Le Recensioni di Mari: "L’albero delle fiamme gemelle" di Samantha Lombardi

Prima di andare a preparare il pranzo, non volete leggerla una recensione della nostra Mari?! vi parlerà del libro di Samantha Lombardi, uscito qualche settimana fa.




Titolo: L’albero delle fiamme gemelle

Autore: Samantha Lombardi

Edizione: Self publishing

Prezzo: 2,99 €



Sinossi

Esiste da qualche parte l’amore che ti fa bruciare l’anima, quell’amore che ti sconvolge l’esistenza con un semplice sguardo? Desirée, Rachel e Annika se lo sono chiesto spesso, senza mai però riuscire a trovarlo. Loro non sono solo tre donne in carriera: sono amiche, cresciute insieme come sorelle e nonostante il lavoro le abbia separate, non si sono mai allontanate veramente. E questo grazie anche a Chloe Remonet, l’unica a conoscere le loro reali origini: sono le Elette di un’antica profezia.
Elyan, Tristan e Hildebrand non sono solo tre cavalieri appartenenti all’Ordine dei Ridirì Crann Lasair, uno degli ordini più antichi di Idirion. Loro sono anche i tre Roghnaithe, i prescelti della Dea Sythia e custodi del Crann Lasair, l’Albero Fiamma a lei consacrato. Sono il prototipo dei principi azzurri: belli come il sole e spietati con i nemici. Temuti ed invidiati da molti cadranno vittime di una potente maledizione che metterà in pericolo le loro vite e lo stesso Ordine dei Ridirí Crann Lasair.
Si ritroveranno a dover affrontare un mondo sconosciuto affidando le proprie vite nelle mani delle tre Elette, perché le loro strade sono destinate ad incrociarsi magicamente, come i loro Mondi: distanti ma allo stesso tempo vicini.
Riusciranno a fidarsi completamente di loro? Riusciranno a superare le iniziali diffidenze? Riusciranno i tre cavalieri a dominare i loro istinti o saranno destinati a bruciare, come le loro anime, in un turbinio di emozioni? Le loro vite sono destinate a cambiare. In un modo o nell’altro.

Contiene scene di sesso esplicite.


Recensione

Il racconto della storia di Desirée, Rachel e Annika e delle loro fiamme gemelle d’altri tempi Elyan, Tristan e Hildebrand è quanto di più complesso e articolato si possa immaginare e bisogna riconoscere onore al merito dell’autrice per aver avuto l’abilità creativa e la fantasia di immaginare e ricostruire per iscritto un interessante ed originale mondo antico, fatto di divinità, creature, streghe ed incantesimi. Un enorme lavoro di fronte al quale… chapeau!


Tuttavia, forse proprio l’attenzione eccessiva prestata ai dettagli narrativi e alla necessità di rispettare la coerenza e le ambientazioni del romanzo, fa sì che per lunghi tratti esso risulti troppo monotono. Descrizioni eccessivamente lunghe rallentano il racconto, per quanto si suppone necessarie ai fini dello sviluppo della storia. Troppo sacrificata, sotto questo aspetto, anche la emotività dei personaggi e di conseguenza le emozioni del lettore, quasi del tutto assenti, se non sporadicamente risvegliate in qualche tratto del racconto.

L'impianto narrativo è abbastanza ripetitivo, con eventi che si ripropongono alternativamente tra i vari personaggi. Ciascun protagonista della storia vive a turno, con qualche dettaglio diverso, gli stessi eventi a cadenza, dopo un po’, troppo scontata.
I personaggi sono abbastanza accattivanti nelle descrizioni fisiche fornite ma sarebbe stato più utile e gradito anche l’approfondimento caratteriale.

Interessanti comunque le ambientazioni: i sogni si intrecciano con la realtà in un mix molto suggestivo ed originale tra passato, presente e futuro, realtà e immaginazione.
Molti (direi eccessivi) errori, più che altro di battitura, rallentano ulteriormente una lettura già di per sé piuttosto pesante e difficile da portare avanti.

Senz’altro non adatto a chi ama letture leggere e disimpegnate poiché si richiede massima concentrazione e sforzo di memoria, soprattutto nella fase iniziale, dove vengono forniti tantissimi nomi e dettagli sui personaggi e sui luoghi e il rischio di disorientarsi è elevato.

Qualche passaggio della narrazione più intrigante lo si trova quando finalmente il racconto si sviluppa attraverso l’incontro dei sei protagonisti nelle rispettive epoche storiche. Molto carina la parte ambientata al tempo presente: riesce a strappare addirittura qualche sorriso in alcuni momenti più leggeri e digeribili.


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