Le recensioni di Yaya: "Il problema è che mi piaci" di Paola Servente


Ora tocca a Yaya! Nei giorni scorsi ha letto il libro di debutto di Paola Servente, pubblicato da Newton Compton editori. Come avrà trovato


Titolo: Il problema è che mi piaci

Autore: Paola Servente

Editore: Newton Compton Editori

Data uscita: 4 marzo 2020

Prezzo: € 1.99


Sinossi

Le cose non sono mai state troppo semplici per Nora, un’insegnante di musica in una prestigiosa scuola privata, che cresce da sola suo figlio di cinque anni, Michelangelo.
Può contare solo su sé stessa, perché Filippo, il padre di suo figlio, vive a Santo Domingo, terrorizzato all’idea di diventare una persona adulta e responsabile. Nora però ha mantenuto con lui un legame forte, nella speranza che un giorno la loro famiglia possa riunirsi definitivamente. Ma quando la scuola rischia la chiusura, le preoccupazioni di Nora si moltiplicano. Possibile che la sfortuna abbia deciso di perseguitarla? Oppure il destino le sta dando una seconda opportunità? Nella sua vita piomba Alessandro, consulente aziendale e papà di una delle sue alunne, che si offre di studiare un piano di rilancio per salvare l’istituto e che la vuole nel suo team di lavoro. Il fatto che sia terribilmente affascinante di sicuro complica le cose… Se vuole davvero fare ordine una volta per tutte nella propria vita, Nora dovrà imparare a fidarsi del proprio cuore.




Recensione

“Il problema è che mi piaci” mi è piaciuto davvero tanto, mi ha fatto ridere, sorridere, sognare, e in alcuni momenti anche piangere oltre che riflettere.
La bellezza di un libro sta proprio in questo secondo il mio punto di vista.
Tra le pagine di questo romanzo abbiamo la possibilità di conoscere Nora, madre single, insegnante di musica in una scuola privata, il Santa Chiara a Rapallo.
Nora è una donna in gamba, che nella sua giovane vita ha amato intensamente un solo ragazzo, Filippo, fratello della sua migliore amica. Sono cresciuti insieme, si sono vissuti, il loro rapporto è stato un crescendo che ha dato come frutto poi un dono bellissimo: un bambino solare, divertente, spigliato e dolcissimo che vi farà battere fortissimamente il cuore.
Nonostante l’amore sia stato il collante della loro storia, questa non ha avuto però il solito lieto fine. Filippo l’ha lasciata sola ad accudire il figlio Michelangelo andandosene a Santo Domingo.
Il tempo trascorso lontani, però, non ha minato minimente il loro affetto, anzi tra loro continua ad esserci una sorta di catena che li lega ma senza davvero unirli e che al tempo stesso impedisce ad entrambi di vivere altri rapporti.
Nessuno dei due ha rinunciato veramente all’altro e da sempre Nora non fa altro che aspettare il suo ritorno per riunire la famiglia e poter vivere finalmente insieme.
"La gente da fuori vede quello che è facile vedere: un padre che abbandona una famiglia, una donna debole che pur di non perderlo lo perdona, una donna ancora innamorata che vive per quell’unica notte all’anno”.
Ed eccola accontentata. Fil ha deciso di tornare a Rapallo, dopo quattro anni di lontananza. Cosa vuol dire tutto questo? Ha finalmente compreso ciò che vuole? È disposto ad impegnarsi e dare vita a quella famiglia già creata con Nora?
"Non sono innamorata di lui. Non so neppure bene chi sia diventato in questi quattro anni. Ma sono legata a lui. Ed è un legame che non sono pronta a sciogliere, ne ho ancora bisogno.Così come ho la necessità di mangiare e di dormire, ho bisogno di sapere che quel filo ci unisce ancora. Gli rimprovero solo di essere così lontano. Fisicamente troppo lontano da noi".

"Con Fil è così, tutto passa ma non noi due.Non del tutto, mai. C'è qualcosa che ci lega, al di là di Michi. É qualcosa di così forte da tenerci uniti ed è qualcosa di così fragile da tenerci separati.Ed è la stessa identica cosa che ci ha fatto innamorare e che ci ha fatto lasciare: si chiama "empatia".Siamo nel cuore e nella testa l'uno dell'altra.Ci vogliamo così bene che quando lui sentiva di dover scappare,io in qualche modo l'ho capito,ho sentito ciò che provava e ho visto con i suoi occhi la sua vita he gli sfuggiva.Certo, l'ho odiato.Ma ho compreso che andarsene era la sua strada per continuare ad amarci.Così quell'odio è durato poco.E il mio perdono è arrivato presto".
Le vacanze di Natale sono ormai alle porte e problemi e pensieri affaticano la nostra protagonista. La scuola in cui insegna si trova in seria difficoltà tanto che il suo futuro è buio e incerto.
A complicare la situazione già di per se difficile ci penserà Alessandro, uomo carismatico, arrogante, e decisamente sexy, ma anche dolce e profondo; è il consulente aziendale e padre vedovo di una delle sue alunne, incaricato di salvare la scuola, in cui lei lavora.

Tra i due nasce sin da subito qualcosa, ma Nora è riluttante a cedere ad ogni forma di avance. Nonostante lei stessa sia fortemente attratta da Alessandro,non riesce a concedergli spazio, ha paura, non vuole lasciarsi andare.
Come è ovvio, però, quando meno ce lo aspettiamo la vita ci porta su un sentiero che non avremmo mai scelto e verso un futuro che non avremmo mai immaginato.

Arriva un momento in cui facciamo il bilancio di ciò che siamo, di ciò che vogliamo, e di conseguenza anche di ciò che invece avremmo voluto realizzare. Capiamo di essere rimasti attaccati ad un amore ormai finito, ad un passato che ormai non c’è più, perché questo fa meno paura dell’imparare ad andare avanti, ricominciare, mettersi in discussione, e in gioco per qualcosa di ancora più bello e profondo. Ed è ciò che Paola Servente attraverso la storia di Nora ci fa capire.

Ci da la possibilità di scoprire tra le pagine le paure, le speranze, i dolori della nostra protagonista; ci permette di entrare in sintonia con lei, fornendoci ciò che è necessario per decidere se apprezzarla oppure no.
Ho adorato Nora e Alessandro insieme, i loro scontri sono frizzanti, divertenti e serrati. Vi faranno ridere ed emozionare, o per lo meno è questo quello che è successo a me.
Bellissimi ancora secondo il mio punto di vista sono i personaggi secondari, che hanno un ruolo davvero importante in questa storia.
Paola Servente attraverso questa storia ci regala una lettura scorrevole, ricca di emozioni, phatos, divertente e spensierata.

Quindi non mi resta che ringraziarla, dicendole che è stato bello per me ritornare tra i banchi della scuola media, e rivivere attraverso gli occhi della 2°B quegli anni con i problemi ad essi connessi, le dinamiche, i compiti in classe e le recite di Natale. Questa bellissima storia d’amore, rinascita e famiglia merita di esser letta. Non mi resta che augurarvi buona lettura, mie care disasters.
"perché coerente non è quello che si fa, ma come si è"

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