Review Party: "Dimmi che è vero" di TJ Klune


E' online da qualche ora il libro "Dimmi che è vero" di TJ Klune, pubblicato da Triskell Edizioni. Dopo una piccola baruffa tra disastri, scopriamo chi lo ha letto e cosa ne pensa... o pensano?


Titolo: Dimmi che è vero

Serie: A prima vista #1

Autore: TJ Klune

Casa editrice: Triskell Edizioni

Genere: contemporaneo

Prezzo: € 5.99

Data di uscita: 7 aprile 2020



Sinossi

Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster non ci crede. Anzi, lui non crede quasi a nulla.
È un trentenne di taglia abbondante, che svolge un lavoro tedioso in un anonimo cubicolo e le cuidoti riconosciute sono l’umorismo pungente e il modo colorito con cui commenta il trascorrere della sua vita. I suoi migliori amici sono un cane con due zampe di nome Rotelle e una drag queen che sfiora il bipolarismo, Helena Handbasket. Ha un nemico giurato, il pappagallo omofobo di sua nonna, a cui si ripromette di tirare il collo, se lo insulterà un’altra volta.
Poi arriva Vince Taylor, che è il suo esatto opposto: sexy, sicuro di sé, e più stupido di una gallina.
E, per qualche ragione misteriosa, Vince comincia a fargli il filo. Senza sosta. Sicuramente si staràprendendo gioco di Paul, perché non è possibile che un tipo così sia interessato a un perdente come
lui. Ma dopo aver investito Vince con la propria auto – senza volerlo, si intende, al massimo sarebbe stato un omicidio colposo – Paul è obbligato a considerarlo con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo
tra loro è rappresentato proprio da se stesso: un ostacolo quasi insormontabile. Quando Vince si trovaad affrontare un doloroso evento famigliare, Paul deve mettere da parte i propri dubbi per stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.




Recensione

Quando abbiamo letto la trama di questo libro, abbiamo iniziato a litigare perché nessuna delle due voleva mollarlo: parliamo chiaro, chi avrebbe rinunciato alla lettura quando solo la sinossi ti lascia col sorriso sulle labbra? Quindi eccoci qui, per la nostra prima recensione doppia! “Dimmi che è vero”. Sì, è vero. Questo libro spacca!!! Divertente è dire poco. Trovarsi ad avere i lacrimoni e i crampi allo stomaco alla terza pagina? E’ stato facile e in questo periodo assolutamente necessario.

Siamo a Tucson e Paul è il nostro narratore: insieme a lui, faremo dei viaggi mentali da delirio. Lui è un trentenne indiscutibilmente omosessuale con problemi ad accettarsi per come è. Paul non è il solito protagonista col fisico possente e prestante, lui ama i burrito e la cioccolata spalmabile, non regge l’alcool ma adora i cocktail fruttati dai colori sgargianti e, grazie ai suoi vizi alimentari, è un uomo morbido. Il suo talento naturale? No, non vomitare se beve whisky, ma essere goffo, inciampare nei propri piedi e far dei tuffi carpiati prima di toccare il suolo.
«Stai bene?» mi mormorò all’orecchio. «Certo,» risposi. «Volevo solo insegnare a questo muro una lezione a suon di testate. Mi guarda sempre storto, non ne potevo più. Sai com’è, ho pensato che fosse arrivato il momento di prendere in mano la situazione.»
La sua famiglia? PAZZI SCATENATI. Lo supportano in tutto, ma lo mettono in imbarazzo di fronte agli altri perché nessuno della sua famiglia ha filtri nel parlare. Neanche il pappagallo della nonna: Johnny Deep (il volatile) lo insulta a ripetizione, con termini omofobi sempre più ricercati. La chicca? Hanno l’accortezza di provare a non dire le parolacce!

Torniamo a Paul: non gli piace stare in mezzo alla gente o stare al centro dell’attenzione e ha sempre l’impressione che i ragazzi vogliano Freddy Prince Juniorizzarlo (non ve la chiariamo, dovete scoprirlo da soli) ma, come sempre succede, il suo peggior incubo è Sandy. Il suo migliore amico è causa di un gran numero di momenti imbarazzanti, soprattutto quando si trasforma in Helena, la Queen delle Drag Queen con il potere di intimorire chiunque! Paul non si perde uno spettacolo di Helena, aiutandola nella preparazione (non guarderemo mai più uno scotch nello stesso modo di prima!), cercando di schivare gli attacchi dell’amica che lo vorrebbe un po’ più aperto. Anche per la sera del suo compleanno sceglie di nascondersi e osservare gli altri dal suo posto sicuro senza però aver fatto i conti con Helena, con la sua goffaggine e con un bellissimo sconosciuto che lo osserva durante la serata… Lo sconosciuto gli offre un drink che finisce…

Vince è appena rientrato a Tucson, ha vent’otto anni, ama andare in bicicletta e passare un po’ del suo tempo in palestra; è il classico bel ragazzo che tutti si fermano a guardare perché è impossibile non notarlo. È determinato a ottenere ciò che vuole, è sicuro di sé anche se a livello intellettuale è leggermente carente, ma non è un problema per lui riconoscerlo. Vince è lo sconosciuto che offre da bere a Paul al locale senza però aver un altro tipo di approccio nel corso di quella serata… ma Vince è anche il nuovo collega a cui Paul deve insegnare il programma che usano al lavoro due giorni dopo quel famigerato drink...

Poteva mai andar peggio o meglio - dipende dal punto di vista - ai nostri due protagonisti? Un susseguirsi di figuracce, di sproloqui, situazioni di imbarazzo colossali e croniche che al posto di allontanare Vince lo portano ad avvicinarsi sempre più. Un lungo viaggio alla ricerca della fiducia in sé stessi e negli altri. Un percorso verso un lieto fine sulle montagne russe tra risate e momenti seri ma che vale assolutamente fare insieme a loro.

Abbiamo letto il libro in contemporanea: se una delle due era più avanti, non spoilerava ma dava indizi sulla prossima sessione di figuracce di Paul mettendo in preventivo crisi di ridere e lacrime agli occhi. Sono partiti audio in cui si sentivano solo risate e più di un “sto male”, che significava letteralmente il contrario.

Siamo ad aprile e per quel che ci riguarda, siamo sicure di aver trovato un libro che finisce nella top 3 dei libri letti del 2020! Appena sarà possibile vogliamo un Paul tutto di carta, tutto in rosa da mettere in bella vista in libreria.


Questo libro è un tornado di aria fresca, TJ Klune padroneggia l’arte di far ridere le persone. Ha creato due personaggi il più possibile lontani dalla perfezione, rendendoli veri fino al midollo. Con un modo del tutto fuori dagli standard, l’autore riesce a far passare un messaggio profondo: ognuno dovrebbe accettarsi per come si è, pregi e difetti senza distinzione. Se non ci fermiamo a osservare solamente l’aspetto fisico, riusciamo a trovare le vere qualità delle persone. E se tendiamo la mano a dar supporto, a sostenere, a dar coraggio a chi in quel momento ne ha bisogno, saremmo tutto un po’ migliori, saremmo un po’ più simili a Paul. E, alla fine del libro, vorremmo esserlo davvero.

Questo primo libro della serie apre anche lo scenario sul prossimo volume, dandoci indizi sui protagonisti: ci apre le porte sulla vita di Sandy e sulla sua ventennale amicizia con Paul. Cosa ve lo diciamo a fare?! Non vediamo l’ora di poter scoprire cosa abbia pensato l’autore per la Queen delle Queen.

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