Review party: Sei sospetti per un delitto di Raffaele Malavasi


Review Party per "Sei sospetti per un delitto" di Raffaele Malavasi, edito Newton Compton Editori. A parlarcene è Cecilia.

Titolo: Sei sospetti per un delitt

Autore: Raffaele Malavasi

Edizione: Newton Compton editore

Prezzo: €4,99

Genere: thriller

Data di pubblicazione: 9 Luglio 2020


Sinossi

Mentre la folla defluisce dal salone nautico di Genova, un fuoristrada invade il sottopassaggio pedonale di accesso al polo fieristico e investe decine di persone. Quando cessa la sua corsa, due uomini escono dall’abitacolo e, armati di coltelli, lasciano dietro di sé una scia di morte. A fine giornata si contano sette vittime e ventotto feriti. Tra questi un poliziotto, casualmente presente durante l’azione terroristica, colpito mentre tentava di salvare due bambini. Si tratta di Riccardo Giustini, il collaboratore più alto in grado nella squadra coordinata dall’ispettore Gabriele Manzi. Sono passati due mesi dalla tragedia, quando alla squadra di Manzi viene segnalata la sparizione di Nino Barbieri, un giovane convertito all’Islam che in passato è stato indagato per il suo coinvolgimento nella causa fondamentalista. L’ispettore Manzi avrà ancora bisogno dell’aiuto dell’ex poliziotto Goffredo-Red Spada e della giornalista Orietta Costa per ritrovare Nino, prima che una nuova ondata di terrore si abbatta su Genova.

Recensione 

Sei sospetti per un delitto: un attentato terroristico, un eroe, un ragazzo - italiano convertito all'Islam - scomparso, la Digos che lo segue da anni, una squadra di polizia coinvolta nella sparizione, una giornalista caparbia, un ex poliziotto capace di vedere dettagli che nessuno vede, una sensitiva, un dodicenne messo davanti a prove terribili.

Questo è il quadro generale di tutto il libro. Tutto sembra incentrato a voler incastrare Nino Barbieri, il "sospettato" scomparso, tutto il resto sembrano dettagli futili, inesistenti per la Digos. Tanto che, appena hanno la prima parvenza del suo coinvolgimento nell'atto terroristico, il caso viene considerato chiuso. Ma la polizia non ci sta, non si può giungere ad una conclusione tanto affrettata quando, per di più, il ragazzo in passato è stato assolto dalle accuse di complotto. Continua le sue indagini, di nascosto dai superiori, con l'aiuto di Red, ex poliziotto dal fiuto incredibile. Sarà tutto come sembra? È lui la mente della cellula terroristica che attacca Genova?
I poliziotti cercano "la giustizia con la G maiuscola".

In tutto questo viene coinvolta personalmente Orietta, una giornalista tirata in causa perché si è dedicata attentamente all'attacco dei terroristi, anche lei indaga personalmente, pagando una bella conseguenza per arrivare alla verità, che è molto meno "accettabile" di quanto possiamo presumere ad inizio libro.

Tutto il libro - come ogni thriller che si rispetti -  punta tutto su una verità che ci sembra a portata di mano, quasi visibile, per poi rigirare tutte le carte in tavola all'ultimo momento per rivelarci svolte e motivazioni ben al di là della nostra immaginazione. Ci arriviamo ad un certo punto insieme a Red, quasi con le lacrime agli occhi, ma questa volta pensiamo "no, non è possibile, stanno sbagliando", perché non vogliamo crederci, perché non può essere andata così, perché una persona non farebbe tanto. E non parlo solo dell'attacco terroristico, che si vedrà, non essere l'unico delitto. Ma starà a chi avrà il piacere di leggere questo thriller scoprire gli altri delitti che si rivelano fondamentali.

Di cornice a tutto questo c'è il figlio di Red, che, a dodici anni, si sente - un po' come tutti - incompreso, invisibile. Ed arriva a compiere delle prove al di là di ogni previsione.
Per carità, viviamo nel ventunesimo secolo, certe realtà esistono e secondo me, tra i delitti, uno dei più gravi è stato quello di far compiere queste prove ad un dodicenne e a chissà quanti altri ragazzini. Con questa cornice diventa tutto terribile, perché spesso ci abituiamo a leggere un thriller di serial killer spietato, di casi di rapimenti, di scomparse, di attacchi alla società, ma questo io non me l'ero mai trovato di fronte ed è, appunto, un delitto a tutti gli effetti.

Non è un thriller che da subito ti mette sul "chi va là", procede lento, ma quando ci troviamo davanti a queste svolte il ritmo si fa incalzante. In alcuni punti ho provato tensione, in altri vera e propria paura.
Concludo col dire che era un libro che non mi stava convincendo più di tanto ma poi, incaponendomi nell'andare avanti, l'ho trovato fantastico e geniale, tutti i dettagli e tutto lo sfondo dietro le indagini vere e proprie lo rendono veramente bello. Non risulta noioso o banale, è solo che la prima parte di indagine irrita... A voi il piacere di scoprire perché.



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