Book Tag: Emozioni in pillole letterarie
Buongiorno Disastri! iniziamo la giornata con un articolo molto amato da noi... un bellissimo Book Tag. Questa volta parliamo di emozioni in pillole letterario. Quando leggiamo un libro - di qualunque genere si tratti - proviamo tante emozioni, spesso contrastanti... e ora ve le sveliamo tutte! Ringraziamo il blog "Books to read" per la nomination e, a nostra volta, tagghiamo il blog "I libri: Il mio passato, il mio presente e il mio futuro".
A questa domanda risponde... Ilenia!
Amo l'amore, i libri che ne parlano: adoro rimanere incollata alle pagine di una storia, arrivare al lieto fine e sospirare. Un libro d'amore ben fatto è quello che all'ultima pagina ti lascia un senso di pace e un pizzico di invidia. Anche tu vorresti quel lieto fine, vorresti provare quelle sensazioni magnifiche, trovare la metà perfetta della tua mela. Ci sono molti romanzi da menzionare: autrici come Hoover, Crownover, Tucker, Jenner, Cherry, AL Jackson, ma anche tante self, meriterebbero di stare in questa categoria. Appena letta l'emozione Amore, il mio cuore ha decretato il suo vincitore. Non c'è libro migliore di Pain di Ashley Jade. E' un libro che parla d'amore, ma non è tutto rose e fiori. In "Pain" l'amore è nascosto sotto strati di dolore, di lotta continua per ogni centimetro conquistato. E' un romanzo vero, non nasconde niente al lettore: è dura realtà, mostra due protagonisti in tutte le loro sfaccettature. Pregi e difetti, ferite sanguinanti e timidi sorrisi. Finché non si prendono per mano e arrivano al lieto fine. Una storia che, dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, mi emoziona come la prima volta.
A questa domanda risponde... Francesca!
È difficile per me usare il verbo odiare in riferimento ai miei amati libri, pur tuttavia, tra gli innumerevoli che ho letto, è Madame Bovary il romanzo che odio di più.
Mentre lo leggevo, il personaggio di Emma mi appariva gretto e superficiale, perso dietro favolose illusioni sul vero amore puntualmente deluse dal mascalzone di turno.
Molte volte ho cercato di collocarla nel suo contesto storico, conscia che una donna non potesse ambire a grandi traguardi nella vita, ma questo non ha fatto altro che rendermela ancora più odiosa perché la letteratura è piena di donne che, anche se infelicemente sposate, traggono un qualche confronto da altri interessi svincolati dal talamo coniugale.
Emma è meschina, indebita quel pover'uomo di Charles - che non sarà il divino Apollo - ma è una persona rispettabile. Si copre di ridicolo nello sforzo di trovare un'anima affine alla sua quando forse bastava guardare con occhi diversi ciò che il destino le aveva messo accanto.
La sua risoluzione finale è la morte con l'arsenico.
Si aggiunge, ad una vita infelice, una morte orrenda che però non la riscatta dagli errori che si lascia dietro.
A questa domanda risponde... Yaya!
Se penso alla Speranza, non posso far meno di menzionare "Quando arriverà la neve" di Vanessa Vescera. Perchè? vi rispondo con una citazione del libro.
Va da Ashley, dille che hai un cuore difettoso, ma che sa ancora provare emozioni, e che lei è l’emozione più vera che ti sia entrata nel cuore negli ultimi cinque anni.Leggere questa frase mi ha fatto provare sensazioni contrastanti: da una parte dolore, perché quando perdi qualcuno di importante non è facile andare avanti, ma soprattutto speranza. Speranza perché mai niente è davvero perduto sino a quando si hanno i ricordi di chi abbiamo amato e vissuto.
A questa domanda risponde... LunaStorta!
Nostalgia.. un sentimento complicato. Un misto di tristezza e mancanza di qualcosa che è passato e si vorrebbe rivivere. Con i libri non è semplice, per creare nostalgia nel lettore deve entrare nel cuore.
