Le recensioni di Mary: "L'attico di vetro" di Laura Caldwell
Continua il pomeriggio di recensioni con Mary e un'altra storia self... Scopriamo cosa ne pensa del libro di Laura Caldwell uscito da pochi giorni!
Titolo: L'attico di vetro
Autrice: Laura Caldwell
Editore: Self published
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 30 Giugno 2018
Prezzo: ebook € 2,99
Sinossi
Un vecchio palazzo del centro, di una qualsiasi città in Italia, viene ristrutturato, acquistato, venduto, acquisendo prestigio e la facciata più bella dell'intero corso.
Ian Alberici, giovane e facoltoso avvocato, di ricca e nobile famiglia, affascinante, intelligente, pieno di qualità, sposato con un’attrice televisiva dalla carriera in ascesa, è il nuovo proprietario dello stabile. La sua vita perfetta gli si stringe addosso, e lui sente di non farcela più, da quando un evento terribile ha sconvolto per sempre l'esistenza degli Alberici.
Stella Salieri, laureanda in veterinaria, già lavoratrice nell’ambulatorio a pianterreno del palazzo, vive nel seminterrato, in un monolocale che niente ha a che vedere con l’attico eccelso nel quale risiede la sorella di Ian. La sua vita è precaria, piena di confusione e di vita.
Destinati a non incrociarsi mai, i loro destini convergono, si ingarbugliano, e non ci sarà più modo di districare la matassa.
"Alberici si accorse del suo sguardo. Se l’avesse frainteso tutto sarebbe stato più semplice. Gli avrebbe offerto il caffè, si sarebbe tenuta a distanza di sicurezza, e dopo venti minuti di chiacchiere spicce l’avrebbe salutato, relegandolo nel limbo delle cose che non erano successe. Ma Alberici non fraintese.
Le parve di vedere nei suoi occhi la domanda, inespressa per entrambi: sta succedendo?"
Dall’attico al seminterrato, e poi dal seminterrato all’attico, Ian e Stella hanno bisogno di sfuggire alla condanna delle rispettive esistenze, e allo stesso tempo di ritrovare quello che avevano perso.
Forse, anche se è nato come una squallida storia clandestina, l’amore può rimediare all’ingiustizia.
Ma c'è qualcosa che Stella nasconde a Ian: qualcosa che ha a che fare con l'attico, dal quale lei è fuggita anni prima, e a cui non può ritornare senza che Ian corra un terribile pericolo...
Recensione
Scritto con acume e intelligenza, "L’attico di vetro" è un romanzo sobrio ed elegante.
Le scene erotiche hanno caratteristiche descrittive originali e insolite, accattivanti senza mai essere volgari. I toni sono sempre eleganti e sofisticati. Ciò non di meno travolgenti e passionali.
Per quanto terribilmente coinvolgente la storia tra Ian e Stella, tuttavia, altrettanto terribilmente noiosi mi sono apparsi i contorni del racconto.
I personaggi secondari sono una cornice scolorita ad un quadro invece molto interessante e vivono una storia e una vita indipendentemente da Ian e Stella.
Profili caratteriali un po’ confusi e dialoghi spesso dispersivi, ingrigiscono un po’ il tessuto della narrazione, ma la storia tra i due protagonisti è intrigante fino alla fine. E benché non sia una fan sfegatata delle storie in cui vincono gli amori clandestini, specie quando c’è di mezzo un matrimonio, qui i personaggi, hanno un senso di moralità che mi è piaciuto molto.
Anche Ian mi ha colpito: passa per cattivo, ma in realtà è dolce e sensibile come non ci si aspetterebbe da un tipo come lui.
In verità mi sarebbe piaciuto molto di più approfondire la storia d’amore tra lui e Stella, piuttosto che leggere delle vicissitudini dei personaggi secondari.
Ad ogni modo in questa storia non troverete uomini prepotenti e donne sottomesse, come spesso accade con certi tipi di letture, ma il contrario. Vi ritroverete ad odiare sorprendentemente lei, non lui!
Vi ritroverete immersi nelle pagine del libro che probabilmente leggerete, come è capitato nel mio caso, in pochissime avide sessioni. Attenti, perché non si tratta di un autoconclusivo e vi lascerà con tanta acquolina in bocca!
Lascio a seguire une citazione ironica dalla storia:
"L’universo si era trasformato in un delirio di forme astruse, fino a che non l’aveva supplicata di piantarla, o, almeno, di capire che non avrebbe davvero visto un pegaso nel cielo, e no, non c’era un ufficio reclami per la pubblicità ingannevole."
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