Review party: "Heimaey" di Ian Manook


Buongiorno Disastri, iniziamo la giornata con un review party: nei giorni scorsi la nostra Barbara ha letto "Heimaey" di Ian Manook, pubblicato da Fazi Editore. Scopriamo insieme cosa ne pensa!


Titolo: Heimaey

Autore: Ian Manook

Editore: Fazi Editore

Genere: Thriller

Prezzo: € 12.99

Data di pubblicazione: 10 ottobre 2019



Sinossi

Kornelíus, un poliziotto islandese possente come un troll, che canta musica folkloristica in un coro di donne, trova un cadavere in una solfatara, spellato dal ventre in giù. Mentre cerca una spiegazione per quel delitto associato a uno strano rituale, è anche alle prese con la mafia lituana, a cui deve dei soldi; per estinguere il suo debito, s’impegna a ritrovare due chili di cocaina rubati da un mozzo durante una transazione in mare. Negli stessi giorni, giunge in Islanda il giornalista Jacques Soulniz: quarant’anni dopo aver visitato l’isola con un gruppo di amici, vi fa ritorno con la figlia Rebecca, la sua ribelle Beckie, con la quale cerca di riallacciare un rapporto compromesso. Sin dalle prime tappe, però, il loro soggiorno prende una piega inaspettata: l’uomo è inseguito dalle ombre del suo passato e sembra avere un conto in sospeso con quelle terre misteriose, che hanno in serbo per lui un’implacabile vendetta. Le strade di Kornelíus e Soulniz si incroceranno in un gioco crudele orchestrato dal destino.
Dopo le steppe mongole della trilogia di Yeruldelgger, Ian Manook ci accompagna in Islanda, fra ghiacciai, vulcani, antiche leggende, scogliere impervie a picco sul mare: un paese di una bellezza abbagliante, modellato dalla collera millenaria dell’oceano. Un’Islanda arcana e luminosa, in cui dietro ai paesaggi immacolati si celano traffici illeciti di ogni sorta. Un thriller dal ritmo serrato, con personaggi indimenticabili e un’ambientazione unica: Ian Manook è tornato e non deluderà i suoi molti fan.



Recensione

Un viaggio progettato per ricucire il rapporto con la figlia Rebecca si trasforma per Soulniz, un giornalista francese, in un incubo; sulle onde dei ricordi di un viaggio simile compiuto quarant'anni prima con degli amici, decide di visitare l'Islanda in lungo e in largo, ma il suo rapporto disastroso con Beckie reso così dalla morte della moglie di cui lei lo ritiene responsabile, rende faticoso qualsiasi tipo di interazione e discorso tra loro. Rebecca reagisce infatti con fastidio e astio a qualsiasi tentativo di dialogo, e trincerata nella sua musica e nel suo silenzio cerca in ogni modo di sfidare e indispettire il padre.

Tutto diventa ancor più difficile già in aeroporto, quando Soulniz trova un biglietto infilato sotto il tergicristallo della macchina, e se a una prima impressione pare uno scherzo di cattivo gusto, il perdurare di tali episodi lo convince di essere osservato e di essere in pericolo per un motivo che non riesce a spiegarsi e che sembra essere collegato al passato e a un incidente avvenuto nel suo viaggio precedente.

Una sera in un bar, dopo l'ennesimo scontro con Rebecca, conosce un poliziotto del luogo, Kornelius.
Con una storia molto simile di fallimento matrimoniale e di rapporti burrascosi con le figlie, i due si ritrovano a confidarsi davanti a numerose birre. Quando tutto per Soulniz si complica e la vacanza si trasforma in una corsa contro il tempo e la morte, ricorre all'aiuto del poliziotto, che per un bizzarro e complicato numero di coincidenze si ritrova molto più coinvolto di quanto vorrebbe.

Kornelius, infatti, ha dei conti in sospeso con un trafficante lituano e per estinguere tale debito decide di aiutarlo a recuperare un pacchetto contenente della droga che gli è stato sottratto. In contemporanea si ritrova a dover risolvere un caso di omicidio particolare e legato a delle strane superstizioni islandesi.

Tutto è però indissolubilmente collegato e in uno strano intreccio di situazioni e personaggi emersi dal passato, nuovi e vecchi rancori, realtà e credenze popolari conosciamo a fondo i protagonisti e tutte le persone che fanno parte della loro vita.

I personaggi, principali e secondari, sono ben delineati; ognuno di loro è infatti descritto senza risparmiare le imperfezioni caratteriali e prestando particolare attenzione agli egoismi e al loro modo di rapportarsi con gli altri e con le situazioni che gli si presentano.

Kornelius si ritroverà a fare i conti non solo con tutti i problemi legati al lavoro e al suo modo inusuale di risolvere i casi, ma anche con tutte le donne della sua vita e con cui non riesce ad avere un rapporto solido e duraturo. Soulniz invece dovrà affrontare Rebecca e cercare di recuperare un rapporto che sembra ormai destinato al fallimento, riportare a galla un passato ormai dimenticato e andare avanti con la propria vita.

In un paese dominato dal fuoco e dal ghiaccio, con una natura selvaggia e quasi incontaminata a far da sfondo e descritta minuziosamente tanto da riuscire a immaginare tutto benissimo, questo thriller incentrato sull'occhio per occhio, ti aggancia e ti tiene sospeso in attesa del finale, della scoperta di ogni segreto e verità nascosta.

Quindi cari disastri amanti dei thriller, è un libro che consiglio non soltanto a chi ama la suspense ma anche a chi ama i libri con descrizioni minuziose della natura e dei paesaggi. Buona lettura!!


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