Review Party: "Gaston Levrè - le tortionnaire" di Alessia Cucè
Chiudiamo la giornata con una recensione di Ilenia. Oggi, in occasione del Review Party, Ilenia ci parla di "Gaston Levrè - Le Tortionnaire" di Alessia Cucè. Scopriamo insieme cosa ne pensa!
Titolo: Gaston Levrè - le tortionnaire
Autore: Alessia Cucè
Genere: Romance criminale
Prezzo: € 1,99
Data di pubblicazione: 3 ottobre 2018
Sinossi
Il bisogno di urla e sangue fanno da contrappeso al mio bisogno di dolcezza e delicatezza. Sono esattamente tanto spietato e crudele quanto delicato e gentile. Un perfetto bilanciamento tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi, che devono pesare ugualmente sulla bilancia della mia vita perché io rimanga tranquillo.
In un uomo come Gaston Levrè gli equilibri sono tutto, ma dopo il cambio di rotta dei suoi amici narcotrafficanti decide di rimettersi in gioco e puntare sul commercio di qualcosa che lui ha sempre amato: i diamanti.
Ma l'Africa è un paese insanguinato, pieno di pericoli insidiosi e di ricordi ancora più pericolosi, capaci di far riaffiorare le paure di un uomo che ha sempre avuto due personalità contrastanti dentro: da un lato un perfetto gentiluomo, dall'altro un torturatore spietato e assetato di sangue.
Ma quella stessa terra così piena di morte custodisce anche l'unico diamante prezioso e inestimabile che le tortionnaire abbia mai desiderato: Khoeli.
Recensione
Questo libro mi ha incuriosito fin dal cover reveal… la curiosità è donna e, quindi, eccomi qui. Se avete già letto la duologia di Alessia Cucè “Narcos”, avete già conosciuto il nostro protagonista. Il Torturatore. Un soprannome adatto per Gaston Levrè. Un uomo nato in Africa. Quell’Africa nera, nuda, cruda, che gli ha tolto tutto e gli ha mostrato il significato delle torture. È scappato da lì, è diventato adulto altrove, nutrendosi di quella cattiveria, della ferocia e del dolore che ha visto fin da bambino. Estorcere informazioni tramite torture e il commercio di droga non gli bastano più. Serve qualcosa di più. Qualcosa di brillante, di proibito, di costoso e ricercato. Diamanti. Una scelta facile, che lo riporterà nella sua Africa.
Lo shock di rivedere la propria terra ancora al punto di partenza è enorme, terrore e schiavitù sono pilastri che sorreggono un’intera nazione. Tra ricordi ed emozioni contrastanti, Gaston incontra una donna, Khoeli. Una donna usata in ogni modo conosciuto al genere umano, una donna a cui hanno strappato la dignità. Ma una donna forte, che crede nel bene. Lotta contro la crudeltà di chi comanda il paese, cerca di strappare bambini a chi vuole solo schiavi giovani. È una sorta di angelo per chi non ha voce, per chi non ha forza, di chi non sa come lottare. E non importa se alla fine sarà lei ad avere il corpo e l’anima martoriato di cicatrici. Lei sarà sempre lo scudo tra il male e gli indifesi.
Bene e male. Luci e ombre. Giorno e notte. Khoeli e Gaston. Sono facce opposte della stessa medaglia. Due protagonisti forti, ben caratterizzati. Due persone che dovranno vedere oltre alle differenze, per poter apprezzare meglio i punti in comune.
Un romanzo ben scritto, un viaggio alla scoperta dell’Africa nera. Vi sembrerà di essere l’ombra di uno o dell’altro, essere sul luogo, perché Alessia è stata brava a descrivere luoghi, colori, suoni e profumi. Un romanzo con un ritmo ben serrato, che tiene alta l’attenzione del lettore e mai annoia. Un romanzo duro, ma dove male e bene si uniscono, si mischiano invece di primeggiare. Buoni e cattivi dalla stessa parte, per un obiettivo comune. I protagonisti vi entreranno nel cuore, li apprezzerete nonostante gli errori che potrebbero compiere. Capirete i loro gesti, le loro parole, ma potreste anche storcere il naso. Ma loro sono questi, credibili al 100%.
