Le anteprime di Stefania: Spiacente, non sei il mio tipo di Anna Zarlenga
I regali di compleanno belli per Stefania hanno il profumo della carta! Anna Zarlenga e Newton Compton Editori gliene hanno fatto uno veramente top! E' online Spiacente, non sei il mio tipo e ve ne parla oggi in anteprima.
Titolo: Spiacente, non sei il mio tipo
Autore: Anna Zarlenga
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 08 marzo 2019
Prezzo: € 2,99 ebook
Sinossi
Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all’università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva. Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un’indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po’ per sfida, un po’ per gioco, a oltrepassare il limite… Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l’università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell’azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l’insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio…
Recensione
“«Quando incontrerai la donna che ti farà perdere la testa…»”
Una profezia, una sentenza, la peggiore delle sciagure che qualcuno potrebbe mai prometterti se ti chiami Teo (nome completo non pervenuto :I ) Pagani!
Ma aspettate di conoscere anche la dottoressa Sara Doria e capirete la portata della catastrofe a cui stiamo per assistere.
Non mi credete? Ora vi spiego due cosine!!
I matrimoni chi li ha inventati? Dovrebbero vietarli, bandirli. Perché? Ah, andate voi al matrimonio del vostro migliore amico di rimorchio e poi ne riparliamo. Oppure, provate a vedere vostra sorella sposarsi con uno che di secondo nome fino a ieri sera rispondeva a farfallone. Chiaro ora il clima euforico che aleggia nell’aria?!
Teo non l’ha presa proprio bene, è vestito a lutto, ma nemmeno Sara sprizza gioia da tutti i pori. Aggiungiamo alla tragedia anche che il nostro Lui non è uno che si trattiene, parla troppo e a sproposito senza il minimo senso di colpa nel caso che quel che esce dalla sua adorabile boccuccia possa offendere qualcuno, e la frittata è bella che pronta.
Un “piacevole” incontro non c’è che dire.
“«Non devi offerderti. Sei oggettivamente poco attraente. E altrettanto oggettivamente non curi il tuo aspetto. Stoneresti con uno come me»”
Teo ne è sicurissimo, non potrà mai esserci niente con una come Sara. Sara ne è altrettanto convinta, con un testa vuota non c’è proprio storia.
Ed è così che un giorno di festa, per gli altri, diventa anche il giorno in cui tutto si capovolge per due persone tanto diverse quanto simili.
Da conoscenza isolata, succederà qualcosa che li vedrà costretti a respirare la stessa aria. Le aule universitarie diventeranno il palcoscenico perfetto per le loro furiose, eccitanti diatribe. Napoli con le sue bellezze e personalità stravaganti farà da sfondo ai siparietti creati da questa strana coppia.
Uno scontro epocale.
Due persone agli antipodi che si trovano ad assistere allo sfacelo dell’umanità, litigano, si sfidano e…. chissà come andrà a finire!
Lei perfettina, attenta alle virgole, professoressa acida e cattiva, lui scansafatiche con la sedia attaccata ben bene al deretano grazie al nome che porta. Lei cerca la sostanza, lui superficiale ed è fargli un complimento.
Lei trentenne dalle forme morbide e alta un metro e un tappo, lui il figo della situazione, quello che ti rivolta come un calzino con un solo sguardo e ti ritrovi a dire: ancora, per favore!
E se uno cade sempre in piedi, l’altra si prende le mazzate per tutti da eterna sfortunata.
Anna Zarlenga e Newton family mi hanno fatto uno stupendo regalo di compleanno! Aspettavo questo romanzo da mesi (due mesi e mezzo e per me, che attendevo impaziente, è pure troppo!) e posso solo ringraziare l’autrice per le grosse, grasse risate di pancia che mi ha fatto fare.
Leggere Spiacente, non sei il mio tipo mi ha dato l’impressione di aver davanti la sceneggiatura di una delle mie sit-com preferite, una di quelle che a distanza di anni continuo a vedere ridendo di gusto.
Scritto a doppio POV alternato, il testo scorre velocemente tra una risata (Anna te lo ripeto, tu non sei normale!!) e un batticuore.
Ha creato due personaggi spassosi, complessi nella solo semplicità. La trama cattura, tiene attaccati, grazie alla sua leggerezza ma anche nelle commedie più spensierate c’è un fondo di verità, una morale che si vuole far emergere. Se la prima buona parte è incentrata sul far divertire, vederli sfidarsi e girarsi intorno senza voler ammettere quanto in realtà siano compatibili, nella seconda metà al pacchetto si uniscono i sentimenti, i complessi interiori e la ricerca dell’accettazione. L’uomo per quanto possa essere un animale evoluto si riduce sempre alla superficialità. Ditemi se non è così… Tutti noi classifichiamo una persona in base a pochi elementi e in genere questo pensiero non cambia proprio perché non concediamo all’altro l’occasione di mostrarsi e non permettiamo a noi stessi di ammettere l’errore. Tra Teo e Sara sarà proprio così. Una battaglia a suon di battute e ripicche che nasconde qualcosa di più profondo e potenzialmente distruttivo perché l’amore è così, un enorme casino impossibile da arginare e non c’è tipo che tenga.
