Le recensioni di Amira: "una nuova alba" di Marta Torinese

Ora tocca ad Amira parlarvi della sua ultima lettura, un libro self uscito l'anno scorso.


Titolo: Una nuova alba

Autore: Marta Torinese

Editore: Self publishing

Data di pubblicazione: 29 agosto 2017

Prezzo: e-book 3,99€ / cartaceo 7,27 €



Sinossi

Luisa conduce una vita apparentemente serena: lavoro, casa e un marito che ama. Tuttavia il suo matrimonio è in crisi e degenera in seguito a un episodio traumatico che la segna profondamente e di cui non riesce a liberarsi neanche dopo la separazione. 
Sfiducia nel futuro e tristezza contraddistinguono le sue giornate fino a quando non approda al centro “Kerajaan jiva”, un posto incantevole in cui regna la pace dello spirito.
Qui compirà un viaggio interiore, ricco di emozioni, e conoscerà due uomini che, in modi diversi, l’aiuteranno a scoprire la sua vera personalità, a vincere le proprie inibizioni e, finalmente, a rinascere, come l’alba di un giorno nuovo.




Recensione

Questa è la storia di Luisa, una ragazza molto timida e insicura, sposata con Carlo che è tutto l’opposto di lei. Il loro matrimonio è in crisi e in seguito alla loro rottura lei è a pezzi. Non ha mai preso nessun tipo di iniziativa nella sua vita, faceva tutto il marito, quindi lei stessa si sorprende quando decide di partire per il centro “Kerajaan jiva”, luogo che prende ispirazione dall’India e dalle varie discipline indiane, in cui ritrovare se stessi e la pace interiore.
Qui mentre cerca di raccogliere i pezzi di sé, si imbatte in due uomini che le confonderanno i sensi e il cuore.

Mmh, da quando ho iniziato a leggere ero perplessa su come affrontare questa recensione.
L’idea del libro è buona ed è scritto indubbiamente bene, ma a parer mio manca qualcosa.
Intanto gli unici due personaggi che ho trovato ben caratterizzati sono Luisa e Carlo, che sono anche le personalità più fastidiose nella storia.
Lui è davvero un uomo orribile, penso che la scrittrice sia riuscita perfettamente nel suo intento di farcelo odiare, su questo niente da dire. Lei, nonostante sia la protagonista, finché non arriva in questo centro non riuscivo a sopportarla, ma ammetto che potrebbe essere un limite mio perché caratterialmente sono l’opposto di lei.

Luisa accetta di farsi maltrattare dal marito, lui arriva a dire e fare cose davvero subdole e assurde e lei per amore accetta. Io non riesco a essere così, ciò nonostante ho letto pazientemente perché volevo capire, l’ho presa come l’occasione per comprendere meglio questo tipo di personalità, perché mi rendo conto che situazioni simili sono all’ordine del giorno. Ho provato a comprenderla, giustificarla e volerle bene come si farebbe con un’amica, ma non sono proprio riuscita, né a capirla né ad accettarla. Ogni secondo volevo prenderla, scuoterla e urlarle “Svegliati Luisa, lui non ti merita, non sei tu quella coi problemi, ma lui”.

Entra in questo centro e piano piano finalmente cambia. Probabilmente tutto questo era voluto, il farci vivere il cambiamento di Luisa, questo punto mi ha fatto un po’ rivalutare le cose e alla fine sono stata contenta di seguire Luisa nella sua crescita, ma non abbastanza. Certe cose pensate da Luisa, questo suo ripeterle e ripeterle, non mi hanno fatto vivere bene questo romanzo. Era come se la sua depressione fosse contagiosa. Magari era tutto voluto, magari è proprio il meccanismo di questo tipo di personalità per affrontare le cose che non vanno, ma io me la sono vissuta maluccio.

Soprattutto avrei voluto vedere descritti meglio gli altri personaggi, quelli più sereni e più “sani” che hanno portato gioia nella vita della protagonista, a partire da Silvia e Paolo, la migliore amica e il collega carino fino ad arrivare a quelli conosciuti nel centro. Invece la maggior parte vanno e vengono, le scene insieme alla protagonista sono state scritte frettolosamente e me ne sono dispiaciuta. Avrei voluto più scene con loro, più gioie per la povera Luisa, rispetto a quelle cupe con l’orrendo Carlo e con tutti i personaggi negativi che ha incontrato.

Due personaggi in particolare avrei voluto fossero stati descritti con più attenzione: Raul e Besar. Due uomini importanti nella storia, affascinanti e, se leggerete, capirete perché.
Per non parlare di Ruggero. Le intenzioni da parte della scrittrice su questo personaggio non mi sono state molto chiare, non capivo se voleva che lo amassi oppure odiassi. Fino alla fine non sono riuscita a farmi un’idea mia su di lui.

C’è stata un po’ di confusione, ecco.
Una cosa che invece ho adorato e apprezzato molto è la descrizione delle discipline raccontate in questo libro: yoga, meditazione e tantra. Si vede la ricerca che c’è stata ed erano le parti che mi piacevano di più. Questo libro, dal momento in cui Luisa mette piede nella struttura, cambia, respira un’aria nuova, pulita, luminosa. Come se anche noi fossimo ospiti del centro. Si respira la pace, la tranquillità e ammetto che in questo periodo ne avrei davvero bisogno, quindi in queste parti stavo stupendamente anche io come Luisa. Si percepiva davvero la calma. E poi, è davvero tutto così affascinante questo mondo!
Alla fine sono contenta per il percorso di Luisa, per il punto in cui è arrivata, mi sono incredibilmente affezionata a lei e a Raul, ma volevo di più. Non sono riuscita a saziarmi. 


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