Le anteprime di Viola: "Per sempre tua, Kate" di D.Nichole King
Quando è arrivata la mail dalla Hope edizioni per questo titolo c'è stato il fuggi fuggi generale. Nessuna di noi voleva cimentarsi in una lettura che prometteva lacrime a fiumi con singhiozzi annessi. Solo Viola, la ragazza più tosta tra noi, ha chiesto di poterlo leggere. Parliamo di "Per sempre tua, Kate" di D. Nichole King, primo di una dilogia online da oggi. Come lo ha trovato? Scopriamolo!
Titolo: Per sempre tua, Kate
Autore: D.Nichole King
Serie: Love always #1
Genere: New adult; Romance contemporaneo
Editore: Hope Edizioni
Data di pubblicazione: 18 marzo 2019
Sinossi
Caro Diario,
la leucemia è stata parte della mia esistenza fin da quando avevo undici anni. Ora, sei anni dopo, rivoglio indietro la mia vita. Solo, non sono sicura di cosa significhi.
I risultati delle analisi sono arrivati oggi.
Ventiduemila.
Il che significa che sono ufficialmente fuori dalla remissione, di nuovo.
Ho tre opzioni:
Un altro ciclo di chemio.
Un nuovo farmaco sperimentale.
Mollare tutto, dimenticare farmaci e trattamenti e godermi il tempo che mi resta.
Penso di sapere cosa voglio. Ma poi arriva Damian e cambia tutto.
Intendo, proprio tutto...
Ha la sua dose di problemi. Questo ci accomuna, sai? Entrambi sappiamo cosa significa perdere tutto ciò che è più importante, in pochi istanti. Comunque, l’ultima cosa di cui ho bisogno è di avere qualcun altro da affiggere, se non riuscissi a combattere con sufficiente tenacia. E l’ultima cosa di cui lui ha bisogno è di versare lacrime per qualcun altro.
Come non detto.
Mi sono rimaste due opzioni, ora.
In un modo o nell’altro, so che qualunque cosa io scelga, il risultato sarà lo stesso. Con la sabbia nella mia clessidra del tempo che filtra verso il fondo, spero me ne resti abbastanza per mostrare a Damian che vale la pena vivere. Vale la pena lottare. Vale la pena morire.
Per sempre tua,
Kate
Recensione
Non so come scrivere la recensione... questo è quello che inizio a pensare appena ho terminato di leggere questo libro. Non so che parole usare per non far trapelare troppo perché voglio che le persone lo leggano per poter capire cosa ho provato io sfogliando le pagine di questa storia.
Ma partiamo dall'inizio.
Le responsabili del blog ci hanno proposto questo titolo con la premessa che ci sarebbe stato da piangere. Io, che tendo ad essere l’insensibile del blog o comunque la persona che riesce a gestire meglio le emozioni che prova, mi sono proposta con un bel “allora se c’è da piangere lo prendo io, voglio proprio vedere se mi trasformerò nella fontana che tutti dicono”, completamente a scatola chiusa, senza leggere la sinossi l’ho scelto.
Alla dedica iniziale dell’autrice ho spalancato gli occhi, a lettura iniziata non sapevo bene a cosa sarei andata incontro per cui ho deciso di documentarmi e chiedere informazioni ad un'amica dottoressa per essere preparata ai termini tecnici e essere pronta al momento opportuno, che sapevo dover ancora arrivare. Ma per quanto fossi pronta a capire e preparata ad affrontare l’argomento, al momento di leggere ciò che sulla carta era scritto, mi sono trovata comunque a riprovare sulla mia pelle i sentimenti che avevo accantonato, che di solito nascondo agli altri.
Ho resistito fino a metà libro, un paio di volte mi è capitato di avere i brividi percorrermi per l’intera spina dorsale e trasformarsi in pelle d’oca per ciò che leggevo. Oltre a metà lettura sfido chiunque a rimanere insensibile e non versare qualche lacrima. Sono stata forte e non sono diventata una fontana ma sono felice di aver finito di leggerlo a notte inoltrata per non farmi fare domande sul perché piangessi. Non mi sono mai trovata a vivere sulla mia pelle tutto ciò che concerne una malattia così invasiva, ma sono stata dall'altra parte, a fare da spettatore inerme e a vedere qualcuno a cui tengo affrontare ciò che vive nel libro Kate.
