Review party: "Il compositore di sogni infranti" di Laura Rocca
Leggo la trama: beh, non male.
Leggo i trope: music romance, grumpy for sunshine, small town, hate to love. Sì, è nelle mie corde.
Non mi aspettavo di essere presa a mazzate come una pallina da baseball. Il pugno nello stomaco che mi lascia senza respiro.
Perché la storia di Ermes e Amethyst, detta Aimieee, non è semplice. Si può paragonare alle montagne russe più spaventose che possiate immaginare. Un salto dal grattacielo più alto al mondo con un paracadute difettoso, che non sai se si aprirà.
Non tutte le ferite si vedono, ma non per questo sono meno profonde, anzi: lacerano la nostra anima.
Ermes è uno dei protagonisti maschili che ho adorato maggiormente. Non focalizzatevi sull'aspetto fisico, perché non serve. Certo, è figo, bello e dannato, affascina senza fatica, e bla bla bla. Parlare di Ermes tirando in ballo il suo aspetto è come definire il Titanic una bagnarola a remi. Lui è il cielo tenebroso, quell'attimo prima del temporale. È un cielo meraviglioso che non sa più come sorridere, come rimanere limpido. Ermes è tempesta. Ha un passato importante che lo condiziona, lo spinge in un buco nero sempre più profondo.
Amethyst è l'opposto, il cielo sereno, un sole splendente che vede quanto di buono c'è nel mondo, anche laddove in realtà non c'è. Per alcuni versi, è quasi fin troppo ingenua, ma sa tirar fuori le unghie, lottando per ciò che ama. Vuole aiutare gli altri, sa già a cosa sarà votata la sua vita, sfrutta ogni ora del suo tempo per fare volontariato, per studiare e ripercorrere i passi della madre.
Il mistero di Ermes, forse, mi consumerà prima che io riesca a leggere il suo buio e a comprenderne il rompicapo.
Il rapporto tra loro è complicato, fatto di parole pesanti, di gesti fatti con cattiveria. Ermes, a volte, si comporta come se fosse il bullo di Amethyst, tranne quando usa il violino. Ermes comunica una nota dopo l'altra, a ogni passata di archetto sulle corde urla quello che ha dentro. Ama intensamente, ma la luce non può penetrare dentro al suo buio. O forse sì?
Penso di non essere adatto a nessuno, di dover stare solo ma… se c’è qualcuno capace di illuminare il mio buio quella è lei e nemmeno se ne rende conto.
Ognuno di noi reagisce in modo diverso agli eventi della vita. Non c'è un modo giusto o uno sbagliato, non esiste la razionalità. Si tratta di cuori spezzati, anime danneggiate, sogni infranti. Ci sono cocci così piccoli che non sai come incollare nuovamente. Lei vuole essere una colla per lui, aiutarlo a stare meglio, a sorridere... per un passo che fa avanti, lui ne fa due indietro.
È un tango al quale si aggiunge una nuova figura, una nota, un tocco. Un ballo che parte con due passi e finisce lasciandoti sudato e ansante, con i muscoli che bruciano tanto sono stati usati. Assistere a questa loro danza è ipnotico. Ti catturano, non mollano la presa.
«Hai presente quando il cielo si apre in due e la pioggia cade all’improvviso? Quando una folata di vento ti colpisce? Quando cammini per strada e inali un profumo? Ecco, l’amore è così. Non puoi schivarlo, ti attraversa e ti colpisce e, quando te ne accorgi, è già successo».
Questo romanzo d'amore racconta lo sforzo nel voler evitare di provare certe emozioni. Quanto si lotti contro un cuore palpitante. Come si stringe la gola quando la paura diventa la tua migliore amica. Ecco, è un romanzo sulla paura. Ma anche sulla forza, sulla determinazione.
Certo, né Amethyst né Ermes sono perfetti. Sono personaggi imperfetti sotto diversi punti di vista. Sono magnificamente incoerenti, la giovane età che si scontra con la voglia di essere grandi. Una profondità che fa a cazzotti con comportamenti estremamente infantili. Ma hanno dalla loro la forza di quella giovinezza, di chi ha ancora il mordente, la voglia di non cedere il passo.
E la musica. Oh, è una protagonista in carne e ossa, non è un semplice sottofondo. È l'espressione massima di comunicazione, senza musica non ci sarebbero tutte le emozioni che alla fine viviamo. Che sia contemporanea o classica, in cuffia e con il violino, le emozioni che provano i protagonisti sono vivide quanto le nostre.
A mio avviso, e non vuole essere una critica o un lato negativo, si poteva fare qualche taglio. Ci sono scene, dettagli, frasi, che vengono ripetute più volte. A Ilenia lettrice fanno storcere il naso e passare oltre, ad altri no, è soggettivo, ma andava detto. Non è quella pecca che mette in discussione quanto vissuto, quanto amato. È un piccolo neo sul labbro nella Gioconda. O, forse, come Ermes e la sua Aimieee. La perfetta imperfezione.
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