Review party: The Hunger - Affamati di Alma Katsu


Review party per The Hunger – Affamati di Alma Katsu, romanzo ispirato da un evento realmente accaduto, edito Newton Compton Editori. Stefania lo ha letto e ora ce ne parla…

Titolo: The Hunger. Affamati

Autore: Alma Katsu

Editore: Newton Compton Editori

Data di pubblicazione: 25 ottobre 2018

Prezzo: 2,99 € ebook, € 12,00 cartaceo


Sinossi

1846. Dopo aver viaggiato per settimane verso ovest, in direzione della California, un gruppo di pionieri si trova davanti a un bivio. Per il leader della spedizione, George Donner, è il momento di fare una scelta. Quelle che si trovano davanti, infatti, sono due strade che conducono alla stessa destinazione. Una è già nota come una pista sicura, ma dell’altra, ancora sconosciuta, si vocifera che potrebbe essere più corta. La decisione di Donner avrà ripercussioni sulle vite di tutti coloro che sono in viaggio con lui. Il caldo cocente del deserto sta per lasciare il posto a venti pungenti e a un freddo acuto in grado di congelare il bestiame. Spinti verso la follia dalla fatica e dalle privazioni, i membri del gruppo dovranno lottare per la sopravvivenza. Mentre i bambini cominciano misteriosamente a scomparire. Ma la minaccia più pericolosa che i pionieri dovranno affrontare non è la furia della natura, bensì qualcosa di più primitivo e feroce che si sta risvegliando.

Tornate indietro o morirete tutti

La spedizione Donner: l’episodio più inquietante della storia degli Stati Uniti in un capolavoro del thriller.


Recensione


 “<<Torna indietro>>, c’era scritto con una grafia sottile.  <<Torna indietro o morirete tutti>>”.

In genere quando in una sinossi leggo una data antecedente il nostro secolo o anche solo di un periodo in cui non esistevo e non ero neanche in programma per i miei genitori, scarto la lettura. Non chiedetemi perché, perché non so darvi una risposta. A pelle evito proprio anche solo di sfogliare il libro.
Invece, ultimamente, sta capitando il contrario. Anche con The Hunger – Affamati mi sono sentita spingere verso le sue pagine e non potevo non ascoltare il suo richiamo.

The Hunger – Affamati ripercorre gli avvenimenti realmente accaduti tra il 1846 e il 1847 ad un gruppo di pionieri intenti a raggiungere la costa ovest dell’America. La California è la loro meta ma per arrivarci dovranno affrontare un lungo percorso costellato di pericoli, di imprevisti e tragedie.

“Ecco cos’era quel maledetto viaggio, in una parola. Un “incidente” inaspettato dietro l’altro.”

Non avevo mai letto niente in merito, quindi la lettura per me è stata veramente molto forte e proprio il non sapere mi ha regalato ore di inaspettato terrore misto ad a paura  e nausea incontrollabile. Via via, pagina dopo pagina, ero preda di ciò che i miei occhi leggevano.
Inizia tutto con una mappa che vi tornerà utile molte volte per capire in quale posizione, via via che il testo procede, la carovana si trovi. Il percorso è lungo e insidioso e oltre alla strada più consona è segnato l’itinerario che effettivamente la spedizione Donner percorre. Mi raccomando non perdere l’orientamento altrimenti vi ritroverete sperduti  insieme alla lunga fila di carrozze e il loro bestiame, e ritrovare la bussola in mezzo alle immense praterie e al tempo atmosferico variabile non sarà facile.

La carovana è composta da famiglie con bambini più o meno grandi, malati, uomini soli, tutto con l’unico obbiettivo di lasciare la loro vecchia vita per trovare di meglio o anche lasciare la casa per scopi personali e quindi guidati dalla curiosità del sapere.
George Donner guida la spedizione e arrivato al bivio è tutto sulle spalle. Le strade sono due ma se una è già battuta e considerata sicura, l’altra si dice sia più veloce. Tutto sta in questa difficile decisione. La sua scelta ricadrà sulla facilità e questo, ancora non lo sa, sarà la rovina della spedizione e di tutti i suoi componenti.

“Erano pionieri intrepidi, sul punto di aprire una nuova via nel deserto; i loro nomi sarebbero passati alla storia.”

