Le Recensioni di Ilenia: "Quello giusto per me" di Natasha Madison

Seconda recensione di giornata! Dopo il viaggio in Irlanda di questa mattina, che ne dite di indossare i pattini ed entrare nell’arena, sul campo di battaglia dell’hockey?




Titolo: Quello giusto per me

Autore: Natasha Madison

Editore: Quixote edizioni

Data pubblicazione: 22 settembre 2017

Genere: Contemporary Romance

Prezzo: € 3.74



Sinossi


Il momento in cui tutto è cambiato non è stato come un fuoco d’artificio, bensì un incubo. Ho beccato mio marito, il mio fidanzato del liceo, il padre dei miei figli, coinvolto in una sordida relazione.
È stato in quel momento che ho deciso di rinunciare agli uomini e all’amore.
Non ho però tenuto conto del ragazzo d’oro dell’NHL, il bellissimo e arrogante Cooper Stone, che ha sconvolto la mia vita e il mio lavoro da cima a fondo.
I miei figli sono l’unica ragione per la quale mi sveglio al mattino.
L’hockey è la ragione di vita di Cooper.
Arriviamo da mondi e luoghi diversi, ma quando i nostri cuori si sono scontrati, qualcosa di totalmente sbagliato si è trasformato nella cosa giusta. Lui è quello giusto per me.



Recensione


Adoro leggere sport romance, mi fanno venir voglia di diventare una cheerleader solo per ammirare queste masse di muscoli spettacolari. Per cui ero gasatissima per questa uscita. Cooper prometteva benissimo, per cui ho dato la priorità a questo libro nonostante il mio elenco interminabile di libri da leggere.

Partiamo dalla base. Un passo alla volta. Parker, la protagonista, è una donna tradita (il marito si faceva la segretaria) motivo per il quale ha preso un pennarello gigante e ha disegnato una croce rossa sul genere maschile. Uomini? No, grazie, ho già dato. Vive per i due figli, è proprietaria del palazzetto del ghiaccio, allena i più piccoli, insegnandogli l’hockey e fa riabilitazione, aiutando gli infortunati a riprendere l’attività.
Cooper, il protagonista, è la stella dello sport in questione che sceglie proprio quella struttura per riprendersi dal suo infortunio. Pronti, via e si odiano, fraintendendo i ruoli e l’essere l’uno dell’altro. Se Parker pensa che Cooper sia un Vip viziato e sessista (certe battute che… mamma mia, due ceffoni non te li leva nessuno), Cooper non ce la vede come proprietaria, ma una semplice dipendente, figuriamoci se competente in materia di fisioterapia. Cosa manca ora? Ma sì, l’attrazione!

Testosterone, ferormoni, folletti dell’eccitazione, chi più ne ha più ne metta: più si odiano e più vorrebbero strapparsi i vestiti di dosso.
Sono stufa di leggere libri che vogliono rifarsi alle Sfumature. Innamoramento folle, veloce, tra una sessione e l’altra di sesso. Signori miei… parlare non è un’esigenza sopravalutata eh… tra una posizione e l’altra, in quel momento di galleggiamento post coito, due chiacchiere si possono anche fare! Conosciamoci, scoprite un attimino le carte.

Da zero a cento, in mezzo secondo. Manco fossero delle Lamborghini. Dall’odio all’amore, passando dal sesso. Sesso spinto, sporco. Per l’amor del cielo, ho letto cose che voi umani potete solo immaginare. Ma certe cose No, non mi vanno giù. Le scene erotiche, all’interno di un romanzo, mi devono lasciare quella voglia di prendere il marito, sbatterlo a letto e replicare, talmente sono scritte bene. Mi va bene anche la fantasia, acrobazie che mi fanno storcere il collo solo immaginandole, ma ragazzi… sarò diventata troppo vecchia, certe frasi nel contesto mi fanno chiudere il libro e lanciarlo (almeno nella mia mente, sennò dovrei cambiare un Kindle al giorno) al muro.

Non so, avevo alte aspettative e, dopo neanche un quarto del libro, volevo chiudere; io e la memoria siamo due rette parallele, ma la storia mi ricordava un’altra lettura, altra pecca grandissima a mio avviso.

L’autrice scrive in modo molto lineare, senza fronzoli inutili, senza perdersi nelle sue stesse descrizioni. Amo i punti di vista alternati, questa volta ce n’è qualcuno in più della protagonista. Sport, sesso, battutine, non mancano se è questo che cercate, quello che latita è la profondità, lo spessore, la parte riflessiva. Personalmente non mi ha convinto.



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