Le recensioni di Stefania: Lovesong di Paola Garbarino


Stefania chiude il suo anno di recensioni con LOVESONG di Paola Garbarino, romanzo pubblicato i primi di ottobre in self publishing.

Titolo: Lovesong

Autore: Paola Garbarino

Editore: self publishing

Data di pubblicazione:  6 ottobre 2018 

Prezzo: 2,99 € ebook, 14,99 € cartaceo


Sinossi

Non riuscivo a far smettere il mio corpo di desiderarlo, la mia anima di tendersi verso la sua.
Sapevo di non poterlo avere ma, poterlo anche solo guardare, dalla finestra, vivere la sua vita, era pur sempre qualcosa.
E poi accadde una cosa assurda, più strana che se mi fosse apparso il Bianconiglio per invitarmi a prendere un tè col Cappellaio matto: lui mi prese una mano.
Mi venne lo sconcertante dubbio che non fosse del tutto gay, perché il modo in cui si comportava con me, gli sguardi che mi lanciava e i sorrisi che mi rivolgeva da quando l’avevo conosciuto, mi sembrarono, d’un tratto, semplicemente sospetti.
Forse non erano soltanto i miei ormoni impazziti. Magari non era solamente il mio impulso distruttivo di cacciarmi in brutte situazioni. Forse provava davvero qualcosa per me e il mio corpo lo captava.

Maya Parisi, scrittrice fantasy salita alla ribalta usando uno pseudonimo, è appena scappata da Londra e dalla storia sbagliata con un uomo sposato. In effetti, la fuga è ciò che le riesce meglio. L’ultima cosa che si aspetta, nel sonnacchioso paesino ligure in cui si è rifugiata per scrivere il suo nuovo romanzo, è innamorarsi dell’affascinante vicino di casa.
Gay.
È solo un altro dei suoi sbagli, un modo per non mettere davvero in gioco il proprio cuore, oppure è proprio quello stesso cuore ad avere ragione?




Recensione


“<<Ogni cosa che ho fatto, ogni persona o luogo da cui sono scappata, tutti gli errori che ho commesso e le ingiustizie che ho subito, mi hanno condotta qui. E dall’altra parte del muro c’eri tu.>>”

Capita a tutti di sbagliare. C’è chi affronta i propri errori e chi scappa lasciando la porta socchiusa e il discorso mai veramente concluso.
La protagonista di questo romanzo di sbagli e fughe se ne intende molto bene. Maya ha ventiquattro anni, laureata in Lettere Moderne, ed è abbastanza famosa nel mondo editoriale. È una scrittrice di urban fantasy e, come nella vita reale, si nasconde ai suoi lettori usando uno pseudonimo. Ligure di nascita, si è poi spostata a Londra per finire gli studi ed è qui che si è ritrovata intrappolata in una relazione con un uomo più grande di lei e, peggio ancora, sposato. Dopo due anni di incontri clandestini, finalmente trova il coraggio di andar via da questo rapporto malato e senza futuro, torna nella sua terra ma invece di ristabilirsi a Genova, si rintana in Val Trebbia. La sua nuova casa ha una vista mozzafiato su tutta la valle, è il posto ideale per lei che cerca silenzio e solitudine e totale isolamento, ma non è tutto. Oltre al panorama, la grande villa che la ospita ha un altro spettacolo interessante da non sottovalutare. Un dio greco per vicino.
Marzio, alias Thor, è l’uomo che da subito cattura tutta la sua attenzione. Vive nell’appartamento accanto con Jeremy e Alexander, un bambino dolcissimo e affettuoso con tutti, ma c’è un piccolissimo ma, un particolare che ahimè condiziona il comportamento di Maya dal primo incontro in avanti.
Marzio, il ragazzo che è riuscito in neanche due secondi a confonderle le idee e l’attrae da impazzire, è gay.

“Gay! Gay! Gay! Continuai a ripetermi.  <<Ciao>>. Magari potevo costruirgli un altare o perlomeno un piedistallo, mettercelo sopra e adorarlo come un dio, o rimirarlo come una superba opera d’arte. Potevo trovare una valida scusa per tenermelo in casa? O sarebbe stato rapimento e basta?”

Il nostro dio greco, di nome e di fatto, non solo fisicamente è da dieci e lode, ma è anche un musicista, suona in una band conosciuta in terra ligure, i No Filter, e un insegnante di matematica alla mano con i suoi alunni. Per Maya, nonostante il cartello Off-Limits che gli ha inciso in fronte a malincuore, è l’ispirazione che le mancava per iniziare un nuovo romanzo. Marzio è diventato il soggetto su cui modellare un nuovo protagonista in tutto e per tutto ed è un grande, enorme, errore. Perché? Perché confondere la realtà con l’immaginazione e di conseguenza innamorarsi è un attimo.
Marzio le lancia segnali contraddittori, la osserva e capisce come nessun altro e tutto questo fa nascere in lei un forte attaccamento, sentimenti forti e incontrollabili per nulla ricambiati o forse non è così. Quante volte può sbagliare una persona prima di trovare la via giusta da seguire?
Ma non finiscono qui i guai per lei. Per una ragazza che lascia sempre tutto in sospeso, si troverà a dover capire, comprendere in cosa sbaglia, da dove hanno origine i suoi comportamenti e lasciare andare ciò che nonostante il tempo non ha mai definitivamente chiuso.