Non provavo un sentimento del genere dalla fine della saga di Harry Potter della grandissima J.K. Rowling... ma è successo - e non me lo sarei mai aspettato - con "Il Rifugio" di Linda Bertasi.
Un libro meraviglioso che alla fine mi ha lasciato dentro questa nostalgia, fin nel profondo. Mi ha lasciato la mancanza di ogni singolo personaggio, e con tristezza, ho desiderato ardentemente che l'autrice continuasse la storia, fino al punto di voler io stessa scrivere un seguito all'altezza. Posso solo dire che indimenticabile sia un eufemismo per questa storia.
Questa risposta è FA-CI-LIS-SI-MA. Recentemente mi è capitato di leggere un libro spassosissimo, di quelli che ti fanno fare figuracce ovunque lo leggi. Che sia in sala mensa al lavoro o nel letto con il tuo compagno, se si legge "Dimmi che è vero" di TJ Klune, ci si ritrova a ridere sguaiatamente, a dover stringere le gambe per non farsela sotto. E' un MM contemporaneo, ma il protagonista è straordinariamente ordinario. Nessun adone dalle misure esagerate: no, un pene normalissimo, un po' di ciccia qui e là tanto da vedersi come una balenottera spiaggiata... e già così lo si ama! Paul ha l'incredibile capacità di fare figuracce. Non importa con chi, né dove, lui vince a mani basse l'Oscar per le figure di *biiiip*. Supportato dalla sua famiglia bizzarra (ed è un complimento arrotondato per difetto, fidatevi), dal suo migliore amico/amica drag queen, Paul mi ha fatto passare ore divertenti, mi ha fatto capire che ci possono essere romanzi amati proprio solo per l'allegria... e in questo caso, anche per la storia tra Paul e Vince!
A questa domanda risponde... Vanessa!
Il libro - o per meglio dire la trilogia - che mi ha lasciato l’amaro in bocca e una tristezza addosso è "Innamorata di un angelo", "Il mio angelo segreto" e "Un amore di angelo". Federica Bosco mi ha fatto innamorare di Mia e Patrick: serbato te, serbato me e poi... meglio che non continuo. Una di quelle storie che mi porterò sempre dentro, nonostante la tristezza... o forse, proprio per quello!
A questa domanda risponde... Stefania!
Gente, cosa ve lo dico a fare! In teoria già lo sapete, se poco poco mi seguite. In caso contrario la sorpresa di questo 2020 per me è stata la Mafia Chronicles series. Per mesi ho seguito blogger e lettrici in estasi per Luca Vitiello (Legati dall'onore) e Dante Cavallaro (Legati dal dovere) e solo con l’uscita del terzo volume, con quel gran figo di Matteo Vitiello (Legati dall'odio), ho ceduto e ascoltato i consigli delle mie amiche già cadute nella rete di questi bei maschioni! Dopo tre libri in tre giorni, posso dire che Cora Reilly mi ha sorpresa e conquistata e, neanche a dirlo, aspetto come una assetata nel deserto i prossimi volumi!
A questa domanda risponde... PsycoDisaster!
Gli horror generalmente non sono il mio genere perché sono una fifona unica ma, nonostante tutto, amo la suspense, il mistero e l'ansia che ne deriva... ecco per cui il mio genere preferito sono i thriller e, sì, lo so: sono una contraddizione vivente. C'è stato, tuttavia, il primo libro del genere che mi ha aperto un mondo su questa categoria: simile all'horror - ma che non lo era - ed è "Un bambino diverso dagli altri", una storia pubblicata su Wattpad. E' scritta in modo infantile, ma l'autrice ha avuto un'idea che francamente mi ha dato i brividi ed è l'unica storia con un certo accenno di originalità rispetto ad altre che ho letto sempre del genere. Ha sicuramente un valore sentimentale perché è stato il mio inizio verso qualcosa di nuovo e inquietante, assurda e sinceramente singolare.
