Blog Tour: intervista all'autrice Arianna Di Giorgio

E ora apriamo ufficialmente il blog tour organizzato per festeggiare l'uscita del libro di Arianna di Giorgio con Butterfly Edizioni. Non c'è niente di meglio che intervistare Arianna... a ilenia piace pensare a domande da tortura, come se la sarà cavata l'autrice? Scopriamolo insieme!


Ciao Arianna, ben trovata… per i babbani che non ti conoscono, la prima domanda non può che essere: chi è Arianna di Giorgio? Quando ha preso in mano la penna la prima volta?
Ciao!!! Allora babbani, Arianna è davvero molte cose insieme. Che si incastrano tutte come in un puzzle. Moglie psicopatica, zia innamoratissima, ragioniera e factotum/cuoca provetta, sognatrice, mamma di una simil-beagle di nome Atena. E mi dispiace deluderti ma la mia prima volta non è stata con una penna, ma con una macchina per scrivere per bambini ☺ Avevo 9 anni e scrivevo favole per mia sorella 😊

Volevo fare un’intervista particolare, prendendo spunto dal romanzo che pubblicherai veramente a giorni. Questo è un romanzo dagli argomenti difficili, ma sei stata in grado di raccontare senza risultare poco credibile. Ho sottolineato varie frasi, ma la prima che mi ha colpito è una poesia..

“Graffi sul cuore che non ama
Sul cuore che batte
Solo perché deve farlo
Ma ciò basterà a tenerlo in vita?
Il mio cuore non ama
Non sa farlo
Il mio cuore batte
Ma è un rumore sordo, piatto
Il mio cuore non sanguina…
Non vive…
Perché il mio cuore non riesce ad amare?”

Qual è il tuo rapporto con la poesia? Le componi o ami solo leggerle?
Io adoro la poesia. Soprattutto quella di Neruda. E da adolescente riempivo quaderni con poesie scritte da me, che conservo ancora. Questa è proprio una di quelle, e ci sono particolarmente affezionata. È da queste righe che è nata tutta la storia di Il silenzio di un cuore graffiato.

«Cos’è che ti angoscia?». Quella di Ilaria non era curiosità. Lo aveva capito al loro primo incontro, leggendogli negli occhi, che qualcosa lo opprimeva. «Una storia come tante»

Quanto la storia di Arianna è pertinente con la storia di Ilaria e Fabio? A chi ti senti più affine?

Posso avvalermi della facoltà di non rispondere? Eheh ☺ La storia di Arianna è pertinente un po' a entrambi. Ogni mio personaggio racchiude in sé una parte del mio cuore. Ma devo che confessare che Ilaria ha tirato fuori gran parte di ciò che sono... E che spero di diventare

“Solo il tempo riuscì a insegnarle ad accettare la situazione. Ad accettare se stessa per quello che era. O quasi.”

Che cosa hai dovuto imparare ad accettare di quello che la vita ti ha proposto? O sei sempre stata a tuo agio nei tuoi panni, amica di te stessa?

Proprio come Ilaria, ho dovuto imparare ad accettare me stessa per quella che sono. Ho dovuto imparare a combattere contro i compagni di scuola che mi chiamavano "nana", senza preoccuparsi di come questo mi facesse sentire. Ma sono stata forte, e la mia famiglia mi ha aiutata molto in questo processo. C'è voluto un po' di tempo, ma ho capito che nonostante tutto mi volevo bene, e che intorno avevo persone che mi amavano (e mi amano) così come sono. E ad essere sincera, oggi sono molto fiera di me.

Ilaria scosse la testa, indulgente. «Ok. Sai cosa faccio io quando sento il peso del mondo sulle mie spalle?» «A parte leggere?».
«Sì», gli sorrise. Felice che adesso si sentisse meglio. «Di solito vengo qui e ascolto il rumore del mare. Cerco di sintonizzare i battiti del mio cuore col suono delle onde che si infrangono sugli scogli».


A parte leggere, ora che hai lasciato il mare partenopeo per le montagne, come riesci ad alleggerire la pressione, a tornare a respirare senza difficoltà?


Infili il coltello nella piaga, eh? Ok, il mare di Napoli farà sempre di me. Ora che vivo tra le campagne del Friuli mi rilasso in cucina: sforno pane e pizze come se non ci fosse un domani 😏 E me la cavo anche col risotto alla trevigiana 😉 Poi faccio lunghe passeggiate con Atena, e stavo pensando di riprendere il nuoto.

«Ma tu pensi mai a te stessa? Ai tuoi sogni? Come ti immagini fra quindici o vent’anni? Ci hai mai pensato?». Ilaria rabbrividì. «Ho una paura folle di un futuro che non so cosa mi riserverà», confessò.

Quali sono le paure di Arianna? Quali sono quei sogni nel cassetto che speri di poter tirare fuori?

Le mie paure credo siano un po' quelle che hanno tutti. La più grande, comunque, è proprio quella di non riuscire a realizzare i miei sogni. Io ho una lista, e ho dovuto lottare tantissimo per riuscire a mettere la spunta a molti punti della stessa. Sono arrivata quasi alla fine adesso, e mi manca realizzare il sogno più grande della mia vita, quello che renderebbe la donna più felice del mondo... Posso solo dire che proprio in questo periodo tutto sta avendo inizio, e proprio come la mia protagonista devo solo avere il coraggio di aspettare ancora un po'.

"la felicità aveva la consistenza dei sogni”

Cosa è per te la felicità?

Per me la felicità è sentirsi amati. Gli abbracci dei miei nipotini. I bacini di Atena. I grattini di mio marito prima di andare a dormire.

Chiudo con la frase che più mi ha colpita, la frase che sembra essere scritta per i tormenti nella mia testa. “Ma il vero problema è che, quando si cresce, spesso ci si dimentica dei sogni che vorremmo realizzare.”
Come fai a rimanere a contatto con i tuoi sogni? Qual è il segreto?

Eh... Ma guarda un po'. Questa frase lo so che è un tormento. Non ho un segreto, semplicemente ci provo in tutti i modi possibili e immaginabili. Ho sofferto, perchè tante, troppe volte ho visto i miei sogni allontanarsi in una nuvola di fumo. Ma il dolore mi ha semplicemente aiutare a non perdere di vista l'obiettivo finale. Forse questo mi aiuta a crederci con più forza, per tenerli sempre stretti a me.

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