Se all’inizio la speranza è ancora intatta al suo posto, proseguendo rimanere fermi e reattivi diventa sempre più difficile. Se all’inizio i beni primari sembrano abbondanti,  si arriva poi al punto di dover razionare ciò che si possiede pur di rimanere in vita il più a lungo possibile.
Oltre alle difficoltà evidenti e messe in conto ci sono altri fattori da considerare.
Sparizioni improvvise portano sempre più agitazione e paura all’interno delle varie famiglie.
La fame, l’isterismo, la stanchezza portato più e più volte il gruppo a scontrarsi, a dividersi.
E peggio ancora, qualcosa di oscuro aleggia nell’aria. Rumori, lamenti, voci, la terra incontaminata sembra voler minacciare chiunque si trovi nel suo territorio.
Tutti, più o meno, sono preda di questi suoni, qualcuno si sente osservato, seguito. Il segreto di questo luogo si sta pian piano avvicinando e minaccia la loro vita.

“<<Non c’è selvaggina in questi boschi… ve ne siete accorti? È perché non è rimasto niente. Niente. C’è qualcosa là fuori che sta mangiando qualsiasi cosa vivente>>.”


Che lettura adrenalinica! Disastri non mi aspettavo una storia così cruda e vera. Nella mia testa immaginavo una storia più romanzata (e in effettivamente qualcosa è stato aggiunto dall’autrice adattandosi perfettamente alla storia vera), invece sono stata messa di fronte alla cruda e fredda realtà e sarò sadica, ma la lettura mi ha veramente catturata tra le sue parole. Non conoscevo questo passo della storia americana e vi confesso che ho fatto qualche ricerca incuriosita da ciò che leggevo e la stessa autrice ci lascia una selezione di testi a cui far riferimento se si vuole studiare di più l’evento.

“Quella strada… quella strada è malvagia. Ci sono spiriti malvagi che vi aspettano più avanti. Non potete passare. Non è sicuro.”

È proprio vero, più ci viene negato o si viene avvertiti di un pericolo e più la mente umana si convince di essere nella ragione e imperterriti continuiamo ad andare avanti incuranti degli allarmi perché se dobbiamo cadere dobbiamo farlo con le nostre gambe.
Questa lettura è interessante su tanti aspetti. Nel leggere ho potuto osservare le reazioni che si susseguono quando l’ostacolo si presenta. Alcuni ostacoli sono in noi e quindi pregiudizi, malalingua sono i primi paletti che si alzano quando si è costretti a convivere e seguire direttive che non si gradiscono.
A volte,  e quindi in questo caso, il pericolo invisibile è il tempo atmosferico fuso alle condizioni sgradevoli del percorso da seguire. La spedizione parte agli inizi con una situazione più vivibile, il cibo straborda, i beni materiali sembrano importantissimi ma quando i mesi passano e l’estate lascia il posto all’autunno e poi all’inverno tutto è diverso. Il freddo, la neve, la stanchezza del percorso, le tensioni e il malumore aumentano e forze vengono meno. È una lotta, una gara alla sopravvivenza e l’obbiettivo non è più un luogo ma il vivere.
Ma ancora più terrificante è la paura dell’ignoto o in alcuni casi di essere soli contro un “?”. In fin dei conti l’atto che hanno scelto di compiere non  è semplice ma un conto è sapere che il clima può mutare velocemente o trovare montagne da superare in condizioni critiche, un altro conto è la paura che a livello mentale può portare alla pazzia e al compiere atti estremi.

In questo thriller alcuni dei protagonisti hanno più rilievo rispetto ad altri, possiamo conoscerli meglio e seguire i loro pensieri, spostamenti e azioni. Lo stile adottato dall’autrice è scorrevole, veloce, attento alle descrizioni e ai dettagli perché ciò che vuole, secondo me, è farci entrare nel libro e metterci in condizione di vivere questa tragedia come spettatori.  La lettura è costellata di colpi di scena, di sparizioni, di morti violente e misteriose, di attimi di panico e mai ho provato la sensazione di annoiarmi o pensare all’esagerazione e/o all’impossibile. Ti fa invece pensare a quanto siamo piccoli e impotenti in confronto al Terra, a tutte le sue sfumature e ciò che nasconde ai nostri occhi.

Siete pronti a partire e vivere in prima persona il viaggio della spedizione Donner?  The Hunger – Affamati aspetta solo voi!

“Quello sguardo… non era desiderio, ma qualcosa di più profondo, qualcosa di primitivo e animale.”


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