Le recensioni di PsycoDisaster: Il killer delle tombe di Alexander Hartung


Recensione a cura di Psyco disaster per "Il killer delle tombe" di Alexander Hartung, edito Amazon Crossing.

Titolo: Il killer delle tombe

Serie: Jan Tommen vol. 2

Autore: Alexander Hartung

Edizione: Amazon Crossing

Prezzo: € 4.99

Genere: Thriller, poliziesco

Data di pubblicazione: 9 giugno 2020


Sinossi

Non aveva mai avuto a che fare con un serial killer così abile.

È sera. Un uomo in lacrime chiama il pronto intervento di Berlino. È al cimitero e ha appena trovato la propria tomba. Con la data della sua morte: l’indomani. La giovane centralinista gli consiglia di rivolgersi al posto di polizia più vicino, ma ha sottovalutato la situazione. Il giorno dopo l’uomo viene rinvenuto nella propria fossa col cranio fracassato.

Quello che sembra iniziare come uno scherzo di cattivo gusto, diventerà presto un autentico incubo per Jan Tommen e la sua squadra di inquirenti ben poco convenzionale: Chandu l’esattore, Max l’hacker informatico e Zoe il medico legale.

Nel frattempo continuano ad affiorare nuove tombe, con le loro promesse di morte. La polizia assiste impotente, perché nessuno è in grado di proteggere le vittime annunciate da un serial killer inafferrabile, scaltro quanto anomalo.

Recensione

Questo è in assoluto il primo libro che abbia cominciato di una serie che non fosse il vero inizio della storia, cosa al quanto strana viste le particolari fissazioni che mi appartengono/affliggono.

Il bello di questo genere di thriller è che i libri si possono leggere anche singolarmente senza rischiare di non capire qualcosa durante le altre letture poiché sono casi distaccati e i riferimenti vengono fatti solo ad ordine di causa per spiegare un particolare fattore comportamentale o emotivo dei personaggi, cosa che infatti ha influito al mio ignorare che non fosse un libro autoconclusivo.

La storia è incentrata sulle indagini del commissario Jan, aiutato dalla sua squadra composta da Chandu, Max e Zoe che saranno il suo principale punto di riferimento in un caso particolarmente complicato e inquietante. Una chiamata ambigua darà inizio a tutto, trasportando varie persone in un circolo all'apparenza insensato e che non sembrerà avere uno scopo o una fine. In fin dei conti chi si aspetterebbe mai di trovare la propria tomba, con tanto di croce e lapide, con sopra incisi il proprio nome, la data di nascita e soprattutto quella di morte in una casuale visita al cimitero? Morte che sarebbe dovuta avvenire il giorno dopo.

Ogni giorno spero che le cose vadano un pochino meglio, che i ricordi impallidiscano, il dolore diventi più sopportabile, ma ogni mattina mi sveglio da solo nel letto e le cose peggiorano.

Risolvere l’inquietante mistero non sarà però l’unico pensiero che affliggerà il nostro commissario. Ci sono certe cose che nemmeno il tempo può guarire e che resteranno per sempre impresse nella tua anima, a tormentarti, a ricordarti il perché, a farti tornare indietro nel passato e farti desiderare di non averlo mai vissuto, a cercare di farti convincere che sia stato solo un brutto sogno e magari nemmeno tuo, solo per poter evadere anche un po’ da ciò che è stato e inevitabilmente rimarrà indelebile dentro di te.

Avevano a che fare con un pianificatore perfetto. Fuori di testa, certo, ma molto organizzato e con i nervi saldi. Il genere di psicopatico più difficile da catturare.

La tregua in un indagine era puro miraggio e se la mente non era affollata dalle colpe, lo era dal caso da risolvere o dal cuore. Notti insonne, ferite aperte che probabilmente non smetteranno mai di sanguinare e continui omicidi premeditati da uno psicopatico saranno all’ordine del giorno per Jan. Dovrà essere più scaltro, calcolatore e ingegnoso di colui che tiene le redini per poter anche solo sperare di catturarlo, ma niente è mai così semplice. I casi di omicidio aumentano e le prove scarseggiano. Cosa dovranno fare per arrivare al killer? Riusciranno mai a prenderlo? Nuovi eventi sono sempre dietro l’angolo e il nostro commissario e la sua squadra si ritroveranno a dover avere la certezza della sua cattura prima che l’inevitabile accada. Cosa saranno disposti a fare pur di prenderlo? Quali linee oltrepasseranno?

«Roger, senti, sono a un passo dall’ipoglicemia: uno stato in cui è molto pericoloso trovarsi nelle mie vicinanze. Per il bene di tutta la squadra e per la tua salute è meglio che io riceva al più presto qualcosa da mangiare, perché nella graziosa valigetta sotto i miei piedi ho bisturi a sufficienza per vincere la Terza guerra mondiale.»

In tutto il libro ho amato un personaggio in particolare ed è Zoe, il peperino medico legale. Diretta, ironica e un po’ scontrosa. Nella lettura nonostante il genere vi erano scene che alleggerivano l’atmosfera rendendola familiare nonostante diventasse poco dopo nuovamente inquietante e in alcune di queste scene era proprio Zoe a dirigere il tutto con le sue uscite improvvisate che mi hanno trasmesso allegria.

Mi sono presa il mio tempo per leggere questo libro, non perché la lettura non fosse scorrevole anzi, volevo proprio prendermi il mio tempo per poter in qualche modo elaborare i fatti e magari anche teorie che si sono rivelate successivamente sbagliate, cosa che non mi capita spesso e uno dei principali motivi per cui ho apprezzato questo libro oltre alla particolare idea della trama che mi ha incuriosita all’istante. Non vedo l’ora di poter leggere il primo e quindi conoscere anche l’inizio del commissario Jan.


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