Le recensioni di Alexa: "Shadowsong" di S. Jae-Jones
Avete amato "Wintersong"? aspettavate con ansia il seguito? Anche la nostra Alexa! ora ce ne parla, ma attenzione!! non leggete se non avete finito il primo libro, non vorremmo rovinarvi la lettura con degli spoiler inevitabili.
Titolo: Shadowsong
Serie: Vol. 2 della duologia “Wintersong”
Autore: S. Jae-Jones
Editore: Newton Compton Editori
Genere: fantasy storico
Data di pubblicazione: 29 novembre 2018
Prezzo: € 4,99 ebook/ € 8,50 cartaceo
Sinossi
Sei mesi dopo essere tornata dal Sottosuolo, Liesl si sta impegnando per promuovere, oltre alla
carriera musicale del fratello, anche la propria. E’ determinata a concentrarsi sul futuro, senza
pensare al passato, ma la vita nel mondo di sopra non è semplice. Suo fratello Josef è freddo,
distante e riservato mentre Liesl non riesce a smettere di pensare all’uomo misterioso che ha
dovuto abbandonare oltre la barriera magica, colui che ha saputo ispirarle nel cuore una musica
struggente e bellissima. Ma quando l’equilibrio tra i due mondi all’improvviso incomincia a
vacillare, Liesl dovrà fare ritorno nel Sottosuolo per risolvere un mistero che riguarda la vita, la
morte … e il suo amato re dei Goblin. Chi è? Da dove viene? Qual è il suo destino? Ora che il patto
è stato infranto, il prezzo da pagare è altissimo: una vita per una vita. Se Liesl vuole davvero
scoprire la verità, dovrà infrangere tutte le antiche leggi e sacrificarsi in nome di ciò che ama. Ma
compiere questa scelta la renderà libera una volta per tutte o la condannerà per sempre?
Recensione
Ultimo avvertimento, Disastri! Se avete letto il primo libro, continuate senza problemi... altrimenti..
Il libro si apre con le lettere di Liesl al fratello Josef, partito per studiare a Parigi sotto la
Ultimo avvertimento, Disastri! Se avete letto il primo libro, continuate senza problemi... altrimenti..
Il libro si apre con le lettere di Liesl al fratello Josef, partito per studiare a Parigi sotto la
guida di maestro Antonius nel precedente libro. Il fratello però non le risponde mai finché non le
arriva una lettera da Vienna che le comunica che il maestro è morto e le chiede di raggiungerlo. La
lettera in realtà è stata scritta da Francois, poichè Josef ormai è depresso, demotivato e soprattutto
sente di non appartenere alla vita che sta vivendo. Liesl, però, non lo raggiunge subito perché la
famiglia, dopo la morte del padre, si è ritrovata coperta di debiti e fatica a tirare avanti.
Nel frattempo, nel villaggio iniziano a verificarsi strane morti. I corpi vengono ritrovati con segni
argentati sulle gole e tutti capiscono che sta succedendo qualcosa di molto singolare. Le morti,
infatti, sono causate da creature del Sottosuolo che infestano il mondo di sopra a causa della
rottura dell’equilibrio tra i due mondi, provocata proprio dalla fuga di Liesl.
Lei, intanto, si continua a struggere proprio per aver abbandonato il Sottosuolo e il re dei Goblin,
che ha perso la sua umanità dopo essere rimasto solo.
Preda di mille dubbi e di una disperata voglia di fuggire di nuovo da casa, il sogno di Liesl diviene
inaspettatamente realtà grazie alla benevolenza di un misterioso nobile viennese che ritrova
casualmente la sua corrispondenza con Josef (recapitata da Parigi a Vienna in ritardo a causa della
morte del maestro), legge la sua composizione con tema l’Erlkonig e la invita a vivere a Vienna.
Liesl, seppur riluttante, accetta e parte con sua sorella Kathe, riunendosi così a Francois e Josef.
La vita nella capitale austriaca però si rivela diversa da ciò che avrebbe dovuto essere: Josef è
emotivamente distante (persino da Francois di cui è innamorato), Liesl non compone più ma si
limita a suonare distrattamente mentre Kathe è l’unica con la testa sulle spalle che fa qualcosa di
produttivo per la sua vita, ovvero si trova un piccolo lavoro, che gradualmente le procura riconoscimenti e soddisfazione.
I quattro ragazzi si ritrovano in seguito invitati a un ballo dove finalmente riescono a incontrare
faccia a faccia i loro misteriosi benefattori nonché padroni di casa, gli ambigui conti Prochàzka che,
durante la serata, rapiscono Liesl e Josef portandoli in una diroccata dimora di famiglia in Boemia, a
detta loro, per proteggerli.
Durante il soggiorno, la contessa rivela di essere l’ultima discendente della prima regina dei Goblin,
l’unica oltre a Liesl a essere scampata alla morte e confessa che l’equilibrio tra i mondi è sempre
stato mantenuto tramite un sacrificio.
Josef e Liesl, intanto, si sono allontanati definitivamente, soprattutto dopo che lei gli ha confessato
la verità sull’anno precedente e che lui è un changeling. Nemmeno la musica attraverso cui prima
parlavano, è più sufficiente a farli comunicare. Il ragazzo, perciò, decide di tornare nel Sottosuolo,
unico posto a cui sente realmente di appartenere. Liesl, alla fine, si reca al lago della tenuta,
confine col Sottosuolo, per fare ritorno anche lei.
Le antiche leggi, in ogni caso, esigono un sacrificio per porre fino allo squilibrio in atto e lei decide
di sacrificare la sua vita perché si rifiuta di lasciare che sia qualcun altro a pagare per lei.
Alla fine, però, a sorpresa, il suo sacrificio viene revocato perché qualcun altro, a lei molto caro, ha
preso in mano la situazione ripristinando l’equilibrio tra i due mondi.
Liesl quindi può tornare a casa, nel mondo di sopra, col misterioso uomo che ama, libera da ogni
vincolo.
Allora, devo innanzitutto confessare che ho fatto molta fatica nel primo libro a entrare nella storia
nonostante l’ottima scrittura. Questo secondo libro invece è più concreto del primo, più dinamico
quindi la lettura è sicuramente più scorrevole. Ho apprezzato molto il maggior approfondimento dei personaggi.
Ci viene spiegato come il re dei Goblin sia diventato tale, come Josef sia diventato un changeling e
ho adorato l’evoluzione di Kathe, diventata una sorella affettuosa e responsabile, un vero pilastro
per la sorella maggiore e il fratello minore che in questo libro sono più spaesati che mai.
L’unico personaggio a subire una sorta di involuzione è proprio Liesl, la quale seppur sia una donna
ormai, per la gran parte del tempo si comporta in modo contraddittorio e incomprensibile.
Josef, invece, è letteralmente un’anima persa per tutto il libro. Solo verso la fine tira fuori il
carattere, rinfacciando giustamente alla sorella maggiore tutte le ambizioni che lei ha scaricato su
di lui non potendole realizzare personalmente (che poi è la ragione per cui il loro rapporto si è
incrinato), ambizioni che hanno portato ad altri accadimenti, che hanno cambiato
irrimediabilmente il più giovane dei Vogler.
In conclusione, ho trovato lo stile sicuramente più fluido rispetto al libro precedente e tutta la
mitologia narrataci ha acquistato finalmente senso ma … consiglio questa dilogia solo a chi cerca
una storia decisamente struggente che faccia anche riflettere su quanto conosciamo noi stessi
perché non è affatto un semplice fantasy né una lettura disimpegnata.
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