"La simmetria dei riflessi imperfetti" di Laura Rocca

 

Quanta fatica parlarvi di questo libro. E no, prima che a Laura Rocca venga un colpo, non è perché non mi sia piaciuto. Tutto il contrario. Spesso, è più facile parlare di un libro che non ci ha colpito, che non sia arrivato all'anima. Per chi, come me, parla di ciò che prova leggendo, di cosa gli rimane alla parola fine, questo libro è un incubo.

Come faccio a rendergli merito? Come faccio a raccontare la storia di Zareth e di Meadow senza sanguinare? Perché questa storia è dolorosa. Perché parla di tutti noi, di quel peso che portiamo sulle spalle, di quelle mancanze che ci tolgono il respiro, che ci spediscono nel baratro.

È una storia a cui devi approcciarti con coraggio. Indossare un'armatura e lanciarti in guerra, quasi inconsciamente. Non devi fermarti ai tropes perché rendono complicato la lettura. Un soft dark romance, un enemies to lovers, uno sport romance e tanto altro. Ma non servono le etichette, questa volta.

Serve riconoscere quelle anime ferite. Serve avere voglia di grattare la superficie, leggere tra le righe per poter capire meglio i loro dubbi, il loro dolore, per cercare di comprendere come aiutarli ad anestetizzare il tutto, per poterli guarire.

Zareth e Meadow sbagliano. Distruggono. Radono al suolo. Sbagliano di nuovo. Sono creature imperfette che non riescono a vedere la loro bellezza. È in quelle imperfezioni che troviamo noi stessi. È nella paura di fallire, di non essere abbastanza, che troviamo la forza di affrontare i demoni, di migliorare e, perché no, di mandare al diavolo tutto e bastarci.

È un percorso lungo, lunghissimo, quasi senza fine. L'ho vissuto sulla mia pelle, ho empatizzato con Meadow e Zareth in modo incredibile. Sono la nemica numero uno della mia felicità, la sensazione di non essere abbastanza è insita in me, radicata in profondità. Ho avuto vicino persone che non hanno fatto altro che alimentare questa sensazione, portandomi a boicottare rapporti. La persona giusta al proprio fianco aiuta, ma non basta. Non fa bene. Devi volerlo tu, devi capire cosa puoi e cosa non puoi ottenere. Capire chi ti fa bene e chi è tossico, trovando il coraggio di impuntare i piedi e farti valere.

Arriverà il momento in cui ti sentirai finalmente libero da catene, e sarà bellissimo. Lo sarà ancora di più quando realizzerai il percorso fatto per arrivare fino a lì. Cadrai. Ti farai male. Ma ne vale la pena.

So, senza risultare arrogante, che tantissime persone vivono questo. A loro, oltre a mandare un abbraccio, consiglio di leggere questo libro. Di soffrire con Zareth e Meadow, di lasciare sgorgare tutte le lacrime che si affacceranno negli occhi. Laura Rocca, a mio avviso, ha pensato a loro e, con maestria, li prende per mano, accompagnandoli in questo percorso.

Ma questo libro è perfetto soprattutto per chi non ha mai dubitato di sé, delle proprie capacità: serve un punto di vista diverso, per capire ed evitare di ferire gli altri, soprattutto chi si ha vicino.

Una storia devastante, con un significato profondo. Una storia d'amore coinvolgente, d'ispirazione, che annichilisce il lettore ma, allo stesso tempo, lo migliora. Laura Rocca, che ho conosciuto per caso, si è rapidamente fatta strada tra gli autori che stimo, che sa parlare alla mia anima. Non vedo l'ora di ritrovarmi in difficoltà nel parlarvi del suo prossimo libro, perché so che non sarà mai banale, mai scontata, mai leggera.

Un'ultima cosa. Laura, grazie. Dal profondo del cuore. Continua così!



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