Review Tour: Il colpo di fulmine non esiste di Carlo Lanna


Ultimo Review Tour a cura di Viola che ha letto l'ultima uscita edita Words Edizioni. Vi lasciamo la sua opinione per "Il colpo di fulmine non esiste" di Carlo Lanna.

Titolo: Il colpo di fulmine non esiste

Autore: Carlo Lanna

Editore: Words Edizioni

Genere: Romance M/M

Prezzo: e-book euro 2,99

Data uscita: 29 luglio 2020


Sinossi

Due ragazzi. Due anime spezzate.
Un unico cuore che batte.
Tyler  è un giornalista deluso dalla vita, con un passato tormentato da  dimenticare e in cerca del suo posto nel mondo. Glen è in fuga da se  stesso e sogna di diventare uno scrittore. In una fredda sera di  gennaio, quasi per caso il destino lega indissolubilmente le loro anime.  A volte, però, l’amore non basta e serve coraggio per affrontare le  insidie della vita. In una New York magica e caotica, Tyler e Glen si  amano, si odiano, si perdono e si ritrovano in un dedalo di grandi  emozioni. Il colpo di fulmine non esiste è una toccante storia  sull’amore queer, i sogni e le seconde possibilità della vita.

Recensione

Glen ha diciotto anni quando da Duluth nel Massachusetts parte per la Grande Mela armato di un unico bagaglio, pochi dollari e il sogno di diventare uno scrittore rinomato lasciandosi alle spalle tutto e tutti compresa la famiglia.
Sogno che da cinque anni rincorre senza aver neanche iniziato a scrivere una pagina di quello che sognava essere un bestsellers. Ha un appartamentino a quaranta minuti dal centro pulsante della città e per mantenersi lavora come cameriere in un dinner. Glen ha capelli castani e ricci con occhi ambrati ha un fisico asciutto ed è il classico ragazzo della porta accanto, una spruzzatina di timidezza, un pizzico di ingenuità dato dalla poca esperienza e dalla giovane età sono caratteristiche che lo distinguono. Ha pochi amici tra cui la sua collega Cecil che da una parte da saggi consigli dall'altra sarebbe da sgridare per il suo predicar bene e razzolar maluccio. E nel momento del giusto consiglio dell’amica Glen viene obbligato a uscire insieme a lei per conoscere nuove persone approfittando della riapertura del famoso Stonewall Inn.

È così che Glen fa la conoscenza di Tyler, un ventinovenne che lavora come freelance per TMZ su cui scrive notizie di gossip appena la sua pretenziosa referente lo contatta in attesa della giusta possibilità e diventare un giornalista di una testata come il Times. Tyler ha capelli e barba lunghi e viene paragonato a un vichingo, condivide un appartamento con il suo amico Oliver, ha la passione per i biscotti che tiene nascosti in ogni angolo così da averli sempre a portata di mano quando lo stress è alto, e ha alle spalle una relazione andata male e un passato che lo ha segnato.

Un’attrazione fulminea che scocca in una nottata di fuoco e allo scambio del rispettivo contatto mail al posto di un contatto telefonico.
Peccato che entrambi, convinti di non rivedersi mai più, si siano presentati come ciò che avrebbero voluto essere e non per chi realmente sono e che quello che sembrava dover essere un unico incontro invece abbia lasciato addosso ai protagonisti il desiderio di approfondire e capire quelle emozioni che li colgono quando sono insieme. Come fare a dire la verità quando ormai la bugia ha preso il sopravvento a causa dell’insicurezza?
Le bugie hanno le gambe corte e quando si viene scoperti o il loro peso diventa insostenibile allora l’unica cosa da fare è confessare sperando che si capisca la buona fede. Ma a volte non basta, bisogna anche avere il coraggio di affrontare le proprie paure per poter andare avanti e lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato.

Il libro si legge in maniera fluida e scorrevole, le ambientazioni e i personaggi son ben dettagliati e vediamo mutare e maturare più Glen che Tyler. Durante la lettura vengono più volte menzionati i traumi del passato dei due protagonisti e sono rimasta un pelo sorpresa per quel che riguarda il bel vichingo dai riflessi di pura stronzaggine di Tyler. Dico sorpresa perché mi aspettavo qualcosa di più forte rispetto a quello che ho trovato. Okay che si parla di quando era un ragazzino ma sinceramente ho pensato a qualcosa di più per giustificarlo.


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