Le anteprime di Viola: Fighting solitude – Incontro con la solitudine di Aly Martinez
Recensione in anteprima per "Fighting solitude – Incontro con la solitudine" di Aly Martinez.
Indovinate chi ha avuto il piacere di leggerlo nei giorni scorsi? La nostra Viola! Ecco la sua recensione per il titolo edito Triskell Edizioni.
Titolo: Fighting solitude – Incontro con la solitudine
Serie: On the ropes #3
Autrice: Aly Martinez
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Contemporaneo
Data di pubblicazione: 21 maggio 2020
Prezzo: ebook € 4.99 - cartaceo € 12.00
Sinossi
Ero nato per lottare. Abbandonato dai miei genitori, ho passato la vita a forgiare il mio cammino, un cammino guidato dai pugni e lastricato di dolore.
Intoccabile sul ring, ho distrutto chiunque mi trovassi davanti, ma le mie vittorie si limitavano a quello. Fuori dalle corde continuavo a deludere le persone che mi amavano. Inclusa la mia migliore amica, Liv James, l’unica che avrei protetto a costo della vita.
Anche se non la meritavo, Liv non ha mai smesso di credere in me. Non si è mai arresa. Non ha mai mollato. Dopotutto, lei capiva ciò che avevo perso, perché lo aveva perso anche lei.
Liv era tutto per me, ma non era mai stata davvero mia.
Ma le cose sarebbero cambiate.
Avevo perso il mio primo amore, ma mi rifiutavo di perdere la mia anima gemella.
Ora sto per affrontare una delle battaglie più difficili della mia vita.
Sto lottando per diventare l’uomo che lei merita.
Sto lottando contro la solitudine dei nostri passati.
Sto lottando per lei.
Recensione
Cari Disastri, voi non potete capire la mia felicità dopo aver letto il messaggio whatsapp con scritto “Violaaaaaa a fine mese arriva la Martinez con Q!!!” e la mia sincera somiglianza con Quarry nel rispondere con due sole parolacce.
Quarry è l’ultimo dei fratelli Page, lo abbiamo conosciuto con i suoi nove anni, il linguaggio da scaricatore di porto e il carattere fumantino; volendo fare un paragone, Q si infiamma molto prima di un fiammifero e quando succede la rabbia gli fa fare passi falsi che lo portano sempre a finire nei guai o a scontare una punizione.
La prima parte del libro ci porta a ripercorrere la sua crescita ricordando i punti salienti dei precedenti volumi, quelli che più hanno segnato la famiglia Page ma che in lui han lasciato cicatrici maggiori data la giovane età. Seppur strafottente e sempre pronto ad alzar le mani e scatenare risse si è sentito inutile quando i suoi fratelli, la sua famiglia, aveva bisogno di un aiuto che un ragazzino non poteva dare, era troppo piccolo per poterle affrontare fisicamente anche se a parole ci ha più che provato.
Il loro trascorso ha segnato tutti ma la paura di Quarry di perdere le persone che ama senza poter far nulla o arrivare troppo tardi per essere d’aiuto lo accompagnano sempre, come se si aspettasse che qualcosa di brutto prima o poi arrivi trovandolo impreparato e impossibilitato ad aiutare anche ora che è grande e grosso.
La “on the ropes” è stata la sua valvola di sfogo negli anni anche se all’inizio Q ha fatto di tutto per esser espulso dalla palestra. Prendere a pugni due bulletti appena fuori dalla struttura il primo giorno è stato il primo tentativo ma aveva una buona ragione per farlo: i due stavano dando fastidio a Liv, una ragazzina che avrà avuto si e no la sua stessa età.
Indovinate chi è suo padre? Leo James, il capo sicurezza assunto da Slate e Till.
Liv vive con suo padre e la matrigna a Chicago, a tre ore da Indianapolis, e ogni scusa è buona per accompagnare suo padre al lavoro alla palestra. Liv ha capelli e occhi scuri con lineamenti latini, le piace essere sempre carina perché nonostante si incavoli quando le dicono che è una ragazza, sostanzialmente lo è e le piace vestirsi come tale e infilare le cuffiette e ascoltare musica è la sua àncora di salvezza. Il suo punto debole è il silenzio, un evento l'ha stravolta così tanto che il silenzio per lei è kriptronite, obbligandola a sentirsi a suo agio solo con una musica di sottofondo anche quando va a dormire.
Diventare amici per Liv e Quarry è più facile del previsto, fare i dispetti nel corso degli anni alle spalle degli altri pugili è il loro divertimento anche se una volta scoperti la punizione è solo di Quarry. Sentire che il loro legame cresce e muta ma non volerlo confessare per paura che l’altro non corrisponda e decidere di volerci essere sempre uno per l’altro porta Liv a voler imparare la lingua dei segni per continuare a comunicare con Q e i suoi fratelli e farne un lavoro da grande.
Quando la vita ha stravolto Q, Liv era sempre pronta a sostenerlo nell’unico modo che conosceva abbracciandolo dalla schiena e aspettare che si sfogasse fin quando Q ha cambiato le carte in tavola facendo per entrambi una scelta sbagliata.
Liv non va più col padre in palestra, Liv non vuole più aver a che fare con Q fino a quando Quarry,divenuto famoso nel mondo della boxe, finisce sulle copertine delle riviste sportive annunciando che diventerà presto e a tutti gli effetti sordo come suo fratello maggiore. Il temere il silenzio che dovrà affrontare il suo migliore amico come se fosse lei a dover subire la perdita dell’udito, la spinge a volerlo raggiungere e scoprire che al contrario di lei l’accettazione di quello stesso silenzio da parte di Quarry è l’unica cosa che non li accomuna e con quel rientro in scena scopre anche che Quarry è... shhh non ve lo dirò mai!
Mi fermo qui e lascio a voi scoprire cosa succederà.
Può mai finir liscio quando si tratta della famiglia Page?
Aspettavo Quarry, aspettavo di scoprire cosa l’autrice avrebbe tirato fuori dal cilindro per stupirci insieme a lui e non ne sono affatto rimasta delusa.
La storia necessita di portarci un Quarry maggiorenne e mostracelo come cambia dall’inizio alla fine, come riesce ad essere la versione migliore di sé. Tranquille le parolacce restano, è solo un giovane uomo che spaventato dal passato deve farci i conti e accettare di fare del suo meglio per proteggere la sua famiglia e vincere quel senso di solitudine che di norma sceglie per non deludere gli altri o perché non soffrano a causa sua.
Quarry e Liv sono adatti uno all’altra anche se uno abbraccia il silenzio mentre l’altra lo evita come la peste. Si equilibrano, si compensano e si proteggono a vicenda.
Grazie all’ampio arco temporale per rendere realistica la trilogia vediamo stralci delle vite dei fratelli Page e un paio di colpi di scena non mancheranno di lasciarvi a bocca aperta.
P.S. per la cronaca sto cercando di recuperare i film di Rocky Balboa e arrivare al quarto film indicato come preferito dall’autrice.
P.P.S... che fatica superare i primi due film!
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