Le recensioni di Elisa: Le Lettere d’amore di Esther Durrant di Kayte Nunn


Con Elisa parliamo di un romanzo edito Newton Compton Editori, Le lettere d'amore di Esther Durrant di Kayte Nunn.

Titolo: Le lettere d'amore di Esther Durrant

Autore: Kayte Nunn

In uscita il: 28/11/2019
Prezzo: € 4,99


Sinossi

Isole Scilly, 1951. Esther Durrant, una giovane madre, viene internata per volere del marito. La struttura, situata nelle remote isole a sud della Cornovaglia, rischia di trasformarsi per lei in una prigione. Ma grazie alla gentilezza del dottor Richard Creswell, uno psichiatra con idee all’avanguardia, quel luogo sembra trasformarsi in un rifugio per Esther. 
2018. La scienziata marina Rachel Parker si imbarca per un progetto di ricerca nei mari inglesi, quando un violento temporale la costringe a trovare riparo su un’isola. Qui, il ritrovamento di una valigia piena di lettere cambierà per sempre il suo destino. La dolcezza e la passione di quelle parole scritte più di cinquant’anni prima, infatti, spingono Rachel a indagare per ricostruire tutta la storia di Esther e del periodo che ha trascorso in quelle isole. E i segreti che emergeranno dal passato avranno ripercussioni, a distanza di mezzo secolo, sulla vita della stessa Rachel.

Recensione

Due linee temporali e due donne caratterialmente agli antipodi si delineano nel racconto di un’unica storia, quella di Esther, svelata e chiarita a poco a poco attraverso i suoi ricordi, gli occhi di Richard Creswell e le lettere dimenticate in una vecchia valigia.

“John non l’avrebbe mai stupita (che le procurasse gioia era ben più di quanto si potesse ragionevolmente sperare) ma Esther sapeva che altre donne se la passavano molto peggio.”

Con questa frase si apre il primo spiraglio di comprensione verso la situazione di una donna depressa, lasciata dal marito nel bel mezzo dell’oceano in compagnia di ex soldati affetti da disturbo post-traumatico e di uno psichiatra dalle idee all'avanguardia che lei percepisce più come un nemico che come un medico.

In questa storia si affrontano diverse tematiche delicate, primo tra tutti lo stigma della malattia mentale, con una delicatezza ammirevole, ma soprattutto con una grande ricerca e una valida preparazione, anche dal punto di vista clinico. La malattia viene vissuta attraverso il punto di vista della protagonista, ma anche vista con gli occhi degli altri personaggi, distribuita nei due periodi storici in cui il romanzo si sviluppa, permettendoci di vedere quanto l’approccio a questo tema sia cambiato negli anni. Il personaggio di Esther appare come una donna debole, schiacciata da responsabilità e da un mondo che non le appartiene, che passo dopo passo, ritroverà la forza e saprà apprezzare la sua vita, anche se non nei termini di perfezione che credeva necessari.
Rachel, all’opposto, appare come una donna forte, incredibilmente indipendente, che non ha bisogno di nessuno per completare una vita professionale piena di soddisfazioni, vagabondando per il mondo ogni volta che un legame si presenta all’orizzonte. Ma anche in questo caso, scavando in profondità, si evidenziano fragilità e solitudini ben corazzate, che si esternano nella scoperta della storia di Esther e nella quotidianità della vita sulle Isole Scilly.

Ho apprezzato la capacità di creare personaggi sfaccettati, complessi, ognuno con i propri limiti, rispecchiandomi in particolare in Richard, testardo e dedito ai suoi pazienti, un combattente innamorato della medicina costretto a fronteggiare la dura realtà di un mondo in cui la malattia psichiatrica era più un marchio da porre che un’occasione di curare.

“Credo di essere attratto dalle cose che si rompono. Da bambino adoravo riparare, aggiustare, restaurare. Mi piace ancora farlo, ma con le persone, anziché con i giocattoli.”

Meno affascinante, ma è possibile che sia tratti di una precisa scelta stilistica, la narrazione contemporanea, che nonostante la prosa schietta e ben delineata, rimane un po’ più banale e più legata al classico romanzo rosa, in cui il personaggio schivo e solitario si apre lentamente alle possibilità della vita e dell’amore.
Un libro da consigliare, una lettura piacevole senza essere troppo impegnativa, ma con quel tocco di mistero e sfida che la rende qualcosa di più di un romanzo d’amore.




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