Le Recensioni di LaManu: "La casa delle bugie" di Sue Watson


LaManu = Thriller. Oggi ci parla di un titolo di fine 2019 già recensito da Barbara: La casa delle bugie di Sue Watson. Confermerà le impressioni della collega? Scopriamolo.


Titolo: La casa delle bugie 

Autore: Sue Watson 

Edizione: Newton Compton Editore 

Prezzo: € 2,99 

Genere: Thriller 

Data di pubblicazione: 07 novembre 2019 



Sinossi

Marianne ha la vita che ha sempre sognato. Una bellissima casa, affacciata sulla strada più esclusiva del quartiere. Tre splendidi bambini, che sono il suo orgoglio e una fonte inesauribile di gioia. A volte soffre ancora per il suo passato: i ricordi vaghi della madre, morta quando lei era ancora piccola, i giorni trascorsi in affidamento… Ma Simon, suo marito, è sempre accanto a lei. È un chirurgo di successo ed è il miglior marito che una donna possa desiderare. Fiori, regali, viaggi. Non c’è niente che non sia disposto a fare per lei. Un giorno però, mentre fanno colazione, Simon le racconta di una nuova collega e il modo in cui si sofferma sulle poche sillabe del suo nome, “Caroline”, scatena in Marianne un’ondata di gelosia. Non vorrebbe saltare a conclusioni affrettate, ma Caroline diventa per lei una vera e propria ossessione. Ha bisogno di notizie sulla donna misteriosa. Più scava nella vita di suo marito, però, più l’ossessione si trasforma in paura. Forse non dovrebbe preoccuparsi di essere stata tradita, dovrebbe solo pensare a mettersi in salvo.




Recensione

Marianne ogni giorno subisce un lavaggio del cervello da suo marito, il prestigioso e brillante cardiochirurgo Simon Wilson, colui che si sente onnipotente, bellissimo e intoccabile. Grosso sbaglio Simon! Lei ama suo marito e ama ancora di più i suoi figli per i quali è disposta a subire ogni cattiveria e punizione pur di non perderli. Cerca in tutti i modi di tenere uniti i puntini della vita che trascorre ma Simon riesce - in un modo o nell'altro - a farla sentire sempre colpevole, inutile, inappropriata per ogni minima sciocca cosa.

Ogni volta che lei riesce a capire e cerca di reagire, Simon la fa precipitare nuovamente incolpandola della sua instabilità mentale ereditata dalla madre. Almeno, così dice lui.
E' stata Marianne a trovare per prima sua madre subito dopo essersi tolta la vita e, per una bambina, credo che sia una delle cose più terribili. Ha girato qualche casa famiglia, alla ricerca di quel poco di affetto che un bambino dovrebbe ricevere in modo del tutto naturale. Ovviamente tutto questo le ha lasciato qualche segno ma è riuscita a crescere e a realizzarsi nel lavoro fino a quando non ha incontrato Simon.

Si è innamorata di quello scricciolo di bambina, Sophie, figlia di Simon, rimasta orfana di madre e che come lei ha solo bisogno di una mamma da abbracciare, quindi Marianne si è detta “un uomo meraviglioso che ricambia il mio amore, una bimba tenera e dolce da coccolare, cosa voglio di più?”. Peccato che la realtà che ha riscontrato una volta sposati è stata totalmente capovolta.
Marianne riceve quotidianamente insulti e umiliazioni e violenza fisica che si svolge prevalentemente nella camera da letto ma non solo. Cerca di essere perfetta. In cucina. Con i figli. In tutto.

Ci vuole forza e una ragione per andare avanti, e Marianne ce l'ha: sono i suoi figli che la spingono a rialzarsi ogni volta che si risveglia intontita dalle medicine che suo marito la obbliga a prendere, altrimenti diventa paranoica e aggressiva. Almeno, così dice lui.
Altrimenti immagina cose inesistenti. Almeno, così dice lui.
Sei ossessiva e irrazionale. Almeno, così dice lui.

La storia di Marianne è - oggi - una storia frequente, purtroppo.
Il desiderio di avere una bella casa, un bel marito e dei figli perfetti è quello che la maggior parte delle persone cerca di ottenere ma non perché tutto questo faccia stare bene (okay, forse un po' sì) ma soprattutto per il bisogno di “apparire”. Bisogna avere la casa più grande oppure l'ultimo modello di auto per sentirsi apprezzati nella società. E' davvero così, ahimè.

In realtà dentro le mura di casa io credo - perché ho avuto più di una conferma - sia tutto capovolto.
Certo ci sono le famiglie perfette (davvero pochissime e non tutti i giorni!) ma fidatevi, è davvero raro.
Ci sono uomini che si sentono talmente realizzati perché ricoprono un ruolo di alto livello o perché la domenica giocano a golf o semplicemente perché si convincono di esserlo. Poi ci sono loro le donne, le regine della casa con i loro divani immacolati, le pareti perfettamente in tinta e il giardino pieno di fiori colorati e perfetti che sembrano di plastica e alcuni lo sono (ma tanto da lontano, mica si vedono!)

Ma non è solo questo che il libro racconta, anzi trasmette emozioni e pensieri su un argomento in particolare. La violenza. Io trovo che la violenza psicologica sia davvero di gran lunga peggio di uno schiaffo perché quest'ultimo col passare dei giorni scompare. Marianne mi è da subito piaciuta, l'ho subito compresa e mi fa molta, moltissima tenerezza perché mi ricorda una persona a me vicino e che io amo follemente. Una donna non dovrebbe mai essere uno scalino sotto al suo compagno, dovrebbe salire le scale insieme a lui.

Ci sono donne che subiscono violenza ogni istante della loro vita, che cercano di essere perfette per evitare o che non dicono, altrimenti ne pagano le conseguenze. Ci sono uomini o meglio bestie che si accaniscono con la persona che hanno al loro fianco perché sanno che sono inutili al di fuori delle mura di casa. Sono uomini insoddisfatti, meschini e reietti. Queste donne io però a volte proprio non le capisco. Ormai siamo nell'era moderna, quella che ti permette di fare qualunque cosa, ti permette di realizzarti, di diventare mamma, dottore o pilota, siamo nell'era in cui puoi reagire e allora perché? Perchè non reagisci e permetti di distruggerti in questo modo.

Ci sono donne che ci riescono e donne che non hanno più la forza perché sono terrorizzate.
Hanno paura di andare a fare la spesa, hanno paura di andare al lavoro e cominci così, a dire bugie alle persone che ti vogliono bene, una scusa dopo l'altra e allora io a queste donne dico, che non dovete permettere a nessuno di rendervi vulnerabili, impaurite e deboli. Nessuno. Reagite perché la vita è una sola, è meravigliosa ed è la vostra.
Marianne lo ha fatto.

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