La sinossi è abbastanza esplicita, Kate a undici anni ha scoperto di avere la leucemia, l’ha sconfitta due volte ma a diciassette anni si è ripresentata ad un intervallo di tempo breve rispetto alla seconda remissione. E' figlia unica ed è grata ai suoi genitori per aver mollato tutto ed essersi trasferiti per permetterle di avere le migliori cure. Kate, con i cicli di chemio e le conseguenze che il suo fisico ha subito è dovuta rimanere a casa da scuola per parecchio tempo, non è riuscita a costruirsi amicizie se non con le infermiere che l’hanno aiutata nel corso di questi sei anni di lotta alternata a periodi di pace. Vorrebbe essere una ragazza “normale” , vorrebbe che non le fosse mai venuta la leucemia, vorrebbe non dover perdere ancora i suoi amati capelli ramati ma ha la fortuna di essere positiva, di avere un carattere combattivo, di voler lottare per vivere.
ogni volta che ha dovuto iniziare un ciclo di chemio, Kate ha iniziato a scrivere su un diario, ogni volta diverso, su cui scrivere i propri pensieri durante le sedute dei trattamenti o quando ha bisogno di confidarsi ma non può farlo ad alta voce. Ed è durante uno di questi trattamenti che conosce Damian, il figlio del suo oncologo, obbligato a presenziare in reparto per essere tenuto d’occhio dal padre. Il loro primo incontro è breve perché lui ha sbagliato stanza ma, quando si incontrano, la tratta come se non fosse malata, negli occhi di lui non ci vede compassione come spesso le capita di vedere negli occhi degli estranei.
“ è troppo sperare che forse, dico forse, possa guardare oltre il cancro e vedermi?”Ed è durante una delle prime loro conversazioni che una delle risposte di Kate mi ha più colpita e dalla quale ho capito di avere qualcosa in comune con lei..l’accettazione. Possiamo fare, dire, sperare quel che vogliamo ma se una malattia arriva non possiamo far altro che accettare e combatterla.
“ Ho provato a piangere, a urlare, a lanciare oggetti e a evitare le persone.È così e basta.Non ho scelto di avere il cancro, ma è successo”.Nonostante le consiglino di non frequentare Damian, Kate cercherà di incontrarlo ancora nelle stanze di oncologia. Cominceranno a parlare, a cercarsi a vicenda, ma Damian ha i suoi problemi da affrontare. La perdita di qualcuno di molto importante lo ha spinto a cercare sollievo dal dolore in modi non proprio consoni. Sarà la voglia di stare con Kate a farlo provare a migliorare.
Ognuno ha il proprio modo di affrontare il dolore, e solo se si sarà pronti ad accettarlo che allora forse andrà meglio. Damian cerca di essere migliore per Kate, ma non sempre sarà facile, anzi, i due ragazzi avranno qualche cosa da affrontare prima di decidere se rimanere uno accanto all’altra e sostenersi a vicenda, uno ad esserci quando l’altra non starà bene, quando avrà bisogno di più.
E Kate sarà pronta a spingere Damian a superare i propri demoni interiori, a fargli affrontare ciò che da solo non avrebbe avuto il coraggio di fare, a farlo riavvicinare al padre prima che il loro rapporto si deteriori del tutto?
Penso di aver anche rivelato troppo di ciò che avrete da affrontare con questo libro, penso che nessun altro libro vi lascerà un segno come questo, qualsiasi sia il finale che scoprirete. Affronterete la malattia attraverso gli occhi di chi la vive e capirete quanto sia importante avere i propri cari combattere insieme a te la battaglia ma che ti lasciano scegliere come affrontarla accettando qualsiasi tua scelta.
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