Le recensioni di MaPi: "I custodi e la Pergamena del Potere" di Federica Loreti


MaPi questa settimana ci parla di I CUSTODI E LA PERGAMENA DEL POTERE di Federica Loreti, romanzo pubblicato lo scorso mese con Les Flaneurs Edizioni.

Titolo: I custodi e la Pergamena del Potere

Autore: Federica Loreti

Edizione: Les Flaneurs Edizioni

Prezzo: 15,00 € (da controllare)

Genere: Letteratura italiana

Data di pubblicazione: 7 maggio 2019


Sinossi

1898. La Magna Charta Libertatum del 1215 è nelle mani di un ricco americano, Gabin Wagner, che vuole utilizzarla per aumentare la sua fama a Londra, dove si è appena trasferito. Tutto sembra però andare a rotoli quando lo storico tedesco Alfred Husser, invitato all'esposizione del manufatto a casa dell'americano, capisce che si tratta di un altro reperto, sempre firmato da Giovanni Senzaterra e da qualche altro nobile misterioso. Studiando la pergamena, i due uomini giungono alla conclusione che la chiave per scoprirne i segreti siano i Simboli del Potere in essa citati. Ma cosa sono questi Simboli? Dove condurranno gli indizi racchiusi nella finta Magna Charta? E chi sono i Custodi del Potere tanto nominati nel manufatto? Ma, soprattutto, chi è la figura misteriosa che si mette sulle tracce di Gabin e Alfred senza perderli d'occhio? Un viaggio - dall'Inghilterra all'Egitto, passando per l'Italia - sulle orme di segreti che si perdono nelle nebbie del tempo.




Recensione 

Ciao lettori, questa volta, devo ammettere di essermi approcciata in maniera diversa alla lettura e alla recensione di questo libro. Vi sto scrivendo, infatti, dopo aver letto solo le prime pagine e vi dico che la curiosità sta aumentando.

Ci troviamo in una Londra del 1897: anni in cui i giornali esaltavano la metropoli londinese e il suo splendore. Il protagonista, però, Gabin Friedrich Wagner, uomo di trent'anni, rimane deluso quando scopre che i quotidiani hanno ingigantito la cosa. Studiando Letteratura Italiana, mi sono ricordata che una storia simile accadde anche a Leopardi quando rimase deluso da Roma, la bella e meravigliosa città che tutti esaltano e che ha desiderato visitare con tutte le sue forze (quelle poche forze). Questa intertestualità mi piace, quindi per il momento, il libro mi garba.
Ho trovato molto interessante il fatto di aver inseriti autori di un certo calibro come Arthur Conan Doyle e la scrittrice Virginia Wolfe, quando aveva ancora il cognome da ragazza.

Sono arrivata a fine libro. Mi duole dirlo me la mia opinione è cambiata… Ho notato, per esempio, un continuo rallentamento e un’accelerazione delle scene, a mio parere sbagliati. Mi spiego meglio: il protagonista entra in possesso di questa pergamena, comprata ad un’asta; Gabin è un ragazzo che si dichiara uno pseudo musicista ma non ha mai fatto nulla nella sua vita tranne che dar peso a chiacchiere e leggende metropolitane, ed è questo il motivo per cui compra questa pergamena che pensa sia la Magna Charta Libertatum firmata da Giovanni Senzaterra nel 1215. Conosce uno storico-medico, Alf Husser, grazie al quale intraprende la sua avventura tanto desiderata, alla ricerca dei simboli del potere. L’errore che compie l’autrice, Federica Loreti, è il fatto di essersi soffermata più sul viaggio in sé, piuttosto che sul modo in cui vengono trovati i vari oggetti. Poi, durante il loro viaggio, vengono spiati da una donna (non vi dico il suo ruolo perché sarebbe spoiler); se la nostra autrice decide di inserire il pov di vista di questo personaggio femminile, perché far dire spesso a Gabin di sentirsi osservato?
Sottolineo il fatto che siano GUSTI stilistici, non sono vere e proprie critiche le mie. Io amo i romanzi storici, ma Federica Loreti non è riuscita ad arrivare dritta al centro delle mie emozioni. 



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