Release Blitz: The room di Alexandra Rose e Francesca C. Cominelli


Esce oggi The Room. erotic romance del duo Alexandra Rose e Francesca C. Cominelli.

Titolo: The Room

Autrice: Alexandra Rose, Francesca C. Cominelli

Editore: Self publishing

Genere: Erotic Romance

Data pubblicazione: 22 Gennaio 2019

Prezzo: 2.99 €/ 15,00 €


Sinossi

Non fare sesso nelle stanze
Non sentirti mai in obbligo
Non superare i tuoi limiti
Sono queste le uniche tre regole de The Room, un Night Club elegante e raffinato al centro di Santa Monica.
Ginevra e Amelia si trasferiscono in America per il dottorato e capitano quasi per caso di fronte all’annuncio online del locale. Per loro è un gioco, un modo per mettersi alla prova e trarne delle esperienze da trascrivere nei loro romanzi erotici.
Quando diventano Perle, non sanno che ad attenderle al di là della porta c’è qualcosa che le sconvolgerà per sempre.

Estratti

Il tocco bollente dell’Uomo Senza Nome scivolò lungo il mio busto fino alle natiche. Vi appoggiò il palmo aperto di entrambe le mani e iniziò a guidare le mie movenze, continuando a imprimermi baci sulla gola e sulla mandibola. Sentivo il suo membro turgido, costretto ingiustamente dai jeans, a contatto con il mio sesso umido. Temevo di impazzire. 
Quando la mia mano si appoggiò sulla sua virilità rigonfia e incominciai ad accarezzarla piano, lui smise di saggiarmi il collo e appoggiò la fronte sulla mia. Ci respiravamo addosso, le labbra schiuse a pochi millimetri di distanza. Erano così vicine che ne potevo percepire la consistenza, sentivo il suo fiato tiepido e profumato solleticarmi il viso accaldato.



*****

Avrei voluto urlargli di farmi sua in quel preciso istante, di affondare le dita nelle mie carni umide di passione per lui. Ma mi limitai a lasciarmi scappare un gemito. Lui non se lo fece sfuggire e sorrise soddisfatto.
«Ai giochi perversi si può giocare in due» sussurrò, avvicinando le labbra alle mie. 
Mi divorò di nuovo, mentre le nostre dita accarezzavano parti proibite.


*****

La sua figura alta era ferma sulla soglia dello stanzino e mi fissava con una scintilla di malizia nei caldi occhi nocciola. La luce dietro di lui si intrufolava nei suoi capelli castani, arruffati e scomposti, e per un solo istante mi domandai come sarebbe stato toccarli, saggiarli con le dita. Il mio sguardo scivolò poi sul suo volto irregolare, per cercare di carpirne i dettagli: notai la mandibola pronunciata, gli zigomi alti, il naso dritto e proporzionato. Aveva un sottile accenno di barba curata e ciò lo rese più maschile, desiderabile. 
Guardai le sue labbra carnose e ben disegnate piegarsi in un sorriso sghembo e una fossetta comparire sulla guancia. Nel complesso, tutti quei dettagli gli ammorbidivano l’espressione e contribuivano a renderlo affascinante.
Indossava la divisa verde acquamarina dei medici, sotto il camice bianco sul quale era cucito il suo nome con un filo blu. 
Era giovane, poteva avere al massimo trentacinque o trentotto anni. Era bello e attraente. E io ero davvero nella merda. 


*****

«Te l’avevo detto che sarebbe stato utile l’ananas, e tu che nemmeno lo volevi» stuzzicai Amelia mentre si asciugava le lacrime, dal riso questa volta.
«Devo dartene atto, Ginny, questa volta hai ragione tu.» Si ricompose e mi abbracciò. «Grazie, ne avevo bisogno.»
«Ringrazia Mister Pacco Al Vento, è tutto merito suo.»
«A proposito… gran bel pacco. Era un Prince Albert quello che ho intravisto?» Annuii. «Che stronza fortunata.»
«A ognuno le sue pene o, come in questo caso, il suo pene.»


*****

Socchiusi gli occhi. Il suo profumo mi riempì le narici. Le mani calde dell’Uomo Senza Nome erano aggrappate al mio corpo. Il calore mi invase il basso ventre. 
«Sei tu» mormorai. Mi era bastato percepirlo accanto per esplodere di desiderio.
Lo sentii ridacchiare, il suo respiro vicino all’orecchio. «Sono io» confermò con voce arrochita. 
Per un solo attimo mi sembrò identica a quella di Lucas e mi irrigidii. Spalancai le palpebre, il cuore che sfarfallava. Avvertii l’impulso di allontanarmi da lui. L’uomo misterioso, quasi avesse intuito le mie intenzioni, mi strinse i fianchi ancora di più.
«Ti voglio, ho davvero bisogno di te» sospirò, poi le sue labbra mi sfiorarono il collo, languide e morbide, leggermente umide di saliva. 


*****

«Chiudi gli occhi e conta fino a dieci» sussurrai al suo orecchio e subito puntò lo sguardo nel mio.
«A cosa stai pensando?» domandò e nei suoi occhi lessi solo eccitazione.
«Tu fidati di me. Chiudi gli occhi, stallone, quando finirai di contare scoprirai a cosa sto pensando.»
«D’accordo, chica. Conterò fino a dieci.»
Sorrisi compiaciuta e attesi che Killian si spostasse da me. Dopo che si fu messo seduto, chiuse gli occhi e iniziò a contare ad alta voce.
«Uno.» 
Mi alzai dalla coperta e mi guardai attorno per accertarmi che non ci fosse nessuno. 
«Dos.» 
I ragazzi ubriachi erano parecchio distanti da noi, così sfilai una spallina dell’abito.
«Tres.» 
Tolsi anche l’altra e abbassai la zip laterale.
«Cuatro.» 
Feci scivolare il vestito ai miei piedi e lo calciai, rimanendo solamente con l’intimo.
«Cinco.» 
Sganciai il reggiseno e lo feci cadere.
«Seis.»
Presi un respiro profondo, mentre il vento mi scompigliava i capelli sciolti.
«Siete.» 
Agganciai le dita al perizoma e inizia ad abbassarlo.
«Ocho.» 
Rimasi completamente nuda di fronte a Killian, che ancora aveva gli occhi chiusi.
«Nueve.»
Mi diressi rapidamente verso l’oceano e mi immersi fino a coprirmi il seno. Il contatto con l’acqua mi fece rabbrividire in un primo istante, ma il calore del mio corpo era tale da farmi abituare subito e divenne molto piacevole. 
«Diez.»
Mi voltai verso l’uomo seduto sulla coperta. 
Il falò illuminava gran parte della spiaggia e potei vederlo far saettare lo sguardo dai miei indumenti a me, che lo aspettavo nell’oceano. 



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