Quarta tappa del BLOG TOUR di The Rainbow Maker
Buongiorno Disasters, oggi Libri e Altri Disastri partecipa al Blogtour The Rainbow Maker , con un'esclusiva intervista a cura del boss, Ilenia!
Ciao Elena e ben
approdata sul nostro blog! Partiamo con la richiesta base, per sciogliere il
ghiaccio.. chi sei nella vita di tutti i giorni?
Ciao e grazie per ospitarmi in Libri e altri disastri,
nonostante sia un incontro virtuale mi sento come se fossi veramente nel
magnifico salotto che è questo blog, un luogo circondato di libri in cui
chiacchierare per ore della passione in comune.
Chi sono… sono moglie, ma sono anche una figlia
lontana… mi state mettendo in crisi con la domanda su me stessa, parlare di un
personaggio è molto più semplice perché è costruito da connotazioni, ma parlare
di se stessi ci costringe ad analizzarci e magari a scoprire, o a dover
ammettere, qualcosa che non ci piace. L’autore è probabilmente il personaggio
più complesso in ogni romanzo, perché non fa visibilmente parte della storia,
ma in realtà in ognuno dei protagonisti batte un po’ del suo cuore, si agitano
alcune delle sue paure e brillano una parte delle sue gioie.
Io assomiglio molto a Chetty, la protagonista di The Rainbow
Maker, perché, per raccontarvelo con le sue parole …noi stiamo bene con la
testa tra le nuvole, sempre in viaggio verso destinazioni immaginarie,
trasportati alla deriva dalle correnti delle emozioni.
Perché non siamo fatti di materia; noi siamo sogni,
batticuore e desiderio, e a contatto con la terra siamo come pesci fuor
d’acqua.
Come ti sei
avvicinata alla scrittura? Cosa significa per te scrivere?
Non mi sono proprio avvicinata, direi che questa è una
passione viva da sempre anche se con risultati piuttosto disastrosi in passato.
A sette anni ho chiesto e ricevuto una macchina da scrivere (si… avete capito
bene… ormai è un reperto archeologico) di un acceso color ciclamino perché
quella più sobria (caffelatte) di mio padre non stimolava abbastanza la mia
fantasia.
L’amore con la macchina da scrivere è stato intenso, ma
fugace (purtroppo se volevi aggiungere dei pezzi o fare modifiche dovevi
ribattere di nuovo tutto).
Poi è arrivato il primo pc, e il ritorno di fiamma per la
scrittura è stato così intenso che… non ridete… ho una storia in lavorazione da
almeno vent’anni. Ogni tanto la rileggo, la correggo, aggiungo, cambio… e poi
rimane lì in un cassetto “a maturare”.
Negli ultimi anni ho scritto alcuni testi per degli
spettacoli dal vivo, esperienze in cui devi lavorare sempre per poi far
figurare il nome di qualcun altro che baderà bene a non citarti mai, né come
autore né come collaboratore.
Molte volte la rabbia repressa può essere davvero
pericolosa, e così è nato il mio primo libro “Light and Shadow, rosso
meraviglia”, un fantasy con cui ho scoperto che scrivere è davvero terapeutico
come raccontano in tanti. In questo modo rispondo anche alla seconda domanda,
scrivere per me vuol dire calarmi in un livello di concentrazione in cui sto
bene e dove riesco a conoscermi e analizzarmi con sincerità.
Parlando di
scrittura... Quale genere non riusciresti mai a scrivere?
Ecco una domanda facile! Avrei di sicuro problemi con l’erotico,
credo perché nella mia vita ho sempre avuto difficoltà a manifestare i
sentimenti. Farlo scrivendo è più semplice perché quando scrivi hai davanti
solo lo schermo del pc, ma non riuscirei mai a fare quel salto.
Ti piace scrivere
quello che ami leggere o hai gusti diversi, tra lettura e scrittura?
Dipende dallo stato d’animo, ho scritto un fantasy e quando
l’ho terminato non volevo più sentir parlare di questo genere. Poi è arrivato
The Rainbow Maker, narrativa contemporanea, e un giorno mentre stavo ultimando
le sue ultime riletture, mi è venuto in mente l’incipit per il seguito di Light
and Shadow, cosa che io non avevo assolutamente intenzione di fare ma, da quel
momento, ho cambiato idea e adesso lo sto scrivendo.
Per quanto riguarda i libri che leggo invece, non li scelgo
mai in base al genere: prima leggo l’incipit, se lo trovo interessante allora
apro il libro in qua e in là e, se supera l’esame, è mio.
