"Popcorn, wine e Mr. Bastard" di Alessia D'ambrosio

 

 Una cosa per cui ringrazio il booktok è sicuramente l'avvento dei trope per inquadrare al meglio una storia. Per la me lettrice sono diventati fondamentali, ancora più della trama, della copertina o dell'autore. Certo, vanno usati con parsimonia per non dire troppo, quel QB tanto amato nelle ricette. Nel caso di questo libro, Alessia D'ambrosio è stata brava a non esagerare ma indirizzare il lettore su un binario ben preciso.

 "Popcorn, wine e Mr. Bastard" è un forbidden age gap, con quel pizzico di forced proximity che non guasta mai e lo spicy a pioggia, come cacao su un cappuccino. 

Può una cotta essere il punto di svolta della storia di Ivy? Assolutamente sì. Vuole diventare una scrittrice, ha lasciato il paese di periferia per giocarsi tutte le sue carte, ma colleziona solo rifiuti. Scrive su un blog che conta una lettrice. Ha un fidanzato oltreoceano che studia teatro. Lavora in una caffetteria ferma agli anni Novanta (e grazie al cielo!), circondata dal capo sexy come il peccato, più proibito della mela nell'Eden: per quanto Dean, vicino agli anta, sia splendido, rimane sempre il padre vedovo della sua migliore amica. Condividono non solo il lavoro, ma anche il pianerottolo: Ivy ha un posto in prima fila per le amicizie notturne di Dean e ciò che ne consegue.

Una sera, dopo l'ennesimo rifiuto che ha fatto male, complice una bottiglia di vino e pessime decisioni, Ivy si inventa una nuova versione di sé, nascosta a tutti: nuovo blog, nuova storia, stile narrativo diverso. Nasce così Mr. Bastard e Ivy ritrova la gioia di scrivere, trasportando su carta ciò che prova e non dovrebbe. 

Dean, d'altro canto, sa che Ivy è Off Limits. Più giovane, più spensierata, più indietro in sogni, esperienze, vita. Non importa che vicino a lei si senta finalmente vivo, sa di non poter fare altro che sognare a occhi aperti, immaginare come possa essere avvicinarci, stare pelle contro pelle. Sognare non costa nulla, ma rende più dolorosa la realtà.

La tensione esce dalle pagine, ti avvolge come una coperta calda e ti fa sperare che la cautela voli fuori dalla finestra. Il sarcasmo aiuta a stemperare, a rendere ancora più frizzanti le interazioni dei personaggi. Il lettore, inevitabilmente, finisce per trovare punti in comune con Ivy e Dean: dalla delusione di un sogno inseguito ma mai raggiunto, al dolore della perdita di una parte di sé, al vedersi vagare senza meta. 

È in questo che si nota la maestria e l'intelligenza di Alessia: crea personaggi veri, nelle loro imperfezioni, negli angoli smussati. Rende tutto ciò un loro punto di forza, donandogli uno scopo anche quando non credi di vederne uno. Da una delusione può nascere una nuova opportunità, qualcosa a cui non avevi pensato e che si rivela essere la tua strada. Da qualcosa di vietato può nascere ciò che ti fa togliere la testa da sotto la sabbia. Dal dolore nasce una nuova versione di te, segnata da ciò che è stato ma con consapevolezze diverse. 

Perché alla fine è vero ciò che si dice. Quello che è destinato a te, in un modo o nell'altro, arriverà. Anche a costo di cambiare strada, persona, sogno. 

Quindi, grazie Alessia per averci regalato Ivy e Dean, ma anche Indie, Miles e Misha. 

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