A questa domanda risponde... Vanessa!
Ce ne sarebbero di libri/autori da nominare ma credo che poi la mia risposta venga più lunga dell’intero booktag XD Quindi la mia unica scelta ricade su di lei, la mia beniamina, la preferita per eccellenza Jennifer Armentrout! Risposta scontata? Forse, ma ammiro il suo modo di spaziare tra vari generi e la bravura della sua scrittura in qualsiasi campo. Seppur abbia alle spalle molte serie, dal Romance al fantasy, le sue storie non sono mai banali o ripetitive.
A questa domanda risponde... Stefania!
"Perfect: La perfezione di un attimo" di Alison G. Bailey. Voi non potete capire quanto ho odiato la protagonista, Amanda. Questo è un romanzo che mi ha fatto arrabbiare, imprecare, e per tutta la lettura la voglia di prendere per i capelli l’allegra fanciulla che rifiuta l’amore di quel pezzo di pane di Noah è andata in crescendo. Ogni capitolo letto mi ha portato alla disperazione più totale e alla fine non so se ho insultato più lei o l’autrice di tale disastro.
A questa domanda risponde... Cecilia!
Io sono, di mio, una persona non serena per il 90% del tempo, ecco. Trovare qualcosa che mi infonda serenità è, quindi, difficile. Ma questo libro ci è riuscito alla grande. Parlo di "Addio fantasmi" di Nadia Tempesta. Nonostante la velata tristezza di sottofondo, il finale mi ha lasciata calma, serena. Con la certezza che tutto si possa risolvere se abbiamo il coraggio di fare a botte con i fantasmi del nostro passato e di guardarli dritti in faccia.
A questa domanda risponde... LaManu!
Non poteva che essere mia questa emozione... mi chiamano XANAX! Ho pensato a un libro, Cose che il buio mi dice di Carolyn Jess-Cooke.
Inizio con l'invitarti ad osservare gli occhi di questo bambino...
ANSIA!
In generale, avendo avuto dei "trascorsi" col paranormale, quando un bambino silenzioso e introverso mi fissa, io mi agito. I bambini, si sa, sono sensibili a questo genere di fenomeni e propensi a svilupparli. Alex è un bambino di 10 anni, molto intelligente ma altrettanto inquietante. La sua mamma soffre di depressione e dopo aver tentato il suicidio, Alex viene affidato per le sue cure ad una psichiatra che cerca in tutti i modi di riuscire a "capirlo" e a spiegargli che il suo "amichetto" non esiste. Ruen è la causa dei suoi comportamenti: all'inizio è il classico amico immaginario poi però si rivela per quello che è realmente, uno spirito cattivo. Un demone che ha tenuto al guinzaglio Alex perché gli ha promesso che avrebbe fatto guarire sua mamma. Falso. Dopo varie vicissitudini, Ruen chiede ad Alex di uccidere. Questo libro mi ha suscitato ansia perché Alex è davvero inquietante, è davvero un ragazzino diverso da tutti gli altri ma non è l'unico. È vero che la mente gioca brutti scherzi ma se è associata ad eventi "straordinari" è davvero un casino. I bambini possono essere così ingenui tanto quanto intelligenti e capaci di fare cose che potrebbero sembrare assurde. Ho detto potrebbero.
Bellissime risposte! Con alcuni mi trovo d'accordo, altri non li conosco ma mi avete incuriosita!
RispondiEliminaAnni fa ho iniziato a leggere Madame Bovary ma mi sono fermata subito... mmh, sarà stato istinto? Ahah non so, effettivamente non mi prendeva, ma prima o poi provo a continuarlo!
Mi trovo perfettamente in sintonia con Vanessa per la sua risposta ad Ammirazione e Tristezza! La Armentrout è anche una delle mie preferite, e anzi ho da poco finito di leggere uno suo libro spettacolare! Per la Tristezza... cavolo, avevo completamente rimosso quella trilogia, quanto ho detestato Federica Bosco alla fine del primo libro...