Se poi trovate l’uomo giusto, quello perfetto nella sua imperfezione, che ti regala dichiarazioni strampalate, dove l’ornitorinco diventa improvvisamente il tuo animale preferito, allora avete fatto bingo!
Recensione
“«Quando incontrerai la donna che ti farà perdere la testa…»”
Una profezia, una sentenza, la peggiore delle sciagure che qualcuno potrebbe mai prometterti se ti chiami Teo (nome completo non pervenuto :I ) Pagani!
Ma aspettate di conoscere anche la dottoressa Sara Doria e capirete la portata della catastrofe a cui stiamo per assistere.
Non mi credete? Ora vi spiego due cosine!!
I matrimoni chi li ha inventati? Dovrebbero vietarli, bandirli. Perché? Ah, andate voi al matrimonio del vostro migliore amico di rimorchio e poi ne riparliamo. Oppure, provate a vedere vostra sorella sposarsi con uno che di secondo nome fino a ieri sera rispondeva a farfallone. Chiaro ora il clima euforico che aleggia nell’aria?!
Teo non l’ha presa proprio bene, è vestito a lutto, ma nemmeno Sara sprizza gioia da tutti i pori. Aggiungiamo alla tragedia anche che il nostro Lui non è uno che si trattiene, parla troppo e a sproposito senza il minimo senso di colpa nel caso che quel che esce dalla sua adorabile boccuccia possa offendere qualcuno, e la frittata è bella che pronta.
Un “piacevole” incontro non c’è che dire.
“«Non devi offerderti. Sei oggettivamente poco attraente. E altrettanto oggettivamente non curi il tuo aspetto. Stoneresti con uno come me»”
Teo ne è sicurissimo, non potrà mai esserci niente con una come Sara. Sara ne è altrettanto convinta, con un testa vuota non c’è proprio storia.
Ed è così che un giorno di festa, per gli altri, diventa anche il giorno in cui tutto si capovolge per due persone tanto diverse quanto simili.
Da conoscenza isolata, succederà qualcosa che li vedrà costretti a respirare la stessa aria. Le aule universitarie diventeranno il palcoscenico perfetto per le loro furiose, eccitanti diatribe. Napoli con le sue bellezze e personalità stravaganti farà da sfondo ai siparietti creati da questa strana coppia.
Uno scontro epocale.
Due persone agli antipodi che si trovano ad assistere allo sfacelo dell’umanità, litigano, si sfidano e…. chissà come andrà a finire!
Lei perfettina, attenta alle virgole, professoressa acida e cattiva, lui scansafatiche con la sedia attaccata ben bene al deretano grazie al nome che porta. Lei cerca la sostanza, lui superficiale ed è fargli un complimento.
Lei trentenne dalle forme morbide e alta un metro e un tappo, lui il figo della situazione, quello che ti rivolta come un calzino con un solo sguardo e ti ritrovi a dire: ancora, per favore!
E se uno cade sempre in piedi, l’altra si prende le mazzate per tutti da eterna sfortunata.
Anna Zarlenga e Newton family mi hanno fatto uno stupendo regalo di compleanno! Aspettavo questo romanzo da mesi (due mesi e mezzo e per me, che attendevo impaziente, è pure troppo!) e posso solo ringraziare l’autrice per le grosse, grasse risate di pancia che mi ha fatto fare.
Leggere Spiacente, non sei il mio tipo mi ha dato l’impressione di aver davanti la sceneggiatura di una delle mie sit-com preferite, una di quelle che a distanza di anni continuo a vedere ridendo di gusto.
Scritto a doppio POV alternato, il testo scorre velocemente tra una risata (Anna te lo ripeto, tu non sei normale!!) e un batticuore.
Ha creato due personaggi spassosi, complessi nella solo semplicità. La trama cattura, tiene attaccati, grazie alla sua leggerezza ma anche nelle commedie più spensierate c’è un fondo di verità, una morale che si vuole far emergere. Se la prima buona parte è incentrata sul far divertire, vederli sfidarsi e girarsi intorno senza voler ammettere quanto in realtà siano compatibili, nella seconda metà al pacchetto si uniscono i sentimenti, i complessi interiori e la ricerca dell’accettazione. L’uomo per quanto possa essere un animale evoluto si riduce sempre alla superficialità. Ditemi se non è così… Tutti noi classifichiamo una persona in base a pochi elementi e in genere questo pensiero non cambia proprio perché non concediamo all’altro l’occasione di mostrarsi e non permettiamo a noi stessi di ammettere l’errore. Tra Teo e Sara sarà proprio così. Una battaglia a suon di battute e ripicche che nasconde qualcosa di più profondo e potenzialmente distruttivo perché l’amore è così, un enorme casino impossibile da arginare e non c’è tipo che tenga.
Se poi trovate l’uomo giusto, quello perfetto nella sua imperfezione, che ti regala dichiarazioni strampalate, dove l’ornitorinco diventa improvvisamente il tuo animale preferito, allora avete fatto bingo!
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