Le recensioni di Elisa: "Il maestro di Auschwitz" di Otto B Kraus


Seconda recensione a cura di Elisa che ha letto uno dei primi titoli di questo 2020 edito Newton Compton: Il maestro di Auschwitz di Otto B Kraus.

Titolo: Il maestro di Auschwitz

Autore: Otto B Kraus

Editore: Newton Compton Editori

In uscita il: 02/01/2020

Prezzo: € 5,99


Sinossi

Alex Ehren è uno dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all’orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure Alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato Blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l’unica attività proibita a cui Alex si dedica… Questo romanzo è ispirato alla vera storia di Otto B Kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un’oasi di normalità.




Recensione

Iniziando la lettura non avrei pensato di trovarmi davanti a questo: quello che ho appena concluso non è un romanzo, è un’esperienza.  Vera, intensa e cruda come solo la vita sa essere, ma altrettanto intrisa di sublime poesia, che quando sboccia nell'orrore delle baracche di un campo di concentramento appare ancor più delicata nella fragilità che le viene concessa.
Quello che conta nella lettura di questo libro non è la capacità, pur ottima, dell’autore nella scrittura o la prosa ben studiata. Quello che rimane, alla fine di queste pagine, è il cambiamento che lasciano dentro.

Alex Ehren è il protagonista di una storia, ma soprattutto il suo narratore, in un racconto di estraniante quotidianità nell'incubo. È straziante e meraviglioso vedere come, nel mezzo di una delle peggiori pagine della storia, dove tutto fu fatto per togliere quanto restava di umano nelle persone che entravano nei campi, possono sopravvivere tutti i sentimenti e tutte le piccole particolarità che caratterizzano la vita normale.
Così l’amore sboccia tra un kapó, un pezzo di carta usato come tovaglia e la puzza di piscio delle latrine, così gli scherzi dei bambini proseguono, sciocchi e crudeli come solo loro sanno essere, così la pietà e la compassione si mescolano al desiderio e alla paura.

“Eravamo come un sasso gettato nel vuoto dell’universo,  fuori dal tempo, dannati, abbandonati, completamente soli”

La piccola oasi di pace, che tale non è, si costruisce nel Blocco 31 di Birkenau, dove i bambini venivano portati mentre le madri lavoravano. Qui Alex e gli altri insegnanti sfidano le regole insegnando a leggere, ma soprattutto a sopravvivere, regalando una leggerezza che non sarebbe dovuta esistere in un inferno di tale portata, ma che rende migliore anche la loro stessa esistenza.

“Forse in un mondo di follia la nostra stupidità è ragione. Noi non li picchiano e non facciamo paura ai bambini. Noi non parliamo del futuro; viviamo solo nel qui e nell’ora”

Spesso mi dilungo in analisi dei personaggi, in attenti dettagli di tecnica, di trama. Questa volta non lo farò.
Questo libro è un dono per chi vuole conoscere il passato, per chi non vuole dimenticare. E per chi vuole credere nella bellezza dell’essere umano anche nell’ora più buia della sua storia, perché dove c’è un mostro c’è un eroe.



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