Review party: Come il sole all'improvviso di Karen Morgan
Review party per "Come il sole all'improvviso" di Karen Morgan.
Stefania lo ha letto per noi e ce ne parla subito.
Titolo: Come il sole all'improvviso
Autrice: Karen Morgan
Genere: New Adult
Editore: Self Publishing
Ebook: 0,99€
Data di uscita: 9 Ottobre 2019
Sinossi
Paul Robinson è un giocatore di basket della Garfield High School.
Bello.
Sexy.
Popolare.
Queste sono le tre parole che potrebbero rappresentarlo.
Ma un giorno qualcosa è cambiato. Si è avvicinato a me.
Ha parlato a Stecca, la ragazza che tutti giudicano, ma che nessuno conosce.
Lui è stato l’unica speranza in un mondo marcio.
Paul Robinson è stato la luce in un cielo che sembrava destinato a essere grigio per sempre.
Paul Robinson non è uno qualunque.
E io, April Johnson, non sono più una qualunque.
Recensione
Premessa. Questo non è un new adult spensierato. Qui non troverete ragazzi in età scolastica irriverente, buffa e sempre pronti a far festa. Karen Morgan ci mostra invece le bruttezze della vita, il lato oscuro, quello che nessuno vuole vedere e sentire e che accomuna i due protagonisti.
April Johnson è l’ombra di se stessa. Per un incidente stradale ha perso entrambi i genitori e nonostante sua zia Ellen da due anni si occupa di lei, non ha superato il forte dolore che ancora vive in lei distruggendo qualsiasi spiraglio di luce.
Non bastano i pensieri a tenerla sempre sveglia, a scuola la situazione è drammatica. April è vittima del bullismo. Viene costantemente derisa dai suoi coetanei per i motivi più disparati.
“Sono April Johnson, ho diciotto anni, non ho più i genitori, vado alla Garfield High School e anche se sono ancora giovane, ho una vita di merda.”
Paul Robinson i genitori li ha, un tetto sulla testa anche, è il più popolare della scuola e il basket è la sua passione. Eppure, è tutta apparenza. La famiglia stile mulino bianco stimata e invidiata da tutti è una bugia. Dentro le quattro mura si casa in realtà tutto sono tranne che famiglia. Odia il dover stare zitto, odia vedere l’indifferenza nei loro occhi e il loro voler a tutti i costi coprire i problemi con finti sorrisi.
“Il basket è l’unica cosa nella mia vita che non è programmata e non mi fa sentire in trappola. Mi aiuta a rilassarmi e a scaricare la tensione. La mia squadra è come una grande famiglia per me, una famiglia senza pregiudizi, senza pressioni o ideali da seguire.”
April e Paul frequentano la stessa scuola, gli stessi corridoi, eppure non hanno mai scambiato parola. April è per tutti Stecca, la ragazza problematica, magra come un chiodo, che sta sempre in disparte e ha comportamenti strani.
Un giorno capita l’impensabile e le loro esistenze si trovano a intrecciarsi inevitabilmente.
Paul scopre che neanche con i suoi compagni ha molto in comune, è cambiato, maturato e prendere in giro qualcuno non è una priorità. Prendere in giro e umiliare April, come qualsiasi altro studente, non è la sua missione.
Non vi racconto altro, Il sole all’improvviso è un viaggio che dovete percorrere con le vostre gambe, assaporarne ogni tratto e trovare la risposta più giusta senza intromissioni.
Posso dirlo ora, non mi aspettavo un testo del genere. Ero convinta di avere tra le mani una storia meno complessa e mi sbagliavo. Dalle primissime pagine ho capito l’errore e per quanto ho provato ribrezzo nel leggere alcune parti, soprattutto i dialoghi tra studenti, non mi sono fermata.
È il primo romanzo che leggo di Karen Morgan e ho apprezzato molto sia lo stile che le sfumature che ha ideato per questa trama. Non solo entrambi i protagonisti hanno una forte caratterizzazione e i solo disagi, i sentimenti, le paure sono palpabile perfettamente, ma anche le persone che li circondano, dai compagni di scuola alla famiglia, hanno un forte impatto sul lettore.
Abbiamo quattro argomenti in questa storia, tutti importanti e non trascurati dall’inizio alla fine. Si mischiano, assumono varie forme per tutta la durata della narrazione e hanno tutti una valenza prettamente di denuncia.
La morte, le conseguenze che ne derivano, la famiglia distorta e il bullismo.
Mi ha fatto male leggere tanto dolore. Mi ha fatto male comprendere che a volte, capitino certe situazioni spiacevoli e nessuno ha il coraggio di tendere una mano per aiutarti. Per carità, c’è chi non vuole essere soccorso ma c’è anche chi invece grida aiuto e non c’è una sola persona disposta a fare un passo verso di te. Perché? Perché è più comodo stare dall’altro lato.
Poi arriva Paul e capisci che c’è ancora speranza. Capisci che c'è ancora il sole e la possibilità di sorridere.
“«Paul Robinson, tu sei un alieno.»
«Perché?»
«Sei un giocatore di basket, popolare e bello, non sei stronzo e sei mio amico. Da dove diamine vieni fuori?»”
Ecco Karen Morgan non solo ha descritto veramente bene i rapporti tra i protagonisti e i vari personaggi, ma è riuscita a rendere un argomento ostico un personaggio principale. Il bullismo, atto indegno, ci viene mostrato per quello che è in tutto il suo orribile splendore sia dal lato della vittima che da quello dei carnefici
Ho apprezzato veramente tanto come stato impostato il personaggio di April. Quello che le è capitato non è gestibile e ciò che le succede mentalmente è stato ben valorizzato dall’autrice che ha trattato tutto con delicatezza e preparazione, anche se avrei preferito un intervento più tempestivo ma ne capisco i motivi per cui non è stato fatto.
Per quanto riguardo Paul, invece, mi è piaciuto il suo voler essere d'aiuto, il suo cercare di risolvere i problemi. Vederlo riuscire nella missione di strapparle un sorriso, di proteggerla e farla stare bene sono stati un toccasana. Ho solo un appunto da fare. Nel suo relazionarsi con i genitori, spesso e volentieri ho notato delle forzature. È vero che se li mettiamo a confronto sicuramente è lui il più adulto dei tre ma il biasimare continuamente i genitori, i toni moralistici che usa non li ho apprezzati molto.
Nel complesso un bel romanzo da non perdere, scritto a doppio pov alternato, con scene e dialoghi realistici e un’intimità consona all’età dei personaggi.
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