Le Recensioni di Mrs. Willer: "Cavalli Selvaggi" di Cormac McCarthy


Siamo arrivati all'ultima presentazione... forse! Mrs.Willer ci porta in Texas, negli anni 50, per la sua recensione di presentazione. Scopriamo cosa ne pensa di "Cavalli Selvaggi" di Cormac McCarthy, pubblicato anni fa da Einaudi.


Titolo: Cavalli selvaggi

Autore: Cormac McCarthy

Edizione: Einaudi

Prezzo: 11,50 euro

Genere: Western

Data di pubblicazione: maggio 1992



Sinossi

Primo libro della Trilogia della Frontiera, Cavalli selvaggi narra la storia di John Grady, un sedicenne con la passione per i cavalli che vive in Texas durante gli anni ‘50 e che con il suo migliore amico Rawlins decide di partire verso le grandi terre della frontiera e del Messico. I due si troveranno ad affrontare omicidi, questioni amorose e a scontrarsi con la polizia messicana. I due ragazzi vivranno tutto ciò in nome della loro passione per i cavalli, la terra e la libertà.




Recensione

John Grady ed il suo migliore amico Rawlins partono per il Messico a cavallo con il sogno di vedere le grandi terre della frontiera. Arrivati in Messico però si troveranno di fronte ad una paese bellissimo ma crudele in cui John Grady riuscirà addirittura a trovare l’amore.

John Grady ha sedici anni, è un ragazzo Texano abbandonato dalla madre aspirante attrice e con la grande passione per i cavalli con il sogno di poter raggiungere le vaste pianure messicane. E’ il classico cowboy che popola l’immaginario comune,duro, silenzioso, introverso e pratico. Rawlins al contrario parla molto e tende ad adattarsi meno alle situazioni difficili ed i due insieme compensano la narrazione che risulta così meno pesante.

I temi principali di questo libro sono soprattutto l’amore per la terra, la libertà ed i cavalli di cui si hanno ampie descrizioni in quest’opera.

Questo libro ha mio parere è un classico che chi ama il genere western non può assolutamente perdersi. McCarthy è un maestro nel creare le ambientazioni che ricordano quasi i film di John Ford, leggendolo si ha l'impressione di trovarsi davvero fra le lande polverose del sud ovest statunitense. I personaggi sono molto ben caratterizzati e ben descritti, l’unica pecca di quest’opera è a mio parere la narrazione molto asciutta che potrebbe per molti risultare noiosa.

McCarthy infatti, impiega pagine intere solo per descrivere un'azione od un paesaggio rendendo così tutto molto più lento. Questo stile di scrittura ha fatto sì che lo scrittore venisse spesso paragonato ad Hemingway. Nel complesso però è veramente una storia buona, non mancano colpi di scena e scene drammatiche che portano il lettore ad amare sempre più i due sfortunati protagonisti.


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