Le recensioni di Viola: "Nove minuti" di Beth Flynn


Continua la giornata con una recensione di Viola: il libro "Nove minuti" di Beth Flynn, pubblicato due settimane fa da Quixote Edizioni, l'ha mandata parecchio in crisi... positivamente o no? non vi resta che scoprirlo!


Titolo: Nove minuti

Autore: Beth Flynn

Serie: Nine Minutes Trilogy #1

Editore: Quixote Edizioni

Genere: Dark Romance

Prezzo: €4,99 ebook

Data di pubblicazione: 12 agosto 2019


Sinossi

Il quindici maggio 1975, la quindicenne Ginny Lemon viene rapita davanti a un minimarket a Fort Lauderdale da un membro della più nota e brutale gang di motociclisti della Florida del Sud.
Da quel momento in poi, la sua vita cambia per sempre. Le viene dato un nuovo nome, una nuova identità e una nuova vita nella base della gang al confine delle Florida Everglades, un mondo spaventoso e violento quasi quanto le paludi stesse, dove tutti hanno un nome falso e la lealtà è necessaria per sopravvivere.
Al centro di tutto c’è il leader della gang, Grizz: imponente, bello in modo selvaggio, terrificante ma in qualche modo tenero con Ginny. Lei diventa la sua ossessione e l’unico vero amore della sua vita.
Così inizia il racconto di una storia di ossessione e manipolazione, di una giovane donna strappata da tutto quello che conosceva e forzata a fare affidamento sull’unica persona in grado di garantirle attenzione, affetto e cura: il suo rapitore. Precoce e intelligente, ma ancora pur sempre un’adolescente, Ginny combatte per adattarsi alla sua nuova esistenza, inizialmente lottando e poi accettando la sua prigionia.
Verrà salvata? Scapperà? Riuscirà a uscirne viva, o uscirne del tutto?
In parte thriller psicologico, in parte romanzo di formazione, pieno di misteri, romanticismo e colpi di scena, Nove Minuti porta il lettore nel mondo di una gang di motociclisti e dentro il cuore di una giovane ragazza, il cui rapimento determinerà la sua caduta.




Recensione

Ginny ha quindici anni, capelli e occhi castani, è stata cresciuta da una madre hippy che preferiva non usare etichette come il titolo 'mamma' ma preferiva esser chiamata per nome, e da Vince il suo patrigno; entrambe le figure genitoriali preferivano fumare l'erba o bere l'alcool piuttosto  che seguire la figlia. Diciamo che erano carenti nei loro ruoli tanto che Gin era trascurata a livello di rapporto umano e finiva che aveva anche fin troppa libertà per un adolescente.

È una brava ragazza, è intelligente e generosa, è più matura per avere quindici anni ma in due episodi si è comportata come una stupida. Il primo la scoprirete leggendo il libro, il secondo episodio si è rivelato essere il giorno del suo rapimento. Nonostante all'inizio sia stata attenta a non rispondere al motociclista che le si è avvicinato al minimarket alla fine Gin accettato un passaggio per andare a casa dallo sconosciuto, capendo dopo l'incrocio per andare verso il suo quartiere e osservando meglio la giacca che indossava il motociclista che aveva commesso un errore.
Gin viene condotta in un motel di periferia e l'accoglienza riservatele non è decisamente delle migliori ma, nonostante la paura, cerca di mostrarsi quanto più sicura le riesca.
Finchè non si presenta Grizzly, Grizz per tutti e capo della gang.

Grizz è enorme, sul metro e novanta, spalle larghe, insomma è imponente e incute timore, con ha capelli chiari e occhi verdi magnetici. Quello che dice è legge nella gang, se sei leale Grizz ti lascia stare, se fai uno sgarro ti punisce. E' giudice e giustiziere al tempo stesso.
Il suo punto debole? Assolutamente e indiscutibilmente Gin, che da quel giorno in avanti si chiamerà Kit per la gang e per il resto del mondo avrà una nuova identità.
Nella gang tutti usano un nome o soprannome diverso dal nome di battesimo. Nessuno sa il nome degli altri e nessuno deve rivelarlo. Kit nel primo periodo passa il tempo a cercar di capire come potersene andare senza mai fare realmente qualcosa per provarci.

La convinzione che sua madre e Vince non abbiano quasi l'interesse di ritrovarla, la paura iniziale di stare da sola con Grizz e avere il suo permesso per far "amicizia" con il resto del gruppo. I ragazzi non la sfiorano neppure per paura delle conseguenze e le ragazze beh.. diciamo pure che sono quasi tutte indifferenti alla sua presenza tranne una.
Quella di Kit pian piano diventa una prigionia abbastanza libera, sembra un controsenso lo so, ma Grizz l'ha presa per stare con lei, poterla avere accanto, realizzare ciò che lei vorrebbe per renderla felice.
Ne è innamorato anche se il suo modo di dimostrarlo a volte è spaventoso.
Se qualcuno prova a guardarla nel modo sbagliato lui interviene, se qualcuno le risponde male, lui interviene, se qualcuno la tocca e le fa del male, lui si vendica e procura cento volte di più il dolore di chi ha osato farlo.
Grizz fuori dalla stanza 4 e lontano da Kit è paragonabile al demonio, ma in sua presenza e chiusi nelle loro stanze Grizz è l'uomo dei sogni di molte donne e per questo Kit non riesce a non innamorarsi di lui, accetta le restrizioni che le impone riguardo i suoi spostamenti, accetta l'uomo che si nasconde dietro il delinquente.

Dicono che quando una persona rapita si innamori del suo carceriere sia soggetta a sindrome di Stoccolma, nella sinossi leggiamo di manipolazione e se ci soffermiamo a guardare l'età a cui Ginny è stata rapita vi darei anche ragione perchè un'adolescente è più facile da influenzare ma Grizz con la donna che ama è un orso buono, credo che non sarebbe mai stato in grado di farle del male personalmente. Tutto girava intorno a lei una volta arrivata al motel e per questo credo che il personaggio di Ginny si sarebbe innamorata comunque di lui.
Grizz dimostra nel finale di essere un passo avanti a tutti, di aver valutato tutte le opzioni che aveva, di essere corso ai ripari prima ancora che si arrivasse al punto di non ritorno. Ho letto di punizioni davvero orribili persino per me che ogni tanto, anzi spesso, mi ritrovo a pensare a come mi vendicherei in alcuni casi se le persone che ho accanto mi facessero un torto grave e per quel che mi riguarda alcune descritte in questo volume le condivido in pieno. A volte un occhio per occhio o una morte lunga e dolorosa è tutto ciò che le persone si meritano per ciò che hanno fatto per primi. Non sono pazza ma molto vendicativa ed è per questo che capisco il personaggio di Grizz.

La nostra narratrice nel libro è Gin e con lei ripercorriamo ogni sua vicissitudine dal rapimento in poi, vi garantisco che anche lei ne ha passate di cotte e di crude perché essere la donna del capo ha sempre il rovescio della medaglia.
L'autrice è diretta nel raccontarci gli avvenimenti, non ci prepara a ingoiare la pillola ma scrive in maniera cruda e con la ferocia giusta, ed è  semplicemente l'unico modo possibile per rendere credibile la storia e i personaggi. E anche quando penserete di essere arrivate ad aver svelato tutte le carte, avrete ancora qualcosa da scoprire.



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