“Ora sapevo di essere venuta in questo paese per scappare ma, ormai che c’ero, potevo trasformare la fuga in crescita e cominciare ad affrontare le cose, sia quelle piccole che quelle grandi.”

Per una ragazza che non esprime le sue emozioni con facilità e tiene sempre una via d’uscita libera, questa nuova vita è un giro sulle montagne russe, dove scendere senza farsi male o far del male è un rischio impossibile da non correre.


Disastri chiudo il 2018 con un romanzo bellissimo che mi ha emozionata, reso malinconica ed euforica in egual misura, fatto sorridere, innervosire e pensare.
Sono una fedelissima fan di Paola Garbarino, è una delle pochissime self che seguo con costanza e gioisco ad ogni nuovo romanzo che pubblica. Lovesong  mi ha da subito catturata, la trama sembra un #maiunagioia concentrato. Prendersi una cotta per uno strafigo gay è troppo da sfortuna al cubo ma al tempo stesso attira.

Raccontato tutto dal pov femminile, tranne per l’epilogo, seguiamo una protagonista indecisa, insicura ma anche molto ironica e divertente.
I suoi drammi, il suo sentirsi debole, il suo non voler affrontare i problemi, evitare i confronti sono tutte caratteristiche  comuni che possiamo ritrovare in ognuno di noi perché non sempre si ha la forza o il coraggio di dire stop, di dire basta, di darci un taglio e ripartire imparando dagli gli errori passati e cercando di evitarli. Vi avviso, a volte non vi starà molto simpatica, vi sembrerà giocare con chi l’ama e vuole il suo bene, penserete che quando uno nasce quadrato non può morite tondo quindi se lei è maestra nello scappare non può improvvisamente fermarsi e ragionare… e invece vi ricrederete. Non arriverà al cambiamento in due secondi, sbaglierà anche nella nuova veste di persona più coscienziosa ma la sua crescita si noterà e finalmente troverà una stabilità.
Paola Garbarino ci ha abituate ad ambientazioni italiane, storia è ambientata in luoghi che l’autrice conosce bene e si nota questo tratto nei suoi romanzi perché sembra esserci lei tra le pagine a guidarci tra le viuzze di paese, ci mostra luoghi che inevitabilmente ti ritrovi a cercare ed ammirare con google maps desiderando poi vederli dal vivo un giorno . Si nota proprio l’amore per la sua terra e il suo amore lo trasmette anche a chi legge perché i luoghi che descrive non fanno solo da sfondo ad una trama ma ne sono parti vitali.
Altro aspetto che apprezzo è il voler rendere sempre reali dei personaggi immaginari, non romanzare mai troppo tutto ma il giusto. Leggendo questa storia mi sono ritrovata un po’ in Maya, è riuscita a confondere anche me, ma allo stesso tempo più volte sono stata lì lì pronta per volergliele suonare di santa ragione. Tutti i personaggi sono ben strutturati, hanno un ruolo di primo piano perché sono coinvolti in ogni attimo e son sincera, per alcuni mi piacerebbe leggere altro.
In evidenza abbiamo la famiglia, nel bene e nel male. In ogni famiglia c’è sempre qualcosa che non la rende perfetta, che fa infuriare, sbraitare. Ci sono drammi che segnano nel profondo e rendono insicuri, chiusi, sfuggenti oltre che ripercuotersi poi nella vita di tutti i giorni e qui ne abbiamo dei chiari esempi.
Non per ultimo, l’abilità dell’autrice di inserire in ogni capitolo delle citazioni perfetti per ciò che poi si andrà a leggere. Dopo canzoni, manga etc, l’autrice ci mette in contatto con la civiltà greca e il motivo è chiaro no? Marzio!

Cosa dirvi di più… lo stile è pulito, ricercato, dialoghi di normale quotidianità con quel pizzico di ironia che rende tutto più scorrevole. Se devo per forza trovare il pelo nell’uovo, l’unica cosa che posso dire a mio parere è che Lovesong mi è sembrato un mezzo gradino inferiore rispetto ai lavori precedenti dell’autrice, mi è mancato quel qualcosa che mi ha fatto sempre dire wow a fine lettura.
Consiglio come sempre i suoi romanzi perché sono dei viaggi indimenticabili!



Commenti

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