Le recensioni di Cecilia: Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron



Cecilia aveva questo libro nella sua libreria in attesa di esser letto. Il momento è arrivato proprio nei giorni scorsi e... Vi lasciamo la sua recensione a Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron, edito Adelphi.


Titolo: Un giorno questo dolore ti sarà utile

Autore: Peter Cameron

Editore: Adelphi 

Data di pubblicazione: 7 aprile 2020


Sinossi

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato «Quella sera dorata», chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l’aria del tempo.

Recensione

Un giorno questo dolore ti sarà utile ci racconta una piccola parte della vita di James, un diciottenne come molti, spaventato dal cambiamento e con un’idea del mondo, e soprattutto dei suoi coetanei, molto pessimistica. Galleggeremo fra i pensieri del protagonista, facendo visita con lui alla deliziosa Nanette, la nonna, avventurandoci nelle sue paure e nelle scoperte di ogni giorno. 
Il romanzo è ambientato tra il Maggio e l’Ottobre del 2003, a New York. Quindi questo ci deve già far pensare che in quell’anno siano successe grandi cose al ragazzo. Importanti. Per lui, la sua crescita e la sua formazione. Il romanzo è una sorta di diario. La storia inizia a Luglio, e durante la narrazione abbiamo dei flashback di Maggio, fino a concludere la storia ad Ottobre. 

I due protagonisti principali sono James e Nanette. Con una cornice familiare particolare, la madre di ritorno dalla luna di miele del terzo matrimonio, tornata lasciando il nuovo marito a Las Vegas, la sorella Gillian e il padre che vede raramente. James lavora per la madre nella sua galleria d’arte, annoiato dal passare dei giorni, l’unico rapporto umano che ha è quello con John, amico e collega.
James è annoiato dai ragazzi della sua età, passa il suo tempo cercando case lontane da New York. Le sue vere passioni sono l’arte e la lettura, vorrebbe stare spesso solo, magari nella casa che immagina di comprare, a leggere e visitare musei.

Io mi sento me stesso solamente quando sono solo. Il rapporto con gli altri non mi viene naturale: mi richiede uno sforzo.

Nanette, invece, è l’altra figura che vediamo più spesso durante l’arco della narrazione. È la nonna, a cui non piace essere chiamata “nonna”, preferisce “Nanette” per il suo passato nel mondo dello spettacolo. È una figura molto importante per James, per dirla a parole sue “la persona che mi conosceva meglio al mondo”. Capace di dare consigli, senza giudicare, e di capire il nipote senza che lui parli. Una figura davvero essenziale per la crescita del protagonista.

“Ma sai… godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore.”

La storia procede fluida, incalzante. Cameron ha uno stile di narrazione capace di attrarti e di coinvolgerti totalmente. Riesce a mettere in evidenza una realtà dei nostri giorni, con cui spesso i ragazzi si ritrovano a lottare. E lo fa in un modo così “semplice” da renderti impossibile non pensare che sia capitato anche a te, all’età di James di fare certi pensieri, di avere certe paure, di provare le sue angosce. È molto facile immedesimarsi, se non rivedersi, nella realtà della storia, cosa che, personalmente, ritengo indispensabile per poter apprezzare veramente un buon libro. In più è di immediata comprensione lo scorrere dei pensieri di James, spiegati ed elaborati benissimo. Pensieri che ti resteranno cuciti addosso. James è un personaggio, con una storia, ammirabile ed indimenticabile. Almeno per me non sarà uno di quei libri semplici da rimuovere. E menomale. Questo libro racchiude delle lezioni di vita essenziali. 
È uno di quei romanzi che leggerei e divorerei altre mille volte.
Inoltre lo stile dello scrittore non è lento, sebbene descrittivo in alcuni passaggi, ma questo fa solo capire che, sì, si può viaggiare anche stando comodamente seduti a leggere.



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