Le Recensioni di Cecilia: "Presenza oscura" di Wulf Dorn


Recensione thriller per Cecilia. Vi parliamo di "Presenza oscura" di Wulf Dorn, edito Corbaccio 2019.


Titolo: Presenza oscura 

Autore: Wulf Dorn 

Edizione: Corbaccio 

Prezzo: €9,99 

Genere: Thirller 

Data di pubblicazione: 29 Agosto 2019 



Sinossi

Il mio nome è Nikka.
Mi hanno uccisa.
Ma questo è solo l'inizio.


Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla…
Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica? 




Recensione 

Ho amato Wulf Dorn nelle mie varie letture, è uno dei miei scrittori preferiti quindi mi ha fatto davvero molto piacere riaverlo nella mia libreria e poterlo recensire. 
Ma partiamo dall’inizio. 

Zoe e Nikka sono migliori amiche da una vita, sanno tutto l’una dell’altra – sicuro? – si sono scambiate un braccialetto dell’amicizia impossibile da togliere, a meno che non venga tagliato con delle forbici molto affilate. Non viene via in altro modo. E, credetemi, questo è un dettaglio importantissimo. 

La sera di Halloween in città apre un nuovo locale e Zoe riesce a convincere l’amica ad andare alla festa. Qui qualcuno attenta alla vita delle due ragazze. Nikka rimane uccisa per ventuno minuti, durante i quali il suo cuore smette di funzionare ma, stranamente, il cervello no. Nikka infatti si ritrova in un luogo oscuro e spaventoso, incontra persone, sente presenze spaventose e poi più niente. Finiti i ventuno minuti Nikka è in coma. Si risveglia in ospedale ed incontra il suo salvatore, il DJ che quella sera lavorava al locale e che la affiancherà in questa storia. Viene a scoprire che la sua migliore amica è scomparsa, è tormentata dalle “allucinazioni” di Tuta di pelle, l’uomo che ha incontrato dall'altra parte, crede di impazzire. Ma ben presto le spiegano come funzionano le cose quando sei stata dall'altra parte. 

Uscita dall’ospedale deve ritrovare Zoe, non vuole perdere la speranza, sa che la sua migliore amica è ancora viva. Ma, a dirla tutta, quando Zoe si ripresenta a casa sua, scortata dalla polizia, qualche giorno dopo, sono rimasta un po’ amareggiata. Ebbene, amici lettori, quando arrivate a questo punto, non perdetevi d’animo. Svoltate pagina. Ed è lì che capirete che la storia sta prendendo davvero una brutta piega. 

Penso a questa storia e nella mia testa diventa buio, mi appare una presenza oscura – appunto – quella di Nikka e riesco a pensare solo “oddio!”. 

Perché questa lettura mi ha trascinato in un turbinio di emozioni, dalla gioia all'angoscia, con tutte le sfumature immaginabili. Non mi sarei mai aspettata risvolti del genere. Cos'è capace di fare la gente? Dove può spingersi la mente umana? Beh, con questo libro lo capiremo. E, giuro, non saremo più gli stessi. 

La scrittura è fluida, incalzante, con la chiara intenzione di spingerti verso verità che preferiresti non vedere, non scoprire, ma lo fa con una tale gentilezza, sebbene carica di adrenalina, che – con tutta la paura – non puoi evitare di girar pagine e divorare il libro. 
Come dice Nikka, non sai quando la tua vita può finire, e dalla fine del libro io sto vivendo come se potesse finire domani. Perché, come Nikka si sveglia diversa e consapevole dal coma, io mi sono “svegliata” al girare l’ultima pagina. 
Tutto accadde di colpo, senza preavviso. 

Come se una violenta martellata avesse frantumato 
la mia vita in migliaia di minuscole schegge. 
Un attimo prima ero ancora una ragazza normale, 
con una vita normale, e quello successivo niente era più come prima.

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