Review party: "Colui che ti ama" di Pippa Grant


    «Desideri mai non essere nata Lightly?»

Una frase, sei parole, e stop. Tanto basta per farvi entrare nel mood di questo libro, per capirne il senso intrinseco.
I Lightly sono ereditieri newyorchesi, abituati ai soldi e al potere che ne consegue. Se state pensando a quelle persone snob, che danno per scontato che il mondo inizi e finisca con loro... beh, li avete inquadrati. I grazie e i per favore non sono vocaboli che usano spesso, il rispetto per gli altri è più una moneta di scambio che qualcosa di necessario. 

Quando la nonna di Phoebe rischia di strozzarsi a cena, ha la classica illuminazione: i Lightly non sono brave persone, la destinazione finale della loro vita non potrà mai essere il paradiso. Ed ecco il colpo di scena: Phoebe, sua sorella, suo fratello, i loro genitori e la terrificante e diabolica nonna si trasferiranno a Ticked Pink, luogo dove è stato girato il film che ha illuminato l'anziana capofamiglia.

Tickled Pink è il classico paesino sperduto in mezzo al nulla, soprattutto se sei abituato a New York. Non c'è bisogno di dirvi che lo shock è stato enorme, per tutti loro! Non sono abituati, agli spazi ristretti, alla mancanza di comodità, a gente che si vuole bene in modo genuino, aperta agli altri. 

L'incontro con Teague, un papà burbero che ridefinisce la categoria dei Grumpy, fa capire a Phoebe che non sono i benvenuti. Fanno buon viso a cattivo gioco, attratti dai soldi che la matriarca ha promesso loro, ma Teague li vuole lontani da lì, da lui, da sua figlia. Quello che vuole anche Phoebe, quindi un'alleanza tra i due è il passo successivo.

Cosa cambia? Sarebbe facilissimo dare la colpa all'attrazione, dopotutto Teague è un adone greco in versione pescatore boscaiolo sexy, ma è molto di più.

Questa commedia romantica divertente e irriverente fa un tuffo nel lago insieme a Phoebe. Tocca le profondità di un essere umano. Pippa Grant ha preso Phoebe e le ha tolto tutte le sicurezze che aveva grazie al suo nome e al suo retaggio. Non si tratta solo di un bagno di umiltà, imparare a farcela con le proprie forze, senza ricorrere alla mazzetta per far sì che qualcun altro agisca per lei, ma di capire chi è. Cosa vuole. Cosa sogna. Cosa ama e cosa odia. Cosa cambiare di se per se stessa e non perché i suoi cari o la società se lo aspetta. Ed è un insegnamento mostruoso anche per chi legge.

Phoebe Lightly ha bisogno di Tickled Pink. E di abbracci. E di accettazione incondizionata. Necessita di sapere che, a volte, fare del proprio meglio è abbastanza e va bene anche quando, di tanto in tanto, il massimo che possiamo fare è letteralmente raggomitolarsi e nascondersi sotto un fortino di coperte.

Siamo abituati a dover fare sempre di più, essere il migliore in qualunque campo, anche a costo di fare sgambetti. Non è solo farina del nostro sacco, è lo spaccato dei nostri tempi. Ammettetelo, sono così i social, il mondo della lettura, del lavoro, non c'è campo che si salvi! Ci inculchiamo che è un fallimento se non siamo i migliori, non ci spaventa comportarci in modo meschino pur di arrivare... è profondamente sbagliato.

Phoebe, grazie a Ticked Pink, al suo spirito e ai suoi abitanti, lavora su di sé, realizza che non sa chi sia. Si sente improvvisamente smarrita, svuotata, sul baratro del panico. Avere Teague al suo fianco, una volta col bastone e quella dopo con la carota, l'aiuta a non lasciarsi andare, a continuare a scavare in profondità. Proprio in questo modo nascono le migliori storie d'amore: quelle che possiamo avere con noi stessi. Quell'amor proprio difficile da coltivare, da mantenere vivo, perché siamo i peggiori giudici e carnefici.

Ma, quando ti ami, ti accetti per quello che sei, pregi e - soprattutto - difetti, sai di poter affrontare tutto. Sai che, senza doversi accontentare, arriverà anche quella persona che esalta i tuoi pregi, ama follemente i tuoi difetti, cammina al tuo fianco, sostenendoti, spronandoti. Sfidandoti, perché diventa tutto più bello. 

Non conoscevo Pippa Grant come autrice... mi ha conquistato completamente. Ironica, irriverente, sensuale, seducente, riflessiva, giusta in quella vena sadica verso i suoi personaggi. Una penna così non si può che apprezzare e seguire, sperando di leggere presto altro di suo... e perché no, gli altri volumi della serie. La sorella di Phoebe ha un potenziale pazzesco, quasi quasi vado a sbirciare!



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