Per “superare l’esame” un libro deve potermi essere da guida
a livello stilistico, insegnarmi qualcosa e trasmettermi la sensazione che,
dopo averlo letto, la mia scrittura sarà più pulita e in qualche modo
migliore.
Parlaci de "The
rainbow maker: Il tirasomma della felicità". Di cosa parla? Come è nata l'idea
di questo libro?
Dopo aver scritto un fantasy avevo necessità di “prendere
una boccata d’aria” cimentandomi in qualcosa di diverso. In quel periodo ho
letto alcuni estratti tratti da “La serie di Valeria” di Elisabet Benavent e ho
capito di voler scrivere qualcosa di divertente,a tratti ironico, ma reale,
ambientato nel mondo vero e ai giorni nostri. Non volevo una protagonista
dotata di qualche super potere eccezionale (come nell’altro libro), ma volevo
la donna in cui ogni lettrice si sarebbe potuta immedesimare e quella che
chiunque avrebbe voluto vedere guardandosi allo specchio. Per questo motivo è
nato The Rainbow Maker, una storia in cui Chetty, la protagonista, è in balia
degli eventi come potrebbe capitare a chiunque: problemucci sul lavoro, rivalità
tra colleghi, una gravidanza che non arriva, vicini impiccioni, il continuo
sbattere la faccia contro il muro del “ce la farò?” e del “sarà la scelta
giusta?”. Lei affronta tutto ciò in un modo davvero originale, facendo un
‘esperimento su se stessa: secondo il principio che la vita non può essere
tutta nera o grigia, e che lei non è un sasso, quindi una volta toccato il
fondo dovrà pur iniziare a risalire, Chetty inizia a cercare la felicità nelle
sue giornate, in ciò che le accade e nelle persone che incontra. Lo fa in una
maniera molto semplice, prima individuando un colore dominante per ogni giorno,
e poi prendendo davvero in mano le redini della sua vita, e decidendo lei
stessa da quale tinta essere illuminata giorno dopo giorno.
Qual è il messaggio
che volevi trasmettere con il tuo libro?
Posso risponderti con una citazione tratta dal mio libro?
La felicità non è il sole a vita in piena faccia, non è
sinonimo di non avere problemi; la felicità è quando qualcosa si inclina, e
allora nell’ombra che ti cala addosso, ti rendi conto che chi ti è rimasto
accanto inaspettatamente brilla.
Quanto c'è di
autobiografico nel tuo romanzo? E cosa, tra quelle inventate, avresti voluto
vivere veramente?
Il primo capitolo è totalmente biografico, da lì in poi
Chetty inizia a vivere una vita staccata dalla mia, anche se le ho “regalato”
alcune ansie riuscendo così, in qualche modo, a liberarmene. Ad esempio le ho
ceduto tutte le paranoie legate all’uscita del mio primo libro, e anche alcuni
differenti punti di vista tra me e mia madre.
D’altronde, come dice Chetty, “…ogni evento è scritto nel
cielo del destino, perché qui giù, sulla terra, possa diventare una storia da
raccontare”.
A lei invidio la capacità di risollevarsi, di accettare ciò
che le capita trovandone il lato positivo, perché “…il segreto per sentirsi un
briciolino meglio sta tutto nel cambiare la prospettiva…”. In questo modo
Chetty ci dice di non fossilizzarci a compatirci per ciò che ci capita e che
non ci piace, e che magari, osservando da un diverso punto di vista, la
situazione potrebbe assumere sfumature differenti.
Una piccola
anticipazione sui tuoi prossimi progetti?
Attualmente sto lavorando al seguito di Light and Shadow. Il
primo libro era interamente affrontato dal punto di vista della protagonista e
ambientato per la maggior parte nel nostro mondo, con alcuni viaggi in altre
realtà.
Il secondo libro farà invece sentire la voce anche di altri
personaggi tra quelli che hanno affiancato Stella nel corso della prima
avventura, e (almeno per il momento) si svolge interamente in realtà diverse da
quella umana. Inoltre, grazie a dei flashback, verrà svelato tutto quello che
era accaduto “prima dell’ombra” e che il lettore ha ignorato durante la lettura
del primo libro, riabilitando probabilmente qualcuno… contro ogni aspettativa.
Ops… ho detto troppo?
Grazie per essere
stata con Noi! In bocca al lupo per tutto
Già finito? Ormai avevo preso il ritmo… ;)
Grazie a voi per avermi ospitata
Se ve le foste perse, ecco le altre tappe del blog tour...
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