Blog Tour "Tutti i miei domani" di Jessica Guarnaccia: Intervista autrice


Disastri, oggi chiudiamo il blog tour che abbiamo organizzato per la nostra Jessica... quale miglior occasione per torturarla un pochino? Lo ammetto, non è stato facile farle domande, ma non sono stata cattivissima... almeno credo 😅 Prima di leggere l'intervista, vi ricordo le altre tappe già pubblicate... se volete scoprire qualcosa in più di questo meraviglioso romanzo, quale miglior occasione?!




Ciao Jessica, come si sta dall’altra parte del blog? :) per una volta non sei tu a pensare alle domande, ma l’intervistata… Paura?
Salve! Paura no, la solita ansia, ma ormai è uno stile di vita…

Iniziamo dalla base… per chi non ti conoscesse, chi è Jessica Guarnaccia nella vita reale?
Jessica è una ragazza con troppe idee e poco tempo per realizzarle.
Lavoro nella Pubblica Assistenza della mia città, studio lettere moderne all’Università di Firenze, dirigo la collana rosa di Gilgamesh Edizioni insieme a Sonia Gimor e sono blogger insieme ad un gruppo di pazze scatenate.

Come ti sei avvicinata alla scrittura? Cosa provi quando puoi lasciare andare le mani, quando vedi il foglio bianco riempirsi di luoghi, persone, emozioni?
Stavo attraversando un momento difficile e leggere non bastava più. Scrivere è stata una necessità, un modo per far “respirare” la mia anima, dopo una lunga apnea. Davanti a un foglio bianco, ogni volta che una nuova storia prende vita, mi sento semplicemente libera. Con il tempo ho scoperto il piacere di scrivere anche senza la necessità di evadere: è mille volte meglio.

Come è maturata la scelta di partecipare al concorso indetto da Leggereditore? Ma soprattutto, cosa ti ha fatto dire “Sì, questa è la storia da mandare!”?
Leggereditore è sempre stato il mio sogno e imbattermi nella pubblicità del concorso… se credessi nel destino potrei pensare che si sia trattato di un segno. A determinare la decisione di partecipare è stato il romanzo: “Tutti i miei domani” non era semplicemente la storia giusta, ma l’unica possibile, la prima che mi abbia davvero sconvolta scrivere. Ho avuto dubbi e ripensamenti, non credevo che ce l’avrei fatta, ma qualcuno ci ha creduto e adesso siamo qui a parlarne. Non è meraviglioso?

Nella testa di un autore, spesso e volentieri nascono storie anche dai piccoli gesti quotidiani, da una canzone, un film… Come e quando nasce la storia di Rachel?
La storia di Rachel nasce semplicemente dall’amore per la musica. Ogni parola di questo libro è stata pensata e scritta con la musica in sottofondo. Tutto inizia da Frank Sinatra, con la sua magnifica “All my tomorrows” che mi ha conquistata tanto da darmi lo spunto per il titolo del romanzo.

Quali sono state le difficoltà nella stesura di questa storia? È una storia molto complessa, non essendo solo una semplice storia d’amore.

Ci sono tante emozioni in ballo e avevo paura di non riuscire a metterle tutte per scritto. Ho dovuto rivedere alcune scene che non mi convincevano del tutto. Volevo rendere giustizia non solo a Rachel, ma anche alla storia di sua madre… spero di esserci riuscita.

Come hai vissuto l’attesa, dal momento dell’invio del manoscritto alla proclamazione della tua vittoria?
Come vivo più o meno ogni momento importante della mia vita: con l’ansia.
In un primo momento ho provato addirittura a convincermi che in realtà non lo avevo inviato. Ha funzionato più o meno fino al rientro dalle ferie… la seconda metà di agosto è stata tragicomica.

Non ti dirò troppe volte “Te lo avevo detto” ma…. Te lo avevo detto! sai che ho creduto nel potenziale di Rachel e Aaron fin dalla prima stesura, ma non mi hai mai preso sul serio. Cosa hai pensato quando hai ricevuto la chiamata da parte di Leggereditore? Questa vittoria ti ha aiutato a credere più nella tua capacità, nel tuo modo di scrivere?
Credo talmente tanto nelle mie potenzialità che in un primo momento ho pensato a uno scherzo telefonico, questo la dice lunga. Ma la vittoria mi ha permesso di capire che ho intrapreso la strada giusta: so che c’è ancora molto lavoro da fare, ma non mi spaventa, sono felice di avere la possibilità di migliorare ancora.

Com’è stato lavorare con il team di una grande casa editrice? Qual è stato l’insegnamento più importante che hai ricevuto?
Semplicemente fantastico. Ho avuto il piacere di entrare in casa editrice a Roma e di conoscere personalmente Franca Vitali e la mia editor Rita Feleppa, che per prime hanno creduto nel potenziale del mio romanzo. E insieme a loro Cristina Partenza, che risponde pazientemente alle mie mille domande. L’accoglienza che mi hanno riservato è stata magnifica e non si è smentita in questi mesi. Non riesco a ridurre tutto a un insegnamento: ci sono state tante cose, piccole e grandi, che hanno permesso al mio romanzo di essere quello che potete leggere oggi.

Aaron e Rachel sono due persone distrutte, ma allo stesso tempo forti, decise a raggiungere il proprio obiettivo. Sono simili ma anche diversi. Quanto di te c’è in loro?
Tanto. Forse troppo. Ma me ne sono accorta solo a lavoro finito. Però in fondo era inevitabile, no?
Rachel e Aaron sono parte di ciò che sono e di ciò che vorrei essere, ma in qualche modo vanno ben oltre. Ci sono mille sfumature di loro e non tutte mi appartengono, come è giusto che sia.

Come i tuoi protagonisti, anche tu ami molto la musica? Quale, di tutte le canzoni che abbiamo svelato qualche giorno fa nella tappa dedicata alla playlist, secondo te racchiude il vero senso del tuo romanzo?
Assolutamente. Purtroppo non sono in grado di suonare o di cantare, ma la mia giornata non inizia senza la canzone giusta. Ne ho più bisogno che del caffè. Il senso del romanzo è in “All my tomorrows”, ma anche in un’altra canzone… la prima che io abbia mai scritto. “Stregato” è venuta da sola giunta alla fine del romanzo ed è stata una rivelazione. Sono felicissima di potervi dire che è non sono solo parole: è diventata una canzone a tutti gli effetti e spero di farvela sentire molto presto.

Cosa vorresti che arrivasse al lettore con il tuo romanzo?
Ci sono molti messaggi in questo libro e spero che ognuno riesca a leggervi quello di cui ha più bisogno.

Sei pronta a vedere il tuo libro in tutte le librerie di Italia? Prevale l’ansia o l’orgoglio?
L’ansia è svanita qualche ora prima della pubblicazione dell’e-book (fa ancora qualche apparizione random, ma ormai sono abituata). Prevale l’orgoglio a questo punto. Già so che mercoledì entrerò in libreria con un sorriso ebete, e uscirò allo stesso modo.

Mercoledì ci sarà il Review Party dedicato a “Tutti i miei domani”… che rapporto hai con le recensioni? Meglio quelle positive per calmare l’ansia, per zittire quella vocina pessimista nella tua testa, o quelle negative per carpire nuovi miglioramenti?
Accetto tutto: chiedo sempre la massima onestà. Spero ovviamente che ciò che scrivo arrivi, lasci qualcosa di positivo, ma se non succede voglio capire perché.

Ultima domanda, ti vediamo provata da questo piccolo interrogatorio… Quali progetti ci sono nel tuo futuro?
Una laurea… ma questo è un progetto a lungo, lunghissimo termine.
A breve termine invece direi che ci sarà un’altra uscita: Gilgamesh ad aprile pubblicherà “Facile come innamorarsi”, uscito nel 2016 in self publishing. E poi con Sonia lavoreremo ad alcune interessanti pubblicazioni per la nostra collana, previste per la seconda parte dell’anno.
Infine… ci sarebbe un nuovo libro in stesura, ma per il momento sono pochissimi capitoli, scritti con il contagocce.

Grazie per essere passata dall’altra parte per il tempo di questa intervista. Io e le altre ragazze saremo sempre al tuo fianco, come cheerleaders ma con una bella bottiglia di vino già stappata! In bocca al lupo per tutto tesoro!
Grazie a te e a tutte quante! L’ho scritto nei ringraziamenti, ma lo ripeto: il vostro sostegno è stato indispensabile <3 Vi voglio bene e sono fiera di essere una disaster!

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