"Broken. Senza Paura" di LJ Shen

La serie spin off sui figli dei nostri Hot Holes rischia di essere più bella di quella principale. E lo dico dopo solo due libri! Se la storia di Daria mostrava le imperfezioni di una regina, la storia di Luna e Knight racconta talmente tanto che è quasi difficile trovare le parole per parlarne.
Non si può parlare di Luna senza accennare a Knight e viceversa. Sono legati fin da piccolissimi e non è solo questione di amicizia tra i rispettivi genitori. Sono vicini di casa, migliori amici, complici, le loro anime si sono scelte e incatenate ancora prima di sapere cosa sia un’anima. Luna è nata per Knight. Knight era il destino di Luna.

Non volevo baciarla. Volevo aprirmi la pelle con una lampo e farla entrare dentro di me. Nasconderla dal mondo e fare in modo che fosse soltanto mia.


È sempre stato così, anche quando lui era circondato da un harem. Non c’è Knight senza la sua Luna. Lei è mite, dolce, compassionevole e silenziosa: non parla, per la disperazione di papà Trent e di tutti gli altri membri di questa grande famiglia. Knight, figlio di Dean e Rosie, è il suo opposto: la star del liceo, un duro, un seduttore.

«Raggio di Luna» aveva sussurrato. «Tu riempi lo spazio vuoto e buio, proprio come la luna è padrona del cielo. È silenziosa. È luminosa. Non ha bisogno di essere una sfera di fuoco per farsi notare. Esiste e basta. Risplende in eterno.» [...] Io non lo chiamavo in alcun modo, non perché lui non fosse niente. Per me lui era tutto.


Amicizia e amore sono intrecciati in un nodo intricato anche per loro. Tutti si aspettano di vederli insieme, non riescono a immaginare un finale diverso. Entrambi sanno di amare l’altro, ma non è facile fare il salto necessario, rischiare di evolvere il rapporto con il rischio di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. E quando tra loro iniziano le incomprensioni, il rapporto subisce delle scosse. Gli assestamenti richiedono tempo e lacrime. Non tutte le scelte sono facili da prendere e non sempre si è certi di fare quella giusta.

La vita sa come scombussolare i progetti, e allora devi ricominciare da capo, lottare per ritrovare un senso, un equilibrio. Serve mettere distanza, cambiare punto di vista per capire dov’è il problema da risolvere. Spesso è qualcosa che possiamo fare in modo diverso, altre siamo noi a essere la causa del problema: in un rapporto non serve la perfezione, ma la voglia di lottare, di incastrare i pezzi giusti e di limare quelli sbagliati finché non lo sono più.

«Sai qual è il problema della tua generazione? Non volete capire che l’amore ha un prezzo. Ed è proprio questo prezzo a rendere l’amore importante, forte, ricco. Devi pagare con rabbia, gelosia, sofferenza, tempo, denaro, salute...»


Pagina dopo pagina, vediamo crescere Luna e Knight, vediamo come si evolve il loro rapporto. Ma in questa storia non ci sono solo loro, l’enorme famiglia è un punto fermo. Tante persone tornano a far capolino, ed è straordinario. Quando si ama una serie, quei personaggi diventano parte di te, basta un accenno e ti spunta il sorriso sulle labbra. I Cole, soprattutto, hanno un peso specifico in questa storia (e qui mi fermo, per evitare spoiler).

«Abbiamo solo una vita, Luna. Abbiamo solo un tentativo per raggiungere quella cosa chiamata felicità. Per quale motivo dovresti privarti di quello che desideri solo perché non ti è stato concesso nel modo in cui speravi? La vita è come un libro, una lunga sequenza di scene intrecciate dalle circostanze e dal destino. Non puoi sapere quanto sarà lungo il tuo libro, quindi è meglio godersi al massimo ogni scena, gustarsi ogni capitolo.»


“Broken. Senza Paura” è una storia potente, che sa strapparti il sorriso quando meno te lo aspetti, per poi ridurti in una massa piagnucolante il secondo dopo. Non c’è possibilità alcuna di arrivare alla fine del libro senza aver sentito il cuore spezzarsi in un milione di pezzi, vi avviso. Se iniziate a leggere, non riuscirete a non finirlo, perché la Shen crea dipendenza... e qui ha alzato un’asticella già incredibilmente alta. A metà libro ero già stremata, emotivamente e psicologicamente. Mi sono chiesta perché soffrire così tanto, perché la realtà così schifosamente ingiusta è entrata a gamba tesa dentro le pagine. Il lieto fine è bello, necessario, ma serve tenere a mente qualcosa di bistrattato per via della sua ovvietà.

«E se il domani non arrivasse?» sussurrai. «Allora, mio caro ragazzo, ci godremo al massimo l’oggi.»


Godiamoci la vita. Piangiamo, ridiamo, urliamo, lottiamo ogni secondo per i nostri sogni, per il nostro futuro, per il lieto fine. Ma viviamoci il presente, non tornerà più.
Grazie LJ Shen. Grazie Always Publishing. Ora torno nel mio angolino a piangere, in attesa di incontrare Vaughn Spencer.



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