Le recensioni di La Manu: I segreti di Westhill House di Jess Ryder


Torna La Manu con la recensione di un altro thriller edito Newton Compton: "I segreti di Westhill House" di Jess Ryder.

Titolo: I segreti di Westhill House

Autore: Jess Ryder

Edizione: New Compton Editori

Prezzo: €. 3,99

Genere: Thriller

Data di pubblicazione: 16 gennaio 2020


Sinossi

Quando ho posato per la prima volta gli occhi su Westhill House, collocata in quella posizione mozzafiato a strapiombo sul mare, ho capito che io e jack avremmo potuto vivere lì per sempre. Ero certa che con un po' d'impegno sarei riuscita a riportarla all'antico splendore. E ristrutturando la casa avrei potuto aggiustare anche le cose tra me e Jack. Lui, però, è troppo preso dal suo lavoro... Se non fosse per Lori sarei già crollata. È venuta qui in cerca d'aiuto e di un posto sicuro in cui rifugiarsi, ma adesso sono io ad avere bisogno di lei. Mi dà una mano e mi tiene compagnia e insieme, poco alla volta, stiamo scoprendo i segreti di Westhill House. Come i disegni infantili coperti dalla carta da parati o gli appunti nascosti sotto le assi del pavimento. Ho il sospetto che Lori sappia molto più di quello che dice... La domanda è: perché?




Recensione

Due storie, una passata e una presente, una casa e tanta violenza.
Stella è una giovane donna che decide di utilizzare l'eredità dei genitori acquistando una casa al mare, fuori dalla città, fuori da Londra.
Insieme a lei c'è il suo ragazzo Jack, al quale è unita da poco tempo.

La casa ha decisamente bisogno di una ristrutturazione anche se a dirla tutta forse sarebbe meglio demolirla e ricostruirla ma, Stella non ci sta, ha ereditato una bella somma e intende terminare il progetto di ristrutturazione.
Passano i giorni e i due, accampati e quasi segregati nell'unica stanza agibile della casa, si trovano a dover affrontare l'inizio di quello che sarà un terribile incubo.

Lori è piombata nella notte, davanti la porta d'entrata di Westhill House e, coperta di lividi e sangue comincia a bussare in modo incessante.
Senza nessuna domanda ma, solo con il suo aspetto viene ospitata da Stella.
La permanenza diventa piuttosto lunga e iniziano a svilupparsi avvenimenti che mettono in dubbio la sincerità di Lori.
Westhill House parecchi anni prima era un rifugio per donne che subivano VD (violenza domestica), era una sorta di “Isola che non c'e'”, chi vi entrava poteva dormire sonni tranquilli perché tutte le abitanti, alcune con figli, erano protette.

Il legame con questa casa Stella lo percepisce, e vuole a tutti i costi redimersi dal suo passato.
I suoi genitori gestivano una casa simile a questa, anziché donne venivano ospitati ragazzini con una storia di famiglia difficile.
Tutto l'amore che i suoi genitori davano a questi ragazzini veniva tolto a lei.
E' cresciuta odiando i suoi genitori, e ora che loro le hanno lasciato questa eredità (secondo lei non meritata) vuole fare qualcosa per gli altri.
La sua bontà e l'innocenza però la portano a vivere un momento della sua vita che sicuramente ricorderà per sempre.

Questo libro come l'ultimo che ho letto parla di VD = violenza domestica, di come una donna possa diventare un niente solo con la voce dell'orco che vive in casa con lei.
Trovo davvero spaventoso tutto questo.
Ho assistito a tutto ciò ed ero terrorizzata più che per la vittima in sé, per lo shock che mi sarei portata per tutta la vita.
Ci sono donne che restano in silenzio per poter vivere ancora un giorno della loro vita e poi ci sono donne che quel giorno in più davvero non lo vorrebbero purché finisca tutto e subito.
Ci sono storie che durano una vita, così, subendo in silenzio con la paura di respirare, persino!

“Oggi chi sa di che umore sarà ? “
“Chissà se torna a casa oppure va a sbattere contro un muro ?”
“Chissà se forse ha capito e da oggi in poi non mi farà più male ?”

Tante tantissime domande nascono nella mente terrorizzata di queste povere donne e, tante nei figli che devono assistere ogni giorno a questo scempio.
E sono proprio questi figli che cresceranno nella paura e nel dubbio e soprattutto con un quesito che mai dalla loro testa andrà via:

 “Perchè ho dovuto subire tutto questo?”

Lo so che è difficile, molte volte le vittime sono obbligate a lasciare il lavoro e quindi non avendo la possibilità di mantenersi preferiscono subire ma, per fortuna, anche se in minor numero, tante aprono la porta e vanno dritte verso una nuova vita.
Mi auguro che ogni livido, ogni osso rotto, e ogni umiliazione verbale possa quanto meno servire alla prossima vittima, per farla riflettere, per darle coraggio e per reagire.
Sul viso di una donna l'unica mano che si deve poggiare è quella che l' accarezza.
Non dovete subire, mai più.

              “Per tutte coloro che sono sopravvissute alla violenza domestica”




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