"Please Stay" di Hope Atkins


Mi conosco. So cosa amo leggere e da cosa scappare a gambe levate, quali generi e/o trope siano in una zona grigia. Sento le sirene di alcuni titoli, anche senza leggere la trama: vedo la copertina e sento di doverlo comprare, come se fosse destinato a me. Vi sembrerò pazza, mi ci sento quando devo spiegare queste sensazioni. E ora, nella vostra testa, sta sorgendo una domanda spontanea: perché diavolo faccio questa premessa? Eh, "Please stay" è quel libro che mi ha chiamata, come se le sirene con Ulisse. Si tratta di un romanzo forbidden age gape, due trope che spesso, soprattutto combinati insieme, mi hanno regalato solo delusioni enormi. Ne leggo pochissimi, principalmente di autori/autrici che conosco da anni. Sapevo i trope prima di leggere questo libro? Suvvia, mi conoscete... OVVIO CHE NO! Ho letto la trama prima di iniziarlo? OVVIO CHE NO!

Quindi, immaginatemi mentre inizio questo libro,
Immaginatemi anche mentre, iniziando il secondo capitolo, mi rendo conto di essere davanti a un forbidden age gap.
Ora, figuratevi nella mente il terrore, l’ansia, il sudore che scorre copioso. Please stay avrebbe potuto essere una delusione tremenda, però ho deciso di andare avanti. Non ho mai preso decisione migliore!

Lo sapete, della storia vi parlo poco, preferisco dirvi cosa provo durante la lettura. Per farlo, ho bisogno di citare la trama

Cameron Steel ha trentaquattro anni, è un avvocato di successo ed è appena tornato in città.
Maggie di anni ne ha diciassette, è la migliore amica di sua sorella ed è bella da mozzare il fiato.

Un rapporto vietato, pieno di insidie da ambo le parti. Non è il corpo a essere in pericolo, ma il cuore. Mi sono sentita trasportata dentro al libro, in un déjà-vu che mi ha causato non pochi brividi. E allora non ci sono più Maggie e Cameron, ma anche Ilenia e Marco tra quelle righe che divoro. Nei loro dialoghi, nelle loro paure, nelle difficoltà.

Per me, la differenza d'età non è qualcosa a cui guardare, proprio come Maggie. Certo, nel suo caso è minorenne, ci possono essere problemi legali in grado di rovinare la vita di Cameron. Eppure, per parafrasare Shakespeare, "In fondo, che cos'è un nome? Quella che noi chiamiamo una rosa, con qualsiasi altro nome, profumerebbe altrettanto dolcemente". E quindi,  cos'è l'età? A cosa importa se la carta d'identità dice che uno è più grande e l'altra più piccola se le anime si incastrano in modo perfetto? Perché "Please Stay" parla proprio di questo.

Di quell'amore dirompente che non guarda ai canoni, a quello che gli altri si aspettano. Parla di due anime che hanno trovato il loro posto nel mondo. Quando si pensa al per sempre, non si cerca proprio questo? Maggie e Cam ci provano a non cedere a quei batticuori, al tornado di farfalle nello stomaco, ma potete fargliene una colpa? Rinuncereste mai alla felicità? 

E allora, quando conosci l'amore vero, tutto fila liscio? No, perché scopriamo quanto sia brutale la paura. Quanto ti possa paralizzare, quanto siano orribili gli scenari che ti mostra a ciclo continuo. La paura è infima, cerca di sabotare la felicità, si fa largo tra le minuscole crepe che non ti rendi conto di avere nel cuore. Succede a tutti, nella vita reale quanto nei libri. 

Cam e Maggie si sono trovati quando non si cercavano. Devono lottare prima tra loro e quel sentimento che cresce sempre più, un respiro dopo l'altro. Poi con le differenze dettate dall'età: laddove lei reagisce impulsivamente, accentuando la sua gioventù, lui cerca il confronto, senza temere di mostrare il lato più vulnerabile, quel lato dove fa più male essere colpiti. Poi ci sono i segreti, che distruggono con violenza, abbattono le fondamenta del loro rapporto. E infine loro. I dubbi, i se.

Per un periodo, all'inizio della nostra storia, non riuscivo a dormire schiacciata proprio dai dubbi. Eravamo lontani trecento chilometri, tra noi anche dieci anni. E se trovasse una persona più vicina? Una donna della sua età? Una persona pronta a mordere la vita esattamente nello stesso momento in cui si trova lui? Come Maggie, mi sono sentita schiacciare da tutto e il primo pensiero è stato di scappare lontano. 

«Ho capito che smettere di amarti non è un’opzione, non so farlo, quindi rendiamo possibile l’alternativa.» «Quale sarebbe?» «Appartenerci. Smettere di combatterci.»

Proprio così. L'amore vero resiste anche a questi dubbi. Questo amore è la soluzione a tutte le domande che la paura di riempie la testa. Perché l'amore vero è raro. Quando due anime sono destinate a trovarsi e a viversi, non ci sono differenze che tengano; l'amore diventa cieco, prosegue per la sua strada senza guardarsi intorno.

Questo libro è bellissimo per tantissime persone, ma sublime per una piccola nicchia della quale faccio parte: coloro che si sono sentiti toccati nella parte più profonda dell'anima, quelli che sono stati Cameron e Maggie e oggi si ritrovano con il cuore colmo di gioia, leggendo la parola fine. 

Hope Atkins, con quel quanto basta di spicy che è nelle vite di tutti quanti, ha parlato di amore, in modo delicato, avvincente. Una storia convincente sotto ogni punto di vista, che ti riscalda e ti infonde fiducia nei confronti dell'amore, del futuro, della vita in generale. Siamo tutti un po' Cam e un po' Maggie. Vi auguro di esserlo anche con i loro dubbi, le loro paure, le loro difficoltà, il loro dolore soffocante... ma ne varrà la pena, lo scoprirete!

Vi lascio con un'ultima citazione scalda cuore.

«Vivi, Maggie. Realizza i tuoi sogni, supera i tuoi limiti, sbaglia, inciampa, cadi, e poi grida a squarciagola le tue rivincite.» Scuote la testa in segno di protesta, e io incamero ossigeno per non crollare proprio adesso. «Non vorrei mai averti senza che tu abbia avuto prima tutto questo. Quando arriverà il nostro tempo, se sarai ancora convinta di noi, spaccherò il mondo per non perderti mai più. È una promessa.» E la sigillo con un morbido bacio a stampo. «Ma prima, vivi ogni singolo giorno come è giusto che sia. Io sarò da qualche parte ad aspettarti.»


Grazie Hope Atkins, grazie Triskell Edizioni, per questo gioiello.



Commenti

Post più popolari