Review party: "Cuore selvaggio" di Karla Sorensen


 Parlare di questo libro è facile e naturale, ma, allo stesso tempo, difficilissimo. Che Karla Sorensen sia una delle migliori autrici a gestire saghe familiari, non lo scopriamo ora. Così come sappiamo già quanto sia brava a creare intrecci, ideare protagonisti tremendamente reali, storie avvincenti. ⠀

I Wilder ci hanno tenuto compagnia per anni. Siamo entrati a far parte della famiglia, abbiamo gioito con loro, ci siamo appassionati alle loro storie; ci hanno fatto piangere e soffrire, è vero, ma tutte le cose belle hanno un rovescio di medaglia che ne amplificano la maestosità.⠀

Parker è l'ultimo a far parlare di sé e avevo paura di leggere la sua storia. Una paura che deriva dal dolore della perdita: non giriamoci intorno, perdere qualcuno di caro ti destabilizza, ti toglie il fiato, la lucidità, figuriamoci se a mancare è il tuo punto di riferimento, il faro che illumina il tuo cammino.⠀

Andavo alla frenetica ricerca di sprazzi di vita, senza badare a dove li trovassi.

Parker è una nave durante una tempesta. Non c'è il faro a mostrargli la via, lasciandolo solo ad affrontare ogni giorno con il peso di quella mancanza, con i rimpianti di non aver avuto la forza di agire in modo diversamente. È profondamente anestetizzato, combattuto tra il suo star male e il voler dimostrare alla famiglia di stare bene.⠀

«So cosa si prova. So cosa ti fa il rimorso.» Mi diedi un colpo al petto con il palmo aperto. «Si stabilizza qui come un fottuto acido e ti divora. Divora le parti di te che hai lasciato indietro. Lo sento ogni singolo giorno da due anni, e non credo che sia rimasto niente. Non so più nemmeno chi sono con ciò che resta. Vuoi parlare di fingere, Anya? Fingo ogni fottuto giorno di non sentirmi morire dentro per quello che ho fatto.»

Parker ti entra dentro, si sedimenta nel profondo dell'anima. Quello che prova lui, arrivi a sentirlo nelle ossa. Rimani senza fiato. ⠀

Anya dovrebbe avere il sapore delle scelte sbagliate, eppure è così giusto stare con lei. Un matrimonio lampo, una notte a Las Vegas. Due famiglie premurose che vogliono solo il loro bene e che vanno convinte. ⠀

Entrambi devono convivere con il peso delle loro scelte, quei rimorsi che ti vogliono togliere il sonno, con la delusione dei propri comportamenti.⠀

«È che a volte mi sento come se avessi un invisibile campo minato nel petto. Qualcuno dice qualcosa, oppure penso a qualcosa e…» Si mise la mano libera sul cuore e allargò le dita. «Ed è come se qui dentro esplodesse una bomba.»

La conosco bene quella sensazione, quell'esplosione nel petto. Vale per una perdita, che sia una persona o un sogno, o una parte di te. È la vita, lo sappiamo. Bisogna imparare ad andare avanti, trovare la forza di farlo... ma la pratica è diversa dalla teoria. Ognuno di noi ha i propri tempi, i propri modi per cercare di superare quel dolore. Anya ci prova, Parker vuole solo fare finta di niente... ma quando arriverà davanti a uno strapiombo, le opzioni sono solo due: saltare e continuare a evitare il dolore, o girarsi e affrontarlo, a viso aperto.⠀

Non era rimasto niente. Niente da ferire, niente da distruggere. C’era solo distruzione. Un guscio bruciato che sembrava sul punto di sgretolarsi tra le mie mani.

La Sorensen si è tenuta forse la storia più potente per la fine. Questo libro va oltre la storia d'amore, la saga familiare, lo sport. Questo romanzo è dolorosa realtà, volto a stare vicino a chi soffre, a chi ancora non ha trovato la forza di affrontare ciò che lo fa stare male. Con delicatezza e verità, mostra ciò che si trova dall'altra parte del dolore: la pace.⠀

Ho pianto un numero imprecisato di volte. Ho sofferto, ritrovandomi nelle pagine del libro. Ho maledetto Karla e il suo cervello, con una certa lettera (sadismo!). Ho gioito davanti agli obiettivi raggiunti, alla maturità di Parker e Anya. Ho amato ritrovare tutti i Wilder e non solo. Ho pianto, nuovamente, quando ho realizzato che questa è l'ultima volta che farò parte del loro clan. Ma che viaggio pazzesco è stato!⠀

Quindi... Grazie Karla, per avermi distrutta e ricomposta. Grazie Paola, per averlo permesso. Grazie Wilder, vi porterò nel mio cuore a lungo, promesso.⠀

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