"Il Cavaliere d'Inghilterra" di Louise Bay
Dopo un Re, un Principe e un Duca, Louise Bay ci presenta un Cavaliere. Lasciamo l'America per l'uggiosa Inghilterra, questa volta, ma senza allontanarci dai volumi precedenti!
Infatti, Violet è la sorella di Max (il Re) e di Scarlett (colei che doma il Duca). Abbiamo già letto di lei, abbiamo già imparato a volerle bene, ma qui si alza l’asticella, perché conosceremo ogni aspetto di lei.
Soprattutto ciò che cerca di nascondere a chi le vuol bene, come sua sorella Scarlett: è lei che si accorge di quanto Violet sia smarrita, quanto abbia bisogno di un cambiamento radicale per ritrovare sé stessa. Violet passa da un lavoro all’altro, usa gli uomini pur di non creare legami, assomiglia a una barchetta durante una tempesta: viene sballottata a destra e a manca, in attesa di ricevere il colpo di grazia.
Quando Scarlett, con un’abile mossa da sorella maggiore, la porta a vedere ciò che vedono gli altri, Violet accetta al volo l’offerta di una cara amica e si trasferisce in Inghilterra. Ha bisogno di uno scopo, di ritrovare la scintilla.
Non si aspetta di essere salvata in metro da un cavaliere in completo! L'armatura scintillante è superata, la giacca e cravatta è il futuro. Non ha mai perso la testa per un uomo, non da anni, non così. Rimane affascinata, tanto del fisico quanto dei modi. Immaginate lo shock quando realizza che lui sarà il suo... lavoro. Già, dovrà fargli da assistente.
Peccato che Alexander non voglia un’assistente. Men che meno quella donna che si è insinuata nelle sue minuscole crepe. Lavora per essere il miglior barrister di Inghilterra (gli avvocati con toga e parrucca, nrd), ha votato la sua vita alla carriera, a superare le orme del padre. Il suo matrimonio fallito lo ha evidenziato, non c’è posto per una donna, non sa proprio come ritagliarsi del tempo per coltivare un rapporto.
Violet è la goccia che scava la roccia: non cede, non si lascia allontanare dai modi bruschi di Alexander. Sente, tra le mura di quell'ufficio, un fremito, il riaccendersi della scintilla. La Violet persa, quella del passato, è ancora lì sepolta da qualche parte, non intende perdere il lavoro solo perché lui non vuole collaborare. Ma non sa come farsi passare quella piccola cotta per Alexander.
Entrambi vivono un momento di confusione, dove ogni scelta viene messa in discussione, l'eterna indecisione tra ciò che si vuole e ciò che si dovrebbe fare. Non sempre, però, riesci a rimanere fedele a quel percorso che stabilisci. I piani cambiano, le persone entrano nella nostra vita proprio quando siamo chiusi all'idea: è la vita, puoi ribellarti quanto vuoi, ma certi legami sono destinati a inseguirti, a trovarti e a non abbandonarti.
Violet e Alexander provano a combattere contro il fatto di essere destinati a stare insieme. Si completano, lei sa smussare gli spigoli di lui che, a sua volta, riporta in superficie la Violet del passato, quella folle, viva, con uno scopo. Ma l'amore fa paura, perché chiede di essere aperti al compromesso: è un sentimento che chiede presenza, impegno, va coltivato giorno dopo giorno da ambo le parti. Deve essere un rapporto paritario, ben bilanciato. Non è facile, diffidate da chi dice il contrario. Bisogna rimboccarsi le maniche, soprattutto quando trovi quella persona che si incastra alla perfezione, che ti ama proprio perché sei lontano dalla perfezione.
Louise Bay ha descritto in modo sublime questa fatica, la ricerca di un equilibrio tra lavoro, paura e futuro, ma non solo. Grazie a Violet e alle sue scelte, ci mostra cosa significa lavorare su se stessi, impegnarsi per migliorare il presente utilizzando il passato e gli errori commessi. Lei è una di quelle autrici che, con una facilità disarmante, manda messaggi potenti nascosti tra battute sagaci, tensione erotica e pensieri profondi. Un mix esplosivo e vincente. Ora attendo con ansia la storia di Darcy!
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