Le recensioni di Barbara: "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'urbano


Chiudiamo il venerdì presentandovi un'altra new entry: la prossima settimana vi presenteremo altre ragazze, pronte a conquistare il mondo con noi! 😋 per presentarsi Barbara ha deciso di parlarci del libro "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'urbano, pubblicato con Longanesi. Scopriamo insieme cosa ne pensa!



Titolo: Il rumore dei tuoi passi

Autore: Valentina D'Urbano

Edizione : Longanesi

Prezzo: € 6.99

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 10 maggio 2012




Sinossi

In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare. Un romanzo d'esordio intenso e bruciante. Una voce narrante che rimarrà a lungo nella mente e nel cuore dei lettori.




Recensione

"Anche l'ultimo dei poveracci ha bisogno di una storia"
Beatrice ed Alfredo sono i protagonisti di questo romanzo bellissimo, emozionante, una storia d'amore, di dolore e anche di odio. Ragazzi legati da un affetto profondo e indissolubile tanto da essere chiamati "i gemelli".
Ci chiamavano i gemelli. Ci chiamavano così anche i nostri amici. I gemelli.Era per via di come ci muovevamo. Camminavamo in sincrono, con lo stesso identico passo sciatto e ciondolante. Avevamo le stesse espressioni facciali, le stesse abitudini, gli stessi gesti nervosi. Stropicciarsi gli occhi con gli anulari. Tormentarsi il labbro superiore con i denti. Massaggiarsi il sopracciglio destro, quello dove lui aveva la cicatrice. Il modo di ridere, quello di mangiare, anche la posizione in cui dormivamo era la stessa, ma questo lo sapevamo solo noi due.
Beatrice ed Alfredo nati e cresciuti in un quartiere profondamente degradato soprannominato "la fortezza" non hanno speranze né prospettive per il futuro, ma mentre Beatrice ha alle spalle una famiglia sana, Alfredo è orfano di madre e con un padre alcolizzato che maltratta lui e i suoi fratelli. Nel racconto della loro vita che li porta a diventare adulti, Beatrice assume sempre più un ruolo di comando e di prevaricazione nei confronti di Alfredo troppo rassegnato alla sua vita mediocre. Pur consapevole delle difficoltà che dovrebbe affrontare nell'allontanarsi da tutta la sua famiglia e dai suoi amici, Beatrice è costantemente alla ricerca del riscatto e dell'affrancamento che potrebbe darle la libertà di un'altra città e di altre frequentazioni. 

La sua zavorra, per così dire, è il suo amore per Alfredo. Alfredo che è debole, che non riesce a scrollarsi di dosso il suo essere passivo e il trascinarsi monotono della sua vita, Alfredo che cade vittima di una dipendenza che lo porterà inesorabilmente sempre più a fondo. Si ritrovano quindi costantemente in una spirale di odio e amore da cui non possono e non vogliono uscire, perchè in fondo loro si appartengono e si riconoscono da sempre. E a nulla servirà frequentare gente diversa dal quartiere o mettersi con altri, a nulla servirà farsi del male reciprocamente e consapevolmente, quando si conosce così intimamente una persona tanto da riconoscerla dal rumore dei suoi passi.

Un romanzo che affronta la realtà di un’ esistenza tormentata, della debolezza dell'uomo, delle ferite del passato difficili da superare, una storia di vita vicina alla realtà spesso drammatica della nostra società. La scrittura è particolarmente intensa e vibrante, ti tiene incollato fino all'ultima pagina, nonostante la conclusione sia chiara e raccontata già dall'inizio. Si vive con Bea la speranza del riscatto di una vita già programmata al fallimento e si soffre con Alfredo e con le sue debolezze.

Non è la classica storia d'amore e passione ma di una ossessione e di un legame forgiato nella cupezza delle loro miserabili vite. E' una storia straziante che ti porta via un pezzo di anima.


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