Le anteprime di Stefania: La stanza segreta degli enigmi di Fabrizio Santi


Chiudiamo la giornata con una recensione in anteprima della nostra Stefania: da buon amante dei thriller ha letto il nuovo libro di Fabrizio Santi, pubblicato quest'oggi da Newton Compton editori. Promosso o bocciato? Scopriamolo!

Titolo: La stanza segreta degli enigmi

Autore: Fabrizio Santi

Editore: Newton Compton Editori

In uscita il: 31 ottobre 2019

Prezzo: € 9,90


Sinossi

Tuscania, Alto Lazio. Giulio Salviati sta aiutando Elena e una sua amica a inventariare la biblioteca di un vecchio maniero di campagna, quando la donna viene aggredita alle spalle da uno sconosciuto. Per fortuna si salva. Rovistando tra gli scaffali, Salviati scopre alcuni libri che parlano di indovinelli ed enigmi storici mai risolti. Tra questi c’è il celebre “Indovinello del re” che, nel XVI secolo, aveva fatto impazzire Rodolfo II di Boemia. La soluzione dell’enigma avrebbe condotto infatti alla leggendaria “Camera di giada”, una camera segreta colma di pietre preziose, teatro di fenomeni prodigiosi. Dopo poco tempo anche il proprietario del maniero scompare senza lasciare traccia di sé. Quando una serie di omicidi coinvolgono persone legate a libri che hanno a che fare con quell’indovinello, Giulio Salviati, scrittore detective, si mette subito all’opera per svelare il mistero. Una rocambolesca avventura lo porterà, insieme a Elena, in una villa medicea a Firenze, poi a Torino e infine tra i canali di Venezia. Che cosa nasconde quell’indovinello indecifrabile? E chi si cela dietro a tutti gli omicidi?




Recensione

“«Salviati, mi consente un’osservazione?» «Dica, commissario». «Ma non sarà che è lei che attira i guai come le calamite con il ferro? Non le basta la vita spericolata dei suoi eroi letterari?» «Come vede, questa volta sono i guai a essere venuti a cercare me».”

Per Giulio Salviati non c’è mai tranquillità.
Impegnato nella lenta stesura del suo prossimo romanzo, si ritrova invischiato in un nuovo intrigo.
Un tentativo di furto con aggressione porta a galla un mistero lungo secoli, un enigma che si protrae nel tempo e ha tenuto occupate molte personalità nel tempo.

Elena e la sua collega Arianna sono state ingaggiate da Arnaldo Piermarini, ex professore universitario  di Filologia germanica e appassionato di arte, per catalogare il contenuto della biblioteca privata della sua famiglia.
È qui che Arianna viene aggredita ed è qui tra questi scaffali colmi di testi che la mente sempre molto sveglia e attenta di Salviati intuisce che il presunto ladro cercava proprio uno di essi. Un manuale di enigmistica ben celato agli occhi meno vigili ma non al nostro scrittore di gialli. Un libro che al suo interno trova uno degli indovinelli più rompicapo la cui soluzione apre le porte alla Camera di giada, e che solo in pochi hanno saputo decifrare.

Nel frattempo iniziano ad accadere fatti strani tra sparizioni e omicidi tutte apparentemente svincolate da qualsiasi legame e che invece sempre e solo Giulio Salviati riesce a vedere il punto di congiunzione.

Fabrizio Santi ci porta in viaggio per l’Italia, da Roma, alla Toscana, fin su a Torino e nella laguna veneziana, e oltre i confini europei. In compagnia del nostro scrittore, di Giulia, dell’immancabile Restelli  e “dell’indovinello del re”, l’autore mette a dura prova le nostri menti tra intrighi, rebus e tasselli da rimettere in ordine.

“«Perché è tanto importante questo enigma se i libri ne riportano altri irrisolti?» «Mah, non si capisce bene, ma sembra che la soluzione sia legata, in qualche strano modo, al segreto della camera di giada». «Una camera di giada?» «Sì, i libri ne parlano pochissimo. Ho dato un’occhiata su internet. Pare che esista una leggenda che narra di una stanza meravigliosa, nascosta in un luogo segreto, le cui pareti sono interamente ricoperte di giada e altre pietre preziose e, al cui interno, avvengono fenomeni straordinari».”

La stanza segreta degli enigmi non è un thriller classico, in primo piano non abbiamo solo la ricerca di un potenziale serial killer ma ad avere maggior risalto è il mistero da sbrogliare e la sua soluzione con diretta conseguenza lo scavare per arrivare alla base della minaccia ed estinguerla.
Giulio Salviati, scrittore di gialli, ha una mente da detective, un’attenzione ai dettagli invidiabile e le sue conoscenze lo portano sempre nella giusta direzione. Ha coraggio e sfacciataggine da vendere, non si lascia scoraggiare da niente e nessuno, anche se questo significa mettere in pericolo se stesso.
In questo thriller c’è adrenalina mixata a riflessione, c’è cultura ben sfumata con la fantasia di uno scrittore talentuoso attento anche alle piccolezze.

L’autore ancora una volta mi ha conquistata, è stato difficile seguire i suoi ragionamenti che spaziano in vari ambiti e ti portano a voler approfondire le nozioni apprese, a guardare con occhio diverso ciò che ci circonda, trasformando la sua opera anche in un testo di informazione.

Ho solo un appunto da fare e che ahimè mi ha lasciata un po’ amareggiata: da un thriller mi aspetto anche buchi nell’acqua, ostacoli che si mettono di traverso e rendono più difficile la vita dei protagonisti, mentre qui ho trovato troppa linearità, troppa semplicità nel collegare un fatto all’altro o una persona con l’altra, anche i fatti più apprensivi si risolvono con in modo elementare per certi versi. Mi è mancato il poter stare sul filo del rasoio, l’inquietudine di vivere pagina dopo pagina le vicende. Insomma, mi sono mancata quelle cinquanta/sessanta pagine presenti nei titoli precedenti e che qui invece non ci sono e magari potevano essere utili.

Nel complesso è un buon prodotto, si legge molto velocemente, lo stile dell’autore è ricercato ma allo stesso tempo di facile lettura e le caratterizzazioni accurate.
Ed ora, cosa dobbiamo aspettarci per Giulio Salviati?

Commenti

  1. Ringrazio per la garbatissima recensione. Prenderò sicuramente in considerazione l'osservazione sulla eccessiva "linearità" degli eventi narrati. Spero di essere ancora recensito da voi e ovviamente di ricevere pareri benevoli. Un cordiale saluto a tutte, Fabrizio Santi

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