Le Recensioni di Francesca: "La felicità dei giorni perduti" di Nicoletta Kiss


"Ammetto di essere un’anima perdutamente romantica e che la prima cosa che mi ha colpita di questo romanzo è stata la copertina: struggente, malinconica e velata di quel fascino anni '20 che trovo irresistibile."
Inizia così la recensione di Francesca per "La felicità dei giorni perduti" di Nicoletta Kiss, edita Giunti Editore.
Scopriamo come continua...

Titolo: La felicità dei giorni perduti

Autore: Nicoletta Kiss

Edizione: Giunti editore

Prezzo: cartaceo €16.90 ebook €9.90

Genere: Romance,fiction storica,narrativa

Data di pubblicazione: Marzo 2020



Sinossi

Inizia un viaggio a ritroso che la porterà prima nella romantica Vienna, poi nell’affascinante Budapest degli anni ‘50, sulle orme di un amore impossibile e di un segreto mai svelato.Budapest 1949: in un fumoso caffè, il giovane pittore István vede per la prima volta la bellissima Rebeka, seduta da sola a un tavolo con in mano una sigaretta, e rimane folgorato da quella bocca sensuale e quegli occhi fieri. Impossibile resistere alla tentazione di prendere foglio e matita e farle subito un ritratto. È l’inizio di una storia d’amore travolgente quanto contrastata, passionale e piena di ostacoli, tra l’impetuosa Rebeka, di famiglia altolocata, che coltiva il sogno di diventare attrice, e lo squattrinato studente di pittura István, insofferente alle regole del regime comunista. Soprattutto quando la famiglia di Rebeka cade in disgrazia, e la ragazza si troverà divisa tra la passione per il pittore e la sicurezza che le offre il professor Breitner, maestro di István e uomo di potere…Berlino 2017: Anna è una gallerista di successo con una lunga relazione a distanza con Michael, proprietario di una galleria d’arte a Vienna. Quando scopre di essere incinta, proprio lei che non ha mai desiderato figli, cade in una profonda crisi, mettendo a rischio il rapporto col compagno. È proprio allora che un avvocato venuto da Budapest le consegna un meraviglioso ritratto femminile di un celebre artista ungherese. Ma il misterioso dipinto ha molto più in comune con il drammatico passato della sua famiglia di quanto Anna possa immaginare…




Recensione

Ammetto di essere un’anima perdutamente romantica e che la prima cosa che mi ha colpita di questo romanzo è stata la copertina: struggente, malinconica e velata di quel fascino anni '20 che trovo irresistibile.Le pagine al suo interno non sono state da meno perché la storia è ricca di elementi tipici di queste narrazioni, cioè amore, guerra, gelidi inverni e struggimenti degni della miglior soap opera.

Anna è una gallerista di successo, a quasi 40 anni vive da 20 una relazione con Micheal, un uomo sposato, incapace (of course) di lasciare la moglie. Per molto tempo Anna ha creduto di essere felice di questa situazione non desiderando, per sé stessa, un percorso troppo borghese e pieno di cliché.
Ogni cosa viene stravolta con un notizia inattesa e indesiderata: aspetta un figlio da Micheal. E nel contempo inciampa nell’opera (inconsueta per il suo stile) di un noto artista ungherese, Istvan Szabo'.

Anna è chiamata a indagare sulla donna del ritratto, la sua nonna materna Rebeka fuggita dalla guerra civile ungherese. Il passato che Rebeka si lascia dietro è difficile e pieno di rimpianti ma Anna capirà, grazie alla nonna, che una donna sa sempre reinventarsi e ripartire, anche da sola, specie se una nuova vita sta per nascere.

Ho amato molto Anna, coi suoi tormenti e le sue fragilità. Diversamente, Rebeka è sì, una grande eroina ma ricalca troppo Madame Bovary, uno dei personaggi letterari che più mi istiga le coronarie.
Il punto è: quando si smette di essere ambiziosi? In quale istante della nostra vita iniziamo ad “accontentarci"? Ma soprattutto saremo mai felici se ci accontentassimo?

Nel tormento della storia tra Rebeka e Istvan si delinea ben chiara una cosa. E cioè che la felicità non è roboante, non è estatica. Al contrario è semplice come un gesto appena accennato, come un sorriso. Come acqua che ci scorre nelle dita.


Commenti

  1. Vero, la copertina è meravigliosa: struggente al punto giusto e con aria sognante.
    Una curiosità ... Madame Bovary lo hai letto e non ti è piaciuto il romanzo oppure ti "istiga le coronarie" sapendo la storia? Perché io faccio parte di coloro che non vogliono leggere il romanzo perché non mi piace il personaggio in partenza... ma forse parto prevenuta (??)

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  2. Ciao Francy e grazie per aver letto la mia recensione. Ho parlato di Madame Bovary nel tag sui sentimenti postato qui da noi lo scorso 27 aprile. Purtroppo è proprio il suo personaggio che non riesce ad essere simpatico:troppo pathos,troppo drammi,troppo poco incisivo il suo modo di reagire. Tuttavia ti consiglio di leggerlo perché è un grande classico e da essi c'è solo da imparare. Ti abbraccio. A presto.

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