore di  lavoro rispondendo sempre con la sua lingua lunga e a volte incurante di poter ferire l’altro con la scelta delle proprie parole. Come se tutto ciò non bastasse a renderlo confuso anche la nonna Luise cercherà di spingerlo tra le braccia dell’avvocato suggerendogli almeno di dargli una possibilità e che lei alla sua veneranda età ha l’occhio lungo...
Charles con le sue poco velate avances riuscirà a far breccia nel cuore indeciso ed insicuro di Mathis?
Dal canto suo Mathis sarà pronto ad affrontare tutto ciò che comporta avere una relazione con una persona così diversa da lui e fidarsi a lasciarsi andare?

Il libro si legge che è uno spettacolo, narrazione fluida e lineare, i battibecchi verbali tra i due personaggi principali sono uno spasso e spesso mi sono trovata a sorridere quando Mathis parla da solo o borbotta come se fosse una pentola a pressione incurante se qualcuno lo ascolti nei suoi ragionamenti ad alta voce e a trovarsi in imbarazzo una volta scoperto di avere qualcuno alle spalle che lo ascolta. Mentre Mathis sembra un borbottone, passatemi il termine ma è un complimento in questo caso, Charles parla poco ma quando lo fa è diretto e mirato, non si perde in parole inutili o mirate a perdere tempo, anzi lui di perderne non ne ha minimamente intenzione ma gli piace comunque giocare, mettere magari in difficoltà il ragazzo dei suoi desideri tanto da assegnargli un ufficio in un vecchio magazzino solo per vedere quanto tempo ci  avrebbe impiegato prima di rispondergli per le rime o per vedere in quanto tempo lo avrebbe eventualmente mandato a quel paese.
Non è il  primo libro che leggo di questo autore e come nel precedente caso mi piace come si approccia agli m/m, molto delicatamente e mai in modo volgare tanto da consigliarlo a chi ne ha curiosità o non ha mai voluto provare a leggere il genere.




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