L’autrice è stata bravissima a unire finzione alla realtà, a raccontare l’altra faccia della medaglia: ci ha fatto provare il loro dolore sulla pelle, ci ha fatto venire la bava alla bocca per la rabbia, crescere la voglia di vendetta. Un romanzo ricco di suspense e di sentimenti. Complimenti
Sinossi
Il bisogno di urla e sangue fanno da contrappeso al mio bisogno di dolcezza e delicatezza. Sono esattamente tanto spietato e crudele quanto delicato e gentile. Un perfetto bilanciamento tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi, che devono pesare ugualmente sulla bilancia della mia vita perché io rimanga tranquillo.
In un uomo come Gaston Levrè gli equilibri sono tutto, ma dopo il cambio di rotta dei suoi amici narcotrafficanti decide di rimettersi in gioco e puntare sul commercio di qualcosa che lui ha sempre amato: i diamanti.
Ma l'Africa è un paese insanguinato, pieno di pericoli insidiosi e di ricordi ancora più pericolosi, capaci di far riaffiorare le paure di un uomo che ha sempre avuto due personalità contrastanti dentro: da un lato un perfetto gentiluomo, dall'altro un torturatore spietato e assetato di sangue.
Ma quella stessa terra così piena di morte custodisce anche l'unico diamante prezioso e inestimabile che le tortionnaire abbia mai desiderato: Khoeli.
Recensione
Questo libro mi ha incuriosito fin dal cover reveal… la curiosità è donna e, quindi, eccomi qui. Se avete già letto la duologia di Alessia Cucè “Narcos”, avete già conosciuto il nostro protagonista. Il Torturatore. Un soprannome adatto per Gaston Levrè. Un uomo nato in Africa. Quell’Africa nera, nuda, cruda, che gli ha tolto tutto e gli ha mostrato il significato delle torture. È scappato da lì, è diventato adulto altrove, nutrendosi di quella cattiveria, della ferocia e del dolore che ha visto fin da bambino. Estorcere informazioni tramite torture e il commercio di droga non gli bastano più. Serve qualcosa di più. Qualcosa di brillante, di proibito, di costoso e ricercato. Diamanti. Una scelta facile, che lo riporterà nella sua Africa.
Lo shock di rivedere la propria terra ancora al punto di partenza è enorme, terrore e schiavitù sono pilastri che sorreggono un’intera nazione. Tra ricordi ed emozioni contrastanti, Gaston incontra una donna, Khoeli. Una donna usata in ogni modo conosciuto al genere umano, una donna a cui hanno strappato la dignità. Ma una donna forte, che crede nel bene. Lotta contro la crudeltà di chi comanda il paese, cerca di strappare bambini a chi vuole solo schiavi giovani. È una sorta di angelo per chi non ha voce, per chi non ha forza, di chi non sa come lottare. E non importa se alla fine sarà lei ad avere il corpo e l’anima martoriato di cicatrici. Lei sarà sempre lo scudo tra il male e gli indifesi.
Bene e male. Luci e ombre. Giorno e notte. Khoeli e Gaston. Sono facce opposte della stessa medaglia. Due protagonisti forti, ben caratterizzati. Due persone che dovranno vedere oltre alle differenze, per poter apprezzare meglio i punti in comune.
Un romanzo ben scritto, un viaggio alla scoperta dell’Africa nera. Vi sembrerà di essere l’ombra di uno o dell’altro, essere sul luogo, perché Alessia è stata brava a descrivere luoghi, colori, suoni e profumi. Un romanzo con un ritmo ben serrato, che tiene alta l’attenzione del lettore e mai annoia. Un romanzo duro, ma dove male e bene si uniscono, si mischiano invece di primeggiare. Buoni e cattivi dalla stessa parte, per un obiettivo comune. I protagonisti vi entreranno nel cuore, li apprezzerete nonostante gli errori che potrebbero compiere. Capirete i loro gesti, le loro parole, ma potreste anche storcere il naso. Ma loro sono questi, credibili al 100%.
L’autrice è stata bravissima a unire finzione alla realtà, a raccontare l’altra faccia della medaglia: ci ha fatto provare il loro dolore sulla pelle, ci ha fatto venire la bava alla bocca per la rabbia, crescere la voglia di vendetta. Un romanzo ricco di suspense e di sentimenti. Complimenti
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