Review Party: "Tokyo Love Story" di Yasmin Shakarami

 

Il prologo di questo romanzo ci porta subito dentro una storia di ricerca sia fisica che spirituale.

E mi sarei arresa da tempo, se non sapessi che lui mi aspetta, da qualche parte là fuori.


C’è qualcuno che cerca e non può fare a meno di sopravvivere e lottare con tutte le sue forze. Senza certezze ma con il cuore che non molla, quasi avesse una memoria tutta sua.

A sedici anni una stazione ferroviaria con duecento uscite ti catapulta nel livello finale di un videogioco dal quale è veramente complicato uscire.
Ma in fondo a pensarci bene la bellezza dell’adolescenza sta non tanto nella serenità destinata a perdersi, quanto nella vastità di possibilità che si aprono davanti a noi.

Tante possibilità significano anche tanti errori, tanti rischi, tanti tentativi e la sensazione di essere costantemente disorientati davanti alla vita mentre tutti intorno a noi sanno dove andare e quale direzione prendere.

Non è mai facile tentare un nuovo inizio, qualunque sia la motivazione.


La scrittura è un incanto di dettagli capaci di regalare un bellissimo scorcio su una delle città più affascinanti del mondo: Tokyo.

La nostra giovane protagonista vive un’immobilità iniziale causata dalla propria insicurezza e a me viene in mente con quanta illusione a 18 anni chiesi alla biglietteria della Metro francese delle informazioni relative alla destinazione che dovevo raggiungere e mi trovai a dover gestire la risposta in inglese che mi paralizzò facendomi sentire in difetto.

È una sensazione complessa da gestire perché da un lato c’è l’eventuale aiuto che l’esterno vorrebbe darti, dall’altro lo schiaffo in faccia agli sforzi e al coraggio di mettersi alla prova.

Irasshaimase: benvenuto
Sentire il mio nome per la prima volta nel labirinto di estranei è gioia pura. Mi sento di nuovo forte.


È fortissimo il senso di identità tra queste pagine in cui i protagonisti, pur giovani, hanno delle caratterizzazioni chiare e definite e non lasciano spazio a confusione.

La giovane Malu arriva a Tokyo dalla Germania, in fuga dal disagio della sua vita precedente e alla ricerca dello scopo della sua vita. Scopo che la troverà vestendo i panni del giovane Kentaro, cicerone appassionato dentro la magia di questa città frenetica e allo stesso tempo profondamente romantica. Tra queste strade nascerà un sentimento basato sulla conoscenza, la fiducia e l’onestà, in grado di sfidare veramente ogni ostacolo.

Con me sei al sicuro...


Cinque parole in grado di capovolgere il mondo di Malu e di rimetterla in discussione insieme a tutti i suoi segreti.

Non è facile far entrare Tokyo, arrendersi alla tradizione, ma la soddisfazione di vedersi spalancare le porte della città non ha paragone. Soprattutto se la chiave arriva da un inchino chiamato dal destino e un sorriso che fa fermare l’intera città.

La terra trema. Sempre. Nel sottosuolo si incontrano ben quattro placche tettoniche e sopra la terra gli occhi di Malu rimangono intrappolati in un turbine di pezzetti di cielo incastrati nell’ambra dorata del cavaliere Jedi.

Le persone in oriente “funzionano” in maniera diversa. In Giappone poi le tradizioni sono talmente tante da potersi perdere e ritrovare in ogni luogo, superando ogni spazio temporale.

Un peso orribile grava sulle giovani spalle di Malu, un peso che la tiene ancorata a terra, anzi spesso la fa sprofondare, allontanandola dal cielo e dalla sua vastità, in attesa di essere protetta e salvata, ed è proprio questo che fa l’amore, protegge e salva.

Essere metà

Ho scoperto da poco cosa significa, da poco più di un anno ho trovato la mia metà perfetta, così quando Malu rischia di perdere per la seconda volta la sua non posso che lasciarmi trasportare dalla sua disperazione. Perché una metà non è solo l’amore della tua vita ma qualcosa che sopravvive allo spazio, al tempo e alla morte. Quel di più che una volta trovato diventa indispensabile. Quel di più che nessuno può toglierti.

Esco dal viaggio dopo un terremoto di emozioni, stanca e appagata, ma anche felice di aver conosciuto:
Aya, eccentrica e disinvolta, passa metà della sua giornata a collezionare outfit da mettere in mostra, tanto bella quanto a volte insopportabile. Un fiuto incredibile per la moda che non è legata solo all’aspetto esteriore ma anche alla necessità di rimarcare le proprie differenze all’interno di una società che tende a uniformare tutti e di ribellarsi alla spinta verso l’adattamento.

Il piccolo Haruto con la sua grazia fuori dal mondo e il corso di kintsugi per salvare oggetti, storie e ricordi.

Bratto Pitto, il gatto senza pelo con gli occhi grandi da lucertola e i denti da vampiro. Un vero gatto professionista.

Chiudo il libro, mi accascio sulla poltrona. Davanti a me sulla parete l’immagine di un tetto talmente alto da sovrastare le luci della città. Sopra al tetto un ragazzo.
Sotto di lui, su una mezzaluna sospesa nell’aria, siede una ragazza che lo guarda sorridendo. Porta un cappellino